monsignor charamsa con il compagno eduard planas

LA GAIA CHIESA - MONSIGNOR CHARAMSA, DOPO AVER TERREMOTATO IL VATICANO E OSCURATO IL SINODO CON IL SUO COMING OUT, FA LE VALIGE E SE NE VA A BARCELLONA - ''A MIA MAMMA HO SCRITTO: AMO LA CHIESA PIÙ DI PRIMA, NON L'HO LASCIATA. HO SOLO PERSO IL LAVORO IN UN UFFICIO'' - IL SUO COMPAGNO: ''ORA SIAMO LIBERI DALLA VERGOGNA''

1. E MONSIGNOR CHARAMSA SE NE VA A BARCELLONA

monsignor charamsa con il compagno monsignor charamsa con il compagno

Da “la Repubblica

 

Monsignor Krzysztof Charamsa è pronto a fare le valigie. Destinazione Barcellona. Secondo quanto ha riportato ieri il sito Tgcom, l’ex officiale della Congregazione per la dottrina della fede, sospeso dalla Santa sede dai suoi incarichi, si appresta a lasciare l’Italia. «Non voglio suscitare altro clamore», ha detto il monsignore polacco.

 

krzysztof  charamsakrzysztof charamsa

E ancora: «Spero solo che il sinodo si confronti sulla questione dei credenti gay e delle loro famiglie. Lascerò il convento romano dove vivo, prenderò tutto quello che riesco a mettere nelle due valigie che possiedo, e poi partirò per Barcellona, ho già il biglietto». Ma intanto il coming out di Charamsa continua a far discutere. Oggi si aprono in Vaticano i lavori del sinodo sulla famiglia che gioco forza vedono in agenda anche la delicata questione delle unioni omosessuali . Un tema che divide l’assise sinodale.

 

 

2. IL PARTNER DEL TEOLOGO CACCIATO: «SIAMO LIBERI DALLA VERGOGNA»

Elena Tebano per il “Corriere della Sera

 

krzysztof  charamsa con il compagnokrzysztof charamsa con il compagno

La sua presenza, così «scandalosa» per il Vaticano, è invece quella che dà calma e sostegno a monsignor Krzysztof Charamsa, l’unico baricentro della sua vita dopo che quella di prima è stata spazzata via da un momento all’altro in seguito al suo coming out e alle dichiarazioni sui gay nella Chiesa. Eduard Planas, 44 anni, da quando è arrivato a Roma venerdì scorso non lo ha abbandonato un minuto.

 

krzysztof charamsakrzysztof charamsa

«È un cambiamento enorme, per lui e anche per me, ma non sono spaventato — dice —. Sorpreso sì, da quando ho visto l’enorme attrazione verso gli altri che esercita», aggiunge nel suo buon italiano condito da qualche parola catalana. «Quando sabato ha cominciato a parlare, ho sentito nella sala come un’aura, una tensione spirituale: le sue parole entravano nel cuore della gente».

krzysztof   charamsa  con il compagnokrzysztof charamsa con il compagno

 

Sabato e domenica Charamsa e Planas sono stati quasi sempre da soli, dopo che la comunicazione con il mondo in cui il teologo è vissuto finora si è interrotta bruscamente. «Ma non è stato questo il momento più difficile — spiega Planas —, il passaggio più duro per Krzysztof e per me che gli ero vicino è stato liberarsi dalla oppressiva vergogna di non essere una persona eterosessuale».

 

Krysztof Charamsa con il compagno Eduard leKrysztof Charamsa con il compagno Eduard le

«Questo l’ho imparato da te — lo interrompe Charamsa con dolcezza —. E sono convinto che è un passaggio profondamente cristiano, perché riflette la nostra verità e ci permette finalmente di dedicare il cuore libero da complessi e sensi di colpa a Dio e agli altri», dice tornando per un attimo a parlare come qualcuno che è di casa tra i libri di teologia.

 

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Il loro rapporto rimane solido e si vede anche da come si alternano continuamente finendo l’uno le frasi dell’altro: «Ho visto in questi giorni le cose per cui lo amo — dice Planas —: io sono una persona normale, che ha incontrato una persona molto speciale». Poi alle proteste di Charamsa («Non è vero che non sei speciale!») sorride e aggiunge: «Allora diciamo così: siamo complementari e grazie a questo vediamo il mondo in modo più completo».

krzysztof  charamsa  con il compagnokrzysztof charamsa con il compagno

 

Ieri i due hanno seguito papa Francesco che durante le celebrazioni per l’apertura del Sinodo ha tra l’altro ammonito la «Chiesa con le porte chiuse» che «tradisce se stessa»: «È stato un conforto: in ogni omelia il Santo Padre ci ha abituato a lasciarci una parola forte, che è comprensibile a tutti e non diretta solo a pochi eletti: va al cuore e scuote la coscienza — afferma Charamsa —. Oggi mi sento ancora più parte della Chiesa, l’ho scritto a mia madre: amo la Chiesa più di due giorni fa. Non ne sono uscito, ho solo perso il lavoro in un ufficio».

krzysztof   charamsa   con il compagnokrzysztof charamsa con il compagno

 

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