DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Federico Capurso per "la Stampa"
Il clima è positivo», fanno filtrare nel pomeriggio i capigruppo di Camera e Senato dei Cinque stelle, Davide Crippa ed Ettore Licheri, mentre viene discusso il programma di legislatura del futuribile Conte ter. Ma dalla sala della Lupa i sussurri scivolano sotto la porta e tradiscono preoccupazione. Perché, sugli uomini e sui temi, diventa presto chiaro che è il Movimento l'obiettivo principale delle offensive di Italia viva. E che «ogni attacco lanciato adesso - si ragiona ai piani alti del partito - verrà legato a doppio filo al tavolo che si aprirà per decidere la squadra di governo».
Un logoramento che passa dal Mes, dalla giustizia, dal reddito di cittadinanza, e che arriva fino alle nomine dei dirigenti vicini al Movimento, come Mimmo Parisi e Pasquale Tridico, rispettivamente ai vertici di Anpal e Inps. Tutto si muove intorno allo scacchiere dei ministri. E i grillini capiscono che i fronti aperti sono troppi, non potranno resistere, dovranno cedere delle poltrone.
«Ora va fatta una battaglia sui temi storici del Movimento», sostengono anche i frondisti M5S che minacciavano fino a ieri di non votare la fiducia a un nuovo governo con Renzi. Ma se adesso si parla di temi, vuol dire che il loro veto è caduto. Il gruppo conta una ventina tra senatori e deputati vicini ad Alessandro Di Battista e si è organizzato in una sorta di corrente, ribattezzata "la Restistenza". Per farsi sentire sui temi e, perché no, provare a occupare qualche casella nel risiko dei ministeri. Diventa fondamentale, quindi, prepararsi alla Caporetto dei ministeri resistendo sui temi per loro cruciali.
A partire dal Mes, intorno al quale si accende uno dei rari momenti di tensione al tavolo di maggioranza presieduto da Roberto Fico. I Cinque stelle non cederanno - assicurano -, nemmeno di fronte all'ipotesi di attingere solo a una parte dei fondi europei, come chiesto dalla delegazione di Iv. Semmai, propongono di aumentare gli investimenti sulla Sanità con l'emissione di titoli di Stato. E anche sul reddito di cittadinanza si alza un muro: «Completiamolo - chiedono Licheri e Crippa - con il rafforzamento delle politiche attive e dei controlli».
Ma per averlo, potrebbe essere necessario il sacrificio di Parisi alla guida dell'Agenzia per le politiche attive del lavoro, e della ministra Nunzia Catalfo, che proveranno però a sostituire con un loro nome. Tra le proposte portate al tavolo c'è poi la «riforma degli ammortizzatori sociali, che sarebbero destinati a tutte le categorie», spiega Licheri. E l'introduzione di «un salario minimo e l'equo compenso per professionisti e autonomi».
Infine, la riforma del Fisco - «che sarà uno dei nostri cavalli di battaglia», assicurano dal partito - con la riduzione delle aliquote Irpef da 5 a 3, il quoziente familiare e la revisione delle percentuali di prelievo per aiutare soprattutto il ceto medio. Infine il voto ai diciottenni per il Senato e le preferenze nella legge elettorale: gli unici punti convergenti con Italia viva.
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