PRIMAVERA TURCA: LA PROTESTA CONTINUA AD ANKARA E SMIRNE, FIAMME NEGLI UFFICI DEL PREMIER ERDOGAN

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Da "Corriere.it"

Non si placa ancora la rivolta in Turchia, che entra ormai nel quarto giorno: nella notte tra il 2 e il 3, la protesta si è trasferita da Istanbul alla capitale Ankara dove i manifestanti hanno dato fuoco ad alcuni uffici del partito islamico Akp del premier Tayyip Erdogan. Sempre nella notte, le strade intorno all'ufficio del primo ministro sono state isolate mentre i poliziotti hanno usato gas lacrimogeni per respingere l'avanzata dei manifestanti.

INCIDENTI ANCHE A SMIRNE - La situazione sembra essere tornata alla calma nelle prime ore di lunedì, ma gli incidenti si sono verificati anche in altre città. A Smirne, i manifestanti hanno lanciato bombe molotov negli uffici del partito Akp provocando piccoli incendi. E a Istanbul, sono state danneggiate le fermate dei bus e diverse strade dove i manifestanti hanno letteralmente strappato i segnali stradali per costruire barricate.

COLPA DI TWITTER - I cortei vanno avanti da diversi giorni dopo l'annuncio del governo di voler distruggere gli alberi del Gezi Park di Istanbul per far posto ad un centro commerciale e si sono trasformati in manifestazioni politiche e trasversali: il bilancio di quella che è diventata una vera e propria rivolta parla ormai di oltre 1000 feriti e di 1700 arresti. E Erdogan ha attribuito la responsabilità dei disordini ai social media, in particolare Twitter: «vera minaccia per la nostra società».

 

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