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Andrea Malaguti per "la Stampa"
Va in scena un inedito. Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio in tandem al Quirinale. Il Megafono di Genova e il Guru di Milano. Il Fondatore e il Cofondatore del Movimento Cinque Stelle, il Braccio e la Mente, il Creatore e l'Interprete. Questa mattina (salvo ripensamenti dell'imprevedibile Guru) alle 12 salgono al Colle per spiegare al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano la propria visione del disastro Paese.
«Ci rivolgiamo a Lei come ultimo referente possibile. Perché oltre Lei non resta più niente. Se le Camere lavorano così, tanto vale scioglierle». Questo gli diranno, considerandolo non solo Capo dello Stato, ma anche Capo del Governo. E lo faranno con amarezza, come se avessero lo stomaco pieno di aria acida respirata nel Palazzo, la scatola vuota - di tonno trasformatasi ormai in una semplice finzione. Il nulla democratico fattosi aula parlamentare.
Perché ci vanno assieme? Una ragione di narrazione drammatica: nell'ora del bisogno (spostata di una settimana per non disturbare le spartane vacanze di Grillo in Costa Smeralda) si muovono i generali. Una ragione simbolica: Grillo e Casaleggio sono la stessa cosa e così anche quando il Megafono di Genova andrà in giro per il mondo con il suo spettacolo, nessuno si potrà stupire se ci sarà il Guru di Milano a fare le sue veci (messaggio da consegnare agli elettori e agli eletti).
Una ragione pratica: Grillo parlerà della necessità di riportare un Parlamento ormai esautorato al centro della vita democratica, dell'eccesso di decretazione e delle intromissioni considerate inaccettabili del Consiglio di Difesa sugli F35.
Casaleggio punterà sull'Economia, chiederà aiuti per le piccole e medie imprese e parlerà di Irap e di Ires. Dopo l'incontro (al quale saranno presenti anche i capogruppo alla Camera e al Senato, Riccardo Nuti e Nicola Morra) Grillo si sposterà a Palazzo Madama. Alle 13, nella Sala Nassirya, leggerà un documento e terrà una conferenza stampa.
Che cosa succederà se il Presidente della Repubblica non darà soddisfazione alla delegazione Cinque Stelle? «Che se ne assumerà la responsabilità davanti alla Nazione». Ovvero? «Non avrà ascoltato il 25% del corpo elettorale. E anche molto di più», spiega Nuti.
Alle 18 cittadini e portavoce (così si legge sul tam tam via twitter) daranno vita in piazza Montecitorio allo Tsunami in action-Agorà 5 Stelle. Abbraccio corale. Casaleggio non ci sarà . Tornando a casa il Creatore si porterà presumibilmente addosso la sensazione di essersi concesso più del dovuto. Considerando il mondo esterno, quello reale, fuori dalla sacra Rete - e prima dell'avvento di Gaia - una giungla contaminata.
A Milano continuerà a interrogarsi sulle piccole e medie imprese, sulle difficoltà con gli amici (ex?) di Confapri e sulle vacanze in Trentino, domandandosi se non sarebbe stato meglio perdersi, come sempre, nelle solitudini infinite dei labirinti del tempo. Facendo infine i conti con un'ultima, ineludibile, domanda: si può essere il Leader, anche solo spirituale, di un grande movimento popolare e agognare l'oblio?
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