DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER…
Estratto dell’articolo di Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”
Si preannuncia un derby sull'Autonomia, con Calderoli all'attacco e Meloni a fare catenaccio. A Palazzo Chigi sono consapevoli che il titolare per gli Affari regionali cercherà di incardinare la riforma in Consiglio dei ministri prima del 12 febbraio, quando la Lombardia andrà al voto e la Lega a trazione salviniana si giocherà molto nella competizione elettorale con FdI.
GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI CONFERENZA STAMPA MANOVRA
Non c'è dubbio che l'Autonomia rappresenti per il Carroccio un obiettivo di governo e insieme un manifesto politico per tentare di rilanciarsi nei territori d'origine, dopo che il progetto di trasformarsi in una forza nazionale è entrato in crisi. Perciò l'azione di Calderoli è fondamentale: per il suo segretario è il punto di riferimento di uno schema che non deve fallire. Meloni ha un disegno diverso, mira a incastonare il progetto leghista nel quadro della riforma presidenzialista: solo che i tempi non coincidono perché la revisione della Carta ha tempi molto più lunghi.
ROBERTO CALDEROLI GIORGIA MELONI
Ecco il bivio: bloccare l'alleato in Consiglio dei ministri o assecondarlo, lasciando che sia l'iter in Parlamento a rallentarlo? La strada scelta è che l'Autonomia non possa essere varata se prima non sono stati quantificati i Lep, i Livelli essenziali delle prestazioni sui quali già negli anni passati si è arenata la riforma. Se così stanno le cose (e così stanno) servirebbero mesi per uscire dal labirinto. […]
matteo salvini giorgia meloni conferenza stampa sulla manovra
[…] l'Autonomia è un intrigo politico nazionale, perché non coinvolge solo le forze di maggioranza ma in modo indiretto anche un partito di opposizione. Tra i modelli di riforma sui quali si discute, infatti, c'è anche quello elaborato a suo tempo dalla regione Emilia-Romagna, retta dal Pd. «Se il governo decidesse di far propria quella bozza, che è meno radicale rispetto ai progetti del Veneto e della Lombardia, come potrebbero i democratici gridare al golpe?», dice un esponente del centrodestra.
MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI NEL 2014
[…] Ma […] dai tempi dei referendum regionali per l'Autonomia molte cose sono cambiate […] Bonaccini, che da presidente dell'Emilia-Romagna si era speso nella battaglia autonomista, oggi è candidato alla segreteria del Pd. E per conquistare i voti al Sud del suo partito, non può inimicarsi i colleghi della Campania e della Puglia, De Luca ed Emiliano, ostili alla riforma. Perciò si è defilato. […]
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