DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
Estratto dell’articolo di Gianluca Mercuri per www.corriere.it
Il mito è coltivato sapientemente, conciliando modernità e tradizione. Fino al 1994, l’MI6 ufficialmente non esisteva , perché il governo britannico, semplicemente, non aveva mai confermato la sua esistenza. Ora tutti sanno cosa sia: la sigla sta per Military Intelligence, l’MI6 è l’equivalente inglese della Cia come l’MI5 lo è dell’Fbi. E tutti sanno dove stia, in uffici scintillanti che si affacciano sul Tamigi. Ma in realtà, sta ovunque nel mondo. Infiltrato negli apparati governativi e nei servizi di ogni Paese nemico o alleato, capace di raccogliere dati e informazioni di livello tale da renderlo un interlocutore imprescindibile anche per la Cia […]
IL DITO MEDIO DI VLADIMIR PUTIN
[…] Tutto questo apparato liturgico e storico, iconografico e politico alla base del successo e della persistenza di un’istituzione secolare — il servizio segreto britannico nella veste attuale nacque dopo la Prima guerra mondiale — è perfettamente incarnato e interpretato da sir Richard Moore, diplomatico posto al vertice dell’agenzia da Boris Johnson nel 2020: un uomo nato a Tripoli nel 1963, fluente in turco, nipote di un ex rivoluzionario irlandese dell’Ira considerato un eroe della lotta contro gli inglesi, eppure perfettamente e modernamente british.
La sua modernità sta, per esempio, nel farsi una chiacchierata con una testata come Politico e usarla come veicolo di reclutamento, per lanciare un messaggio ai russi stufi di Putin: «Unitevi a noi, la nostra porta è sempre aperta». Firmato: C, come viene chiamato all’interno dell’agenzia.
[…] L’intervista a Anne McElvoy — realizzata a Praga con una giornalista che ha una profonda conoscenza dell’Est europeo — spazia intelligentemente tra storia e attualità. La capitale ceca, ricorda Moore, è l’ultima ad aver sperimentato i carri armati sovietici e oggi è il cuore di un Paese felicemente inserito nell’Ue e nella Nato. «I parallelismi con l’Ucraina sono forti, vero?» […]
«Non umiliare Putin»
VLADIMIR PUTIN MARINAIO - IMMAGINE CREATA CON MIDJOURNEY
Questo è senz’altro il concetto più sorprendente. Il copyright della frase è di Emmanuel Macron, che nella prima fase della guerra contrastava la tendenza di britannici, polacchi, baltici e ucraini stessi a cercare un regolamento dei conti definitivo con i russi, che li mettesse in condizioni di non nuocere mai più ai loro vicini a Ovest.
[…] è significativo sentire il capo dei servizi segreti di Londra dire che «nessuno vuole umiliare Putin, tanto meno nessuno vuole umiliare la grande nazione russa». Salvo poi aggiungere che «però la strada per loro è molto chiara: ritirate tutte le vostre truppe».
E qui il suo pensiero si salda ulteriormente con la versione aggiornata del pensiero di Macron, che non vuole più apparire come l’alfiere dell’appeasement e predica intransigenza filo-ucraina sul piano territoriale. Aggiustamenti retorici essenziali, ma tutti sanno che alla fine ci si siederà a un tavolo: «La maggior parte dei conflitti si conclude con una sorta di negoziato. Spetta all’Ucraina definire i termini della pace, non a noi. Il nostro compito è cercare di metterli nella posizione migliore possibile per negoziare, da una posizione di forza, ed è quello che intendiamo fare». […]
Putin «sotto pressione»
Impossibile capire cosa gli passi davvero per la testa, dice Moore. Ma dopo quasi un anno e mezzo di guerra, e un mese dopo il tentato blitz di Prigozhin, è chiaro che la situazione non è business as usual per lo zar: «Non si fa avanzare un gruppo di mercenari sull’autostrada verso Rostov e non li si fa arrivare a 125 chilometri da Mosca, a meno che non avessi affatto previsto che potesse accadere». Dunque Moore trova probabile che Putin «si senta sotto pressione. Prigozhin era una sua creatura, completamente creata da lui, eppure gli si è rivoltato contro. E lui non ha davvero reagito contro Prigozhin. Ha fatto un accordo per salvarsi la pelle usando i buoni uffici del leader bielorusso».
L’appello ai russi
VLADIMIR PUTIN PAGLIACCIO - IMMAGINE CREATA CON MIDJOURNEY
Ecco l’avviso di reclutamento: i russi disillusi o disgustati si mettano in contatto con i servizi di sicurezza britannici, prego. «Li invito a fare ciò che altri hanno già fatto negli ultimi 18 mesi e a unirsi a noi. La verità è che continuano a venire da noi, e naturalmente nel farlo corrono rischi. Ma noi ci prendiamo cura di chi viene a lavorare con noi e, naturalmente, i nostri successi non sono mai noti». […]
Le «enormi capacità» della Cina
L’urgenza è fermare i russi. Ma il capo delle spie inglesi dice che la principale preoccupazione del suo Paese sulla scena mondiale è un’altra: «Oggi dedichiamo alla Cina più risorse di qualsiasi altra missione». Capire «l’importanza della Cina nel mondo» e le «enormi capacità» del suo governo è cruciale. A partire dalla quella di infiltrarsi in Occidente: «Le capacità enormi si dispiegano in gran parte all’estero». […]
vladimir putin in daghestan BAGNO DI FOLLA PER VLADIMIR PUTIN A DERBENT - DAGHESTAN evgenij prigozhin e vladimir putin 2Yevgeniy Prigozhin e Vladimir PutinMOSCA CIECA - POSTER BY MACONDO RICHARD MOORE 2
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