giuseppe conte avaro moliere

“PARLIAMO DI QUALCHE EURO AL MESE, NON SE NE ACCORGEREBBE NEMMENO L’AVARO DI MOLIERE” – LA GAFFE DI GIUSEPPE CONTE SUL BLOCCO DELL’INDICIZZAZIONE PER LE PENSIONI: “I PENSIONATI PROTESTINO PURE LIBERAMENTE, MA LI RICORDO SILENTI QUANDO FU APPROVATA LA LEGGE FORNERO”. MENO MALE CHE ERA L’AVVOCATO DEL POPOLO… – VIDEO

 

Da www.corriere.it

 

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La citazione viene dalla letteratura classica ma la frase sulle pensioni e l’Avaro di Molière rischia di tradursi nell’ennesima gaffe per il premier Conte. Rispondendo a una domanda nel corso della conferenza stampa di fine anno, il capo del governo legastellato ha tentato a suo modo di difendere il blocco dell’indicizzazione per gli assegni sopra i 1.500 euro lordi. «Siamo intervenuti sulle fasce piu’ alte delle pensioni, con un taglio progressivo, abbiamo introdotto un processo di indicizzazione raffreddato, quasi impercettibile, parliamo di qualche euro al mese, forse non se ne accorgerebbe nemmeno l’avaro di Moliere» sono state le parole pronunciate da Conte.

 

I pensionati in piazza

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La frase era riferita soprattutto al fatto che, mentre la conferenza stampa era in corso, i sindacati dei pensionati di Cgil Cisl e Uil stavano protestando nelle piazze italiane. «Protestino pure liberamente, ma non mi sembra che abbiamo attentato ai trattamenti pensionistici, abbiamo operato con molto discernimento una redistribuzione» ha aggiunto il premier. «I pensionati oggi scendono in campo, ne prendiamo atto e lo rispettiamo, ma li ricordo silenti quando fu approvata la legge Fornero».

 

L’ironia di Renzi e del Pd

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Tra i primi a replicare, l’ex presidente del consiglio e segretario del Pd Matteo Renzi nella sua e-news: «il premier Conte dice che sì, è vero, hanno tagliato gli aumenti delle pensioni. Ma che sarà mai? Neanche l’Avaro di Molière sta dietro a qualche euro di differenza. E questo sarebbe l’avvocato del Popolo?». Insiste syulla metafora letteraria, invece il deputato dem Matteo Richetti: «Conte legga Victor Hugo e paghi i Miserabili». I sindacati in piazza protestano, a loro volta indignati per l’accostamento tra l’Avaro e lo stop agli aumenti delle erogazioni: «Non siamo il bancomat del governo» è il loro slogan.

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