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1 - RAGGI SFIORA L’INCIDENTE CON LA COMUNITÀ EBRAICA
Ilario Lombardo per “la Stampa”
Domenica pomeriggio, dal Campidoglio inviano un delegato a parlare con la comunità ebraica. Neanche il tempo di prendere le misure delle critiche piovute su Virginia Raggi dal segretario della Cei monsignor Nunzio Galantino e dal Vaticano, via Osservatore Romano, che c' è un altro incidente istituzionale da scongiurare.
In realtà le critiche dalla Santa Sede sono state poi ammorbidite dal sostituto della segreteria di Stato Angelo Becciu («diamole il tempo di lavorare») e da monsignor Vincenzo Paglia, presidente dell' Accademia pontificia («nessuna frizione») anche per evitare accuse di ingerenza.
Al ghetto ebraico, nel centro della Capitale, invece da giorni si parla apertamente dello «sgarbo» del Comune. In realtà, sono una sequela di episodi, e non tanto l' assenza di Raggi al Festival della cultura ebraica, sabato sera, lo stesso giorno del forfait in Vaticano. La sindaca si è voluta ritagliare un week-end in famiglia, per rifiatare lontana dalle telecamere, e al suo posto è andato il presidente dell' assemblea capitolina Marcello De Vito.
PRESIDENTE COMUNITA EBRAICA RICCARDO PACIFICI
Passi per questa visita mancata: quello che davvero non è andato giù alla comunità ebraica è che Raggi non abbia trovato il tempo di portare il saluto di Roma, il 6 settembre, al feretro di Enrica Zarfati, l' ultima delle ebree romane sopravvissute all' orrore di Auschwitz-Birkenau. Non c' era lei, ma, fatto ancor più grave, non c' era nessuno del Comune.
Una mancanza che è diventata macroscopica agli occhi della comunità del Tempio Maggiore di Lungotevere Cenci perché è venuta subito dopo la gaffe della foto sbagliata di Settimio Piattelli, nel tweet di omaggio di Roma Capitale a uno degli ultimi testimoni dell' Olocausto, scomparso lo scorso 27 agosto a 95 anni. In questi giorni convulsi di guerriglia politica nel M5S sono passati in secondo piano alcuni messaggi a distanza tra gli ebrei romani e il Campidoglio.
Di mezzo ci sono promesse e progetti comuni da confermare come le gite delle scuole ad Auschwitz. La comunità vuole incassare certezze, come ha spiegato il presidente della Fondazione Museo della Shoah Mario Venezia dopo l' intervista al quotidiano israeliano Yedioth Ahronot in cui Raggi confermava la realizzazione del Museo a Roma.
Gli annunci non bastano: «Alcune settimane fa abbiamo chiesto alla sindaca un incontro - ha ricordato Venezia - e siamo in attesa che ci riceva, anche in considerazione di appuntamenti importanti che sono ormai alle porte come il prossimo 16 ottobre, giorno in cui celebriamo il ricordo del tragico rastrellamento del ghetto di Roma».
Da quanto si apprende in Campidoglio, a breve sarà fissata una data nella fitta agenda della sindaca ancora alle prese con il dossier nomine. Confermato che domani conosceremo il nuovo assessore al Bilancio, pare che la partita si giocherà tra Mario Canzio, Ragioniere generale dello Stato fino al 2013, e Nino Galloni, economista con posizioni critiche sull' euro molto apprezzato dai 5 Stelle a cui due mesi fa lui stesso inviò la propria disponibilità ma condizionata «a un progetto senza compromessi».
Tramontata la suggestione di chiamare Antonio Di Pietro - l'ha definita «una panzana» - c' è un' altra casella importante da riempire. Ed è quella del capo di gabinetto. Circola il nome di Antonio Meola, oggi segretario generale della Città metropolitana di Napoli, ruolo che fino al 2014 ha ricoperto al Comune di Firenze, a stretto contatto con l' arcinemico dei 5 Stelle Matteo Renzi.
2 - SE LA SINDACA SCEGLIE L’ASSENZA
Da “la Stampa”
Motivi personali", ha detto Chiara Appendino, e assomiglia ai "motivi familiari" delle giustificazioni scolastiche di quando eravamo ragazzi. Ma quelli della Fiom, il sindacato dei metalmeccanici, ci sono rimasti male. Come ci erano rimasti male in Vaticano, sabato, per l' assenza di Virginia Raggi all' incontro con l' Azione giovani.
Certo che per dare buca ai metalmeccanici a Torino e alla Chiesa a Roma ci vuole talento. E Virginia ne ha parecchio, visto che ha saltato anche il funerale alla comunità ebraica di Enrica Zarfati, l' ultima sopravvissuta romana di Auschwitz. Si può fare il sindaco bene o male, succede l' uno e l' altro. Ma se è una scocciatura, meglio lasciar perdere.
3 - E LA APPENDINO DA’ BUCA ALLA FIOM
Da “il Giornale”
Il sindaco di Torino Chiara Appendino ha disertato all' ultimo minuto la Festa della Fiom come era previsto ieri pomeriggio. Il sindaco avrebbe dovuto intervenire ad un dibattito sul tema del lavoro nel capoluogo piemontese. Dopo la sua rinuncia, il dibattito è stato annullato.
chiara appendino amatriciana a torino
La Fiom torinese si dice «rammaricata»: «Si tratta purtroppo - commenta il segretario Federico Bellono - di un' occasione mancata per un confronto sul futuro del lavoro nella nostra città». Solo qualche giorno fa l' esponente M5S si era vantata di voler essere «un sindaco al corrente della situazione in città, che sente le parole di chi la vive tutti i giorni perché aiuta a tenere sempre a mente quali sono le priorità».
La Appendino sabato per la prima volta ha incontrato i cittadini a Palazzo civico «come avevo promesso in campagna elettorale. L' attenzione in questa consiliatura - aveva detto - si concentrerà sulle periferie, in particolare Intanto nel Movimento c' è chi pensa a lei come leader nazionale come Carlo Freccero, consigliere Rai in quota Beppe Grillo: «È lei il giusto compromesso tra Di Maio e Di Battista. Una donna posata, moderna, ha fatto la Bocconi, dove prima o poi si torna sempre. Io punterei su di lei come leader»
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