DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E…
Marco Antonellis per Dagospia
Prove tecniche di Governo pre-voto. Silvio Berlusconi vuole essere il leader della coalizione di centro-destra sia prima del 4 marzo (data fissata per le prossime politiche nazionali), sia soprattutto il giorno dopo, quando, in caso di vittoria, ci sarà l'inevitabile analisi dei "pesi" interni.
Da qui l'idea sussurrata ai suoi fedelissimi di 'contingentare' il giovane leone leghista proprio con la Quarta Gamba (ne fanno parte Fitto, Romano, Lupi, Cesa, Zanetti solo per parlare dei big di questa lista creata ad hoc per le elezioni) ribattezzata "Noi con l'Italia". L'idea, a quanto spiegano esponenti della neonata formazione è semplice: più la Quarta Gamba si ingrosserà (mancano all'appello ancora De Mita, Quagliariello e Parisi), più si avvicinerà alla soglia di sbarramento del 3%.
A quel punto Forza Italia si presenterà come la lista-madre e andrà a sommare i suoi risultati con quelli di Noi con l'Italia, quasi sicuramente superando i voti della sola Lega. E' per questo motivo che nelle prossime ore si scatenerà una lotta fratricida sulla promessa del 15% di collegi uninominali di Berlusconi ai leader di Noi con l'Italia. La Lega vuole dimezzare questa promessa, perché così facendo manderebbe in frantumi l'ipotesi dell'appoggio inciucio di Noi con l'Italia.
Anche sull'onda di tanti rappresentanti dei territori della Lega che mal sopportano politici 'riciclati' che magari fino a pochi mesi fa si trovavano al Governo con Renzi e oggi, avendo capito che con Renzi la rielezione non ci sarebbe stata, si riscoprono convinti fan di Silvio Berlusconi. Magie del voto pre-elettorale.
La Quarta Gamba dunque, al di là delle diplomazie al lavoro, rischia di diventare il terreno di scontro più acceso tra Berlusconi e Salvini perché più diventerà una gamba 'azzoppata', più il leader della Lega dopo il voto potrà comandare su Berlusconi e Forza Italia. Così facendo però molti posti a tavola al momento "sicuri" in Noi con l'Italia rischiano di sciogliersi al sole, molto prima della presentazione dei nomi per la lista.
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