RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
CANTONE: 'NON MI DIMETTO DA PRESIDENTE DELL'ANAC
Da www.ansa.it
"Non mi dimetto da Presidente dell'Anac e tengo a precisare di aver presentato domanda al CSM per incarichi direttivi presso le Procure della Repubblica di Perugia, Torre Annunziata e Frosinone la settimana scorsa, dopo una lunga valutazione di carattere squisitamente personale". Così in una nota il presidente dell'Anac Raffaele Cantone. E' di ieri la notizia della sua richiesta al Csm.
"Sapendo che i tempi del Consiglio superiore della magistratura - spiega - non sarebbero stati brevi, era mia intenzione informare quanto prima gli esponenti dell'esecutivo con cui più intensa è stata la collaborazione istituzionale in questi mesi. Ieri sera, appena la notizia è divenuta di dominio pubblico, ho chiesto immediatamente appuntamento al Presidente del Consiglio e ai Ministri dell'Interno e della Giustizia, ai quali esporrò nei prossimi giorni le mie motivazioni".
"Resta inteso, ovviamente, che non ho alcuna intenzione di dimettermi da Presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, come riportato da alcuni organi di stampa, tanto più che l'esito della deliberazione del CSM non è affatto scontato", conclude il Presidente dell'Anac.
L'ADDIO DI CANTONE ALL'ANAC
Valentina Errante per “il Messaggero”
La scadenza naturale sarebbe a marzo 2020 e recentemente Raffaele Cantone aveva detto che avrebbe portato a termine l'incarico. E invece il primo presidente dell' Authority Anticorruzione, nella nuova formula voluta dal governo Renzi nel 2014, pensa di andare via in anticipo e tornare in procura. Così ha presentato al Csm tre domande: tre città diverse dove sarà disponibile la poltrona di capo dei pm. Una decisione, più che un segnale. La scelta di anticipare i termini è anche dettata dalla scarsa sintonia con l'esecutivo giallo-verde e da possibili modifiche che depotenzierebbero l' Authority.
Anche se il presidente dell' Anac, in occasione della presentazione del suo ultimo libro, aveva smentito ogni attrito: «I rapporti con il governo sono buoni, sono rapporti istituzionalmente corretti. Siamo stati critici anche con il precedente governo quando era necessario» diceva qualche mese fa a Milano, citando come esempio di buone relazioni la «collaborazione molto proficua» con il vice premier Matteo Salvini sul codice degli appalti.
In realtà, il confronto non è stato così idilliaco e anche da parte del ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, ci sono state non poche critiche sul regolamento. Del resto, da tempo prende corpo l' ipotesi di smembrare l' Authority o modificarne la natura dandole un mero potere consultivo. A marzo saranno cinque anni che Raffaele Cantone guida l'Anac. Designato dell' allora premier del Pd, aveva ricevuto il voto unanime dal Parlamento. Un incarico che l'ha anche esposto a critiche e scelte impopolari e che avrebbe deciso di lasciare prima che perda senso.
LE PROCURE
Per il suo rientro in magistratura Cantone, che vive sotto scorta dal 2003, quando era pm a Napoli e fu scoperto un progetto di attentato contro di lui, non ha puntato su grandi procure. Nessuna domanda per gli incarichi di procuratore di Roma e Torino, i cui termini sono scaduti recentemente. Il magistrato napoletano - che nel capoluogo campano ha a lungo combattuto la camorra - ha scelto tre uffici medio-piccoli: Perugia, Torre Annunziata e Frosinone.
Dove avrebbe buone possibilità di essere nominato e potrebbe mettere a frutto l'esperienza maturata a Napoli e all'Anac. I tempi del Csm non saranno brevi. Almeno per quanto riguarda la procura di Perugia, dove oltre a Cantone ci sono altri 19 candidati (tra gli altri il capo della Dda di Napoli Giuseppe Borrelli, il procuratore di Spoleto Alessandro Cannevale, il procuratore di Arezzo Roberto Rossi e il pm napoletano Catello Maresca) e bisognerà attendere almeno 2-3 mesi.
LE TENSIONI
La scorsa estate era stato Matteo Salvini ad annunciare di volere stracciare e riscrivere il codice degli appalti, poi erano arrivate le parole di Toninelli, su un codice che rallentava l'economia. Su queste dichiarazioni Cantone ha dichiarato pubblicamente la sua preoccupazione. Così come non ha mai nascosto i suoi dubbi su alcune norme della legge di Bilancio, a cominciare della disposizione che, proprio in materia di appalti, consente di affidare direttamente le commesse che non superino i 50mila euro: «È una norma pericolosa», ha detto appena qualche giorno fa. Dopo le critiche e i dubbi sul decreto Genova.
Ultimi Dagoreport
FLASH! - LA GIORNALISTA E CONDUTTRICE DI CANALE5 SIMONA BRANCHETTI, STIMATA PROFESSIONALMENTE DA…
DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
FLASH! - AVVISATE CASTAGNA, GIORGETTI, FAZZOLARI, MILLERI E CALTAGIRONE: UNICREDIT PASSA ALL'AZIONE …
DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E…
DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO,…