VIVA, VIVA LA TRATTATIVA! I GIUDICI DELLA CORTE D’ASSISE DI PALERMO COSTRINGONO RE GIORGIO A SCENDERE DAL COLLE DEL SILENZIO PER ANDARE A DEPORRE AL PROCESSO SUI RAPPORTI STATO-MAFIA

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Da “Corriere.it

 

giorgio napolitanogiorgio napolitano

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano deporrà al processo per la trattativa tra Stato e mafia. Lo hanno deciso i giudici della Corte d’Assise di Palermo che hanno così accolto la richiesta avanzata dai pm nell’ultima udienza. Napolitano era già stato citato come teste il 17 ottobre 2013 e attraverso una lettera alla Corte d’assise aveva fatto sapere di non avere nulla da riferire sulla trattativa.

LORIS D AMBROSIOLORIS D AMBROSIO

 

LA LETTERA

Napolitano dovrà essere sentito sulla lettera ricevuta dal suo consigliere giuridico dell’epoca, Loris D’Ambrosio, successiva alla pubblicazione delle telefonate tra lo stesso D’Ambrosio e l’ex presidente Nicola Mancino. Il Capo dello Stato dovrà riferire in aula sulle «preoccupazioni espresse dal suo consigliere giuridico Loris D’Ambrosio nella lettera del 18 giugno 2012 - concernenti il timore di D’Ambrosio “di essere stato considerato solo un ingenuo e utile scriba di cose utili a fungere da scudo per indicibili accordi”, e cioè nel periodo tra il 1989 e il 1993». D’Ambrosio è morto nel luglio 2012, a 64 anni, per un infarto.

NICOLA MANCINO E GIORGIO NAPOLITANO jpegNICOLA MANCINO E GIORGIO NAPOLITANO jpeg

 

L’UDIENZA AL QUIRINALE

Il Presidente sarà sentito al Quirinale: in assenza di una norma specifica sulla deposizione del capo dello Stato, la Corte applicherà l’articolo 502 del Codice di Procedura penale che prevede l’esame a domicilio del teste che non può comparire in udienza. Alla testimonianza, di cui ancora non è stata fissata la data, non parteciperanno né il pubblico né gli imputati, ma solo i legali e la procura.