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“LA BCE A SETTEMBRE DEVE FERMARSI: NON C'È MOTIVO PER CONTINUARE AD AUMENTARE I TASSI DI INTERESSE” - DOPO LE CRITICHE ALLA LAGARDE DI CROSETTO, PANETTA E VISCO, ANCHE L’ECONOMISTA DE' SINISTRA LUCREZIA REICHLIN IMPALLINA LE POLITICHE DELLA BCE: “CI SONO SEGNALI NEGATIVI DA INDUSTRIA E CREDITO, DOBBIAMO EVITARE ALTRE STRETTE. PER L’ITALIA SARA’ DECISIVO IL NUOVO PATTO DI STABILITÀ: È IMPORTANTE CHE VENGA PERMESSA FLESSIBILITÀ SUI TEMPI DI RIENTRO DEL DEBITO. IL MIX TRA RISCHIO RECESSIONE, STRETTA MONETARIA E REGOLE FISCALI PIÙ DURE RISCHIA DI ESSERE PESANTISSIMO…”

LUCREZIA REICHLIN

LUCREZIA REICHLIN "ADESSO FRANCOFORTE DEVE FERMARSI IL PIL STA FRENANDO, RISCHI PER L'ITALIA"

Estratto dell’articolo di Gabriele De Stefani per “la Stampa”

 

«La Bce a settembre deve fermarsi: non c'è motivo per continuare ad aumentare i tassi di interesse, a meno di non avere sorprese dai prossimi dati». Lucrezia Reichlin, economista docente alla London Business School, è sicura di quello che sarebbe giusto che accadesse dopo la pausa estiva: glielo suggeriscono i numeri. […]

 

Professoressa, perché è ora di fermarsi?

FABIO PANETTA CHRISTINE LAGARDE

«Lo dicono le analisi dei dati, la situazione dell'eurozona è molto diversa dagli Stati Uniti. La disoccupazione è bassa, ma le ore lavorate sono ancora al di sotto dei livelli pre-pandemia e con settori ancora in difficoltà. C'è una leggera ripresa dei salari, anche in Italia, ma il loro recupero è ancora poco significativo, siamo lontanissimi da scenari di spirale salari-inflazione come negli anni Settanta. In più abbiamo dati del manifatturiero molto deboli e segnali negativi dal credito, tra prestiti e mutui».

 

Tutto questo è effetto dei precedenti rialzi?

«In parte sì, ma l'effetto dei tassi ancora non si sente interamente perché si trasmette con almeno un anno e mezzo di ritardo. E la Bce ha iniziato dodici mesi fa. Anche per questo bisogna procedere con grande cautela».

LUCREZIA REICHLIN

 

I falchi spingono per nuovi aumenti e Lagarde ieri è stata possibilista. È la conseguenza degli errori del passato, quando si è sottovalutata l'onda dell'inflazione?

«Sì, Lagarde se deve sbagliare, preferisce farlo per eccesso di rigore piuttosto che allargando troppo le maglie. Questo perché è stata molto criticata nei mesi scorsi per quelle frasi sull'inflazione transitoria. A mio avviso però sono stati attacchi esagerati». […] «Il doppio shock pandemia-crisi energetica, oltre che imprevedibile, è stato durissimo, senza precedenti. Ha causato un'impennata dei costi e dato un colpo negativo alla domanda, perché i prezzi dei beni importati sono improvvisamente diventati più alti di quelli esportati. In questa situazione era comprensibile precedere con cautela. Dare tutta la colpa alla Bce è semplicistico».

christine lagarde

 

[…] La Bce sta strozzando la crescita? Il Pil italiano ha iniziato la frenata.

«L'Italia è andata relativamente bene negli ultimi due anni, reagendo bene a Covid e crisi energetica. Ma ha moltissimi elementi di fragilità: l'indebolimento generale dell'economia e in particolare dell'industria, le grandi diseguaglianze interne al Paese, l'indebitamento che non dà margini sulla politica fiscale e ci pone su un binario stretto di rientro».

 

lucrezia reichlin

Il Fondo monetario internazionale ha promosso la politica di bilancio del governo e criticato l'ipotesi flat tax. Condivide?

«[…] La flat tax […] mi sembra irrealizzabile, visti i margini stretti. Bisognerà anche vedere cosa succederà con la riforma del Patto di Stabilità […] È importante che l'impianto della proposta della Commissione europea che permette una flessibilità sui tempi di rientro del debito sia mantenuto, ma sembra che le contro-proposte tedesche siano state accettate in parte. L'Italia dovrebbe entrare nel merito […] Proporre di barattare la flessibilità con la ratifica del Mes non mi sembra la strategia giusta perché è chiaro che non abbiamo nessuna posizione negoziale forte su questo. Ma per noi quella flessibilità è decisiva. Il mix tra rischio recessione, stretta monetaria e regole fiscali più dure rischia di essere pesantissimo».

christine lagarde ospite a firenze dell osservatorio permanente giovani 3

 

Vede il rischio recessione?

«A oggi non è nei numeri, ma non è nemmeno impossibile. La Germania è già in recessione, difficile pensare che l'Italia non venga toccata da un rallentamento dell'economia mondiale. Il Pnrr è la vera chance, perché altri investimenti così pesanti nei prossimi anni non ci saranno».

 

La Bce dice che le imprese fanno troppi profitti e che parte dell'inflazione nasce lì. C'è uno squilibrio tra utili delle aziende e salari bloccati?

«Di sicuro i margini sono aumentati più dei salari, pur con differenze importanti tra diversi settori. Trovo sia giusto e politicamente intelligente parlare anche di profitti e non solo di salari. In ogni caso mi aspetto che nei prossimi mesi ci sarà un indebolimento della domanda e, dunque, dei profitti».

 

È a favore del salario minimo?

lucrezia reichlin

«Completamente […]».