
COME AL SOLITO, I GIORNALISTI ITALIANI SI FERMANO AI TITOLI: L’ARTICOLONE DEL “TIMES” SUI LEADER…
Luigi Bisignani per Il Tempo
Renzi e Bergoglio sono riusciti a rottamare perfino il granitico voto cattolico. Tra unioni civili ed apertura alle diacone, il Premier ed il Papa hanno disorientato una comunità ormai priva di qualsiasi riferimento. È evidente che il sistema cattolico territoriale non ha più il potere di indirizzare il voto di chi va a messa. Così come a livello nazionale hanno perso smalto quei movimenti che vanno da Comunione e Liberazione all' Opus Dei.
E non è certo un caso se esponenti spagnoli dell' Opera sono in missione nella Silicon Valley per carpire i segreti di come quei guru vogliono sostituire le religioni per posizionare le masse. Più modestamente in Italia presto vedremo, dopo il Tg, brevi puntate di don Matteo, non Renzi ma Terence Hill, che con la scusa di creare familiarità con il digitale cercherà di riavvicinare un mondo perduto.
La cooptazione ormai non si fa più in Chiesa né condividendo interessi di Chiesa. Forse solo Marchini può riuscire in questa impresa. Lo stesso popolo del Family Day, che non esisterebbe senza l'appoggio dei neo catecumeni, è stato boicottato dalla Cei. Bergoglio aveva iniziato chiedendosi chi fosse lui per giudicare gli omosessuali, dando una spinta decisiva all' azione del cattolico Renzi sulle unioni civili, e ha finito per parlare delle donne diacone dopo Paolo VI e Wojtyla.
Il Papa, più vicino a Peron che a San Francesco, sa bene che «il ministero» femminile nella Chiesa è assai diffuso, ma la sua probabilmente è stata una «santa provocazione» per rilanciare l'alibi che lo vuole costretto a non poter fare quello che vorrebbe perché la Curia gli rema contro.
In questa confusione dottrinale e organizzativa sguazza Renzi, che non ha giurato sul Vangelo ma va d'accordo con Bergoglio, e finisce per pescare allegramente in tutti i mari. Il nuovo Belzebù avanza.
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