
DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI SERGIO MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN…
VIDEO - L’ITALIA PRESENTATA DALL’ISTITUTO PER IL COMMERCIO ESTERO (ICE) A DAVOS
1.DAVOS, DIO SALVI LA REGINA DA MATTEO
Andrea Scanzi per “il Fatto Quotidiano”
matteo renzi smarketta il libro di sheryl sandberg
“Renzi parla a Strasburgo in inglese e per sbaglio dichiara guerra all’Ucraina”. E’ una battuta di Lercio.it, ma tanto battuta non è. Ieri, al vertice di Davos, Renzi è tornato a grandinare “de-de-de” e “shishhh bekos”. Voleva ripetere le solite litanie sul bene che trionfa sul male, Carpe diem e “il futuro è adesso”, ma si è spinto oltre. La supercazzola, in inglese, dà il meglio di sé. Ascoltiamolo: “End ai ffffinc de rol ov politissscian mast b sees de moment; “Show is de fiuciar very very briffly”; “I ffffinc this is a moment” (la parola “think” lo fa dannare).
Quindi: “Italy needs an incredibol ehm ggghggh sison of reform”; “I’m not here to present a future of tomorrow, for my country the time of the fiuccciar is today”; “We start with de de de ov legimakt” (?). Renzi ha poi tuonato: “With a strong and ability to innovation ovvv gghmm ehhmm civil justice wid de de de de de de innovescion technology in the koooort”. Qui Renzi ha strabuzzato gli occhi e guardato in alto, aprendo la bocca a pesce. Attimi di panico, ma niente paura: era solo una delle sue imitazioni di Verdone in Troppo forte.
Ancora: “Becos i fink the enemy is the tape of biurocrassi” (voleva dire che ce l’ha con la burocrazia) e “Time clearsss” (voleva dire che lui usa quello shampoo lì). Gran finale: “The investiment of italian interpeneuerss” (??) and “international capitawwwawwals (???)”. Infine: “This is the most important fic”. E qui forse Renzi si è incupito, perché non gli è uscita la “a” nell’ultima parola.
2.RENZI A DAVOS: BCE DIA SEGNALE DI SVOLTA. GERMANIA SOLA CONTRO IL RESTO DEL MONDO SAREBBE UN ERRORE
Vittorio Da Rold per www.ilsole24ore.com
«Rispetto l’indipendenza della Bce, ma dia il messaggio che l’Europa deve andare verso un nuovo cammino di crescita. È finito il tempo dell’austerità. Abbiamo bisogno di una diversa idea di Europa». Così il premier Matteo Renzi intervenendo a Davos in Svizzera per il World Economic Forum. Renzi ha aggiunto: «Se l’Europa è solo burocrazia è la fine. Bisogna trasformare i rischi in opportunità, è questa sfida della leadership». E ancora: «L’Italia ha bisogno di un’incredibile stagione di riforme». Il Paese «deve essere un Paese di innovazione e non un museo».
AL WSJ: LA GERMANIA CONTRO IL RESTO DEL MONDO È UN ERRORE
In un’intervista al Wsj rilasciata da Davos, Renzi si è detto in disaccordo con Angela Merkel sugli stimoli all’area euro dopo che la cancelliera ha minimizzato le implicazioni dell’attesa decisione della Bce sul Qe. «La Germania contro il resto del mondo potrebbe essere un errore», ha detto il premier. Ribadendo che «la sola via per l’Europa è cambiare direzione e investire nella crescita» e che «la flessibilità è sempre presente nella storia» del Vecchio Continente. «Sogno la parità tra euro e dollaro», ha confidato Renzi, perché aiuterebbe le esportazioni italiane.
RENZI: SE UE SOLO BUROCRAZIA È LA FINE
Concetti tutti espressi dal palco della Wef di Davos. «Il vero spread è tra le aspettative dei cittadini e i risultati concreti dei leader europei: se l'Europa è solo burocrazia è la fine», ha detto il presidente del Consiglio, sollecitando l’Ue a puntare sulla crescita. «Abbiamo davanti 12 mesi importanti - ha aggiunto - e il vero spread non è quello tra titoli di Stato e Bund tedeschi ma riguarda i sogni e le aspettative dei cittadini».
RENZI: “CARPE DIEM” PER COGLIERE OPPORTUNITÀ
È il «carpe diem» della tradizione latina la ricetta che Renzi ha proposto dal Forum di Davos, per il rilancio del Paese e realizzare quella svolta che torna a chiedere anche all’Ue. Il presidente del Consiglio nel suo intervento, in inglese, è tornato due volte su quel motto della Roma classica che riempie di significato dicendo che «i tempi sono pieni di rischi, da quello del terrorismo a quello della mancanza di sostenibilità ma se le leadership sono in grado investire sul futuro, non solo come problema ma come opportunità, possiamo tornare a dare un messaggio significativo.
“Carpe diem” significa questo». Insomma, cogliere le opportunità e trasformare in queste i rischi. Poi ha aggiunto: «Forse la cosa più importante a livello strutturale è la riforma della credibilità. Sono state perse tante opportunità perché si è perso credibilità, perché il governo cambiava continuamente».
«C’È BISOGNO DELLA BELLEZZA DELL’ITALIA»
Arrivato ieri sera a Davos, subito dopo il Consiglio dei ministri a Roma e dopo lo scontro a Palazzo Madama sull’Italicum, Renzi è stato accolto dagli imprenditori e leader politici e culturali ospiti del World Economic Forum, riuniti alla Congress Hall per una cena offerta dal governo italiano all'insegna del Made in Italy. «C’è bisogno di Italia, della sua bellezza, delle sue qualità», ha detto il premier. «Stiamo facendo molte più cose di quelle che raccontiamo, ed è un paradosso».
INCONTRI CON I TOP MANAGER DI TUTTO IL MONDO
Fitta l’agenda di oggi. Stamane Renzi ha visto il ceo di Bank of America, Brian Moynihan, il ceo di Royal Dutch Shell Ben Van Beurden, il ceo di At&t Randall Stephenson, il ceo di Ubs Sergio Ermotti e il chair dell’azienda farmaceutica Merck, Karl Ludwig Kley. Dopo il suo speech alla sessione plenaria dedicata alle leadership del cambiamento e introdotta da Klaus Schwab, Renzi ha avuto un incontro con Lakshmi Mittal e con il Ceo di Facebook Sheryl Sandberg.
matteo renzi a davos col giornalista porcellone richard quest
Il premier ha partecipato al Business Interaction Group in Italy con imprenditori stranieri e italiani (tra questi ultimi, Marcegaglia, Illy, Alessandri, Colao, Messina, Starace e Merloni) e all’International Media Council che ha visto riuniti editori da tutto il mondo. Nel pomeriggio ha incontrato Lloyd C. Blankfein, presidente e ceo di Goldman Sachs, uno dei banchieri più influenti (e più pagati) del globo.
IL PREMIER RILANCIA ROMA2024
Prima di lasciare Davos, Renzi ha infine visto, con il presidente del Coni Malagò, il presidente del Cio Thomas Bach anche per parlare della candidatura italiana ai prossimi giochi olimpici. «Diciamo che dopo quest’incontro - ha commentato il premier - la candidatura per le Olimpiadi 2024 può proseguire con maggiore entusiasmo».
3.RENZI SBAGLIA LA CITAZIONE DEL ‘CARPE DIEM’
Eva Cantarella per il “Corriere della Sera”
È un terreno scivoloso, per i politici, quello delle citazioni. Eppure non resistono, devono farle. Questa volta, oggetto delle rimembranze scolastiche del presidente del Consiglio non è più Telemaco, tempo fa additato come modello (auspicato) di una nuova generazione, capace di innovare i rapporti tra generazioni e la vita sociale e politica.
In quel caso la citazione era discutibile (e a mio giudizio sbagliata), ma si trattava di scegliere tra due diverse interpretazioni del personaggio: quella omerica (un figlio totalmente dipendente dal padre e assolutamente insignificante), e quella basata su analisi di tipo psicoanalitico recentemente proposte con grande successo. Ma in questo caso si tratta di un vero e proprio fraintendimento. Durante la riunione del World Economic Forum a Davos, Matteo Renzi, a modello dell’azione politica, ha citato l’esortazione oraziana carpe diem, «cogli il momento» (attribuendola tra l’altro ai «latini», e dunque – erroneamente - a tutta la latinità).
matteo renzi a davos con andrea bocelli
I leader politici, ha detto, devono avere un’idea del futuro, e soprattutto in momenti di incertezza e di difficoltà devono avere la capacità di trasformare i rischi in opportunità: questo intendevano i latini quando esortavano a cogliere il momento. Ma purtroppo Orazio, facendolo, intendeva esattamente l’opposto di quello che – anche per Renzi- dovrebbe essere l’obiettivo dell’azione politica.
La ragione per cui bisognava «cogliere il momento», per Orazio, stava nel fatto che agli esseri umani è impossibile conoscere il loro destino, e dunque immaginare e progettare il futuro. Come conferma l’ulteriore invito che rivolge a Leuconoe (destinataria dei suoi suggerimenti): «Credi al domani quantomeno puoi». È questo il senso del carpe diem di Orazio. Esattamente il contrario di quello che gli attribuisce Renzi.
matteo renzi intervista davos
matteo renzi a davos 3
matteo renzi sheryl sandberg
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