DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Maria Teresa Meli per il "Corriere della Sera" - Estratti
matteo renzi al senato - foto lapresse
Il primo pensiero va ai figli che «non hanno mai dubitato dell’onestà del loro babbo» e alla moglie Agnese, «che è stata una roccia» per tutta la famiglia. Nel giorno in cui viene prosciolto, Matteo Renzi è felice ma fino a a un certo punto: «Dopo 5 anni di ingiustizia, in cui ho vissuto da appestato, coinvolto in un’inchiesta politica e farlocca che era uno scandalo assoluto e puntava ad assassinare Italia viva, non me la sento di dire che giustizia è fatta».
Già, perché il pubblico ministero che lo ha accusato «dopodomani andrà in pensione senza pagare nemmeno un centesimo per il dolore che ha provocato a me e ai miei familiari Ha cercato di maciullarci tutti. Chi sbaglia paga, vale per tanti ma evidentemente non per lui».
Più che sassolini, Renzi vuole togliersi dalle scarpe «i sassi di Matera». Il leader di Italia viva ne ha per tutti. Per la presidente del Consiglio, innanzitutto: «Perché Meloni non ha trovato un momento per chiedere scusa». Ma la premier, per Renzi, è «in buona compagnia»: «Sono due i partiti responsabili politicamente del massacro alla mia famiglia, il Movimento 5 stelle e Fratelli d’Italia. Meloni si deve vergognare per come ha sfruttato le indagini e massacrato la mia famiglia. E ora tace perché è una giustizialista, come il M5S che resta in silenzio».
matteo renzi al senato - foto lapresse
Ma anche «parte del Pd», ad avviso dell’ex premier, «dovrebbe scusarsi» con lui: «La parte più giustizialista».
(...)
Renzi nella conferenza stampa convocata per il pomeriggio prende di mira anche due «vecchie glorie» del centrosinistra: «Gradirei sapere se Pierluigi Bersani e Rosi Bindi hanno qualcosa da dire in queste ore, visto che si sono espressi sulla nostra moralità». No, Matteo Renzi non perdona le accuse che gli sono state rivolte in questi anni: «Io — aggiunge infatti l’ex premier — sto ancora aspettando che Bersani restituisca i soldi che gli hanno dato i Riva a Taranto poi può parlare di moralità...».
In conferenza stampa, dopo aver attaccato le «sorelle Meloni che hanno fatto un esproprio proletario contro di me», Renzi conferma che voterà a favore della separazione delle carriere, «se il governo farà una proposta seria». Ma il leader di Italia viva non perdona il comportamento del Guardasigilli Carlo Nordio: «Lui è stato veramente una grossa delusione, sembra che sia diventato l’assistente di Delmastro, che usa un linguaggio da troglodita».
Nonostante questi cinque anni di «sofferenza» e «accanimento», Renzi non sembra aver cambiato stile. È «pronto a ripartire»: «Dall’anno prossimo si ricomincia a fare politica». E il leader di Italia viva chiude la conferenza stampa con un avvertimento poco rassicurante ai suoi avversari: «È come Pac-man. Quelli che ti vogliono mangiare diventano potenziali prede, ma questo sarà molto più chiaro nel 2025...».
matteo renzirenzi melonibersani renziGIORGIA MELONI E MATTEO RENZI - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA bersani renzi MATTEO RENZI AL SENATO - FOTO LAPRESSE
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