DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY…
Annalisa Cuzzocrea per la Repubblica
Va in giro scuotendo la testa, Matteo Renzi. A chi lo consulta in queste ore febbrili di trattative e totonomi, l' ex premier e segretario pd risponde snocciolando il suo dream team: il sogno di Mario Draghi a Palazzo Chigi; l' alternativa di Raffaele Cantone, considerato perfetto anche come ministro della giustizia. Il ritorno di Paolo Gentiloni alla Farnesina e l' invio di Vittorio Colao, ex ad Vodafone, già vicepresidente dell' European Roundtable of industrialist, alla commissione europea.
Aveva in mente anche altri nomi il senatore fiorentino. Quello di Elisabetta Belloni, sempre per gli Esteri; Roberto Burioni alla sanità; Catia Bastioli, l' imprenditrice delle bustine biodegradabili, all' ambiente.
Per questo, pur manifestando soddisfazione per aver sconfitto Matteo Salvini, continua a mandare poco rassicuranti segnali di perplessità. E forse anche per questo, al governo alcuni nomi per cui si era speso in questi giorni (il capo della Polizia Franco Gabrielli all' Interno, l' europarlamentare Roberto Gualtieri all' economia, stanno misteriosamente riprendendo quota).
Giura di non volere un posto per i suoi. Di preferire, quasi, che stiano fuori. È il mandato che ha dato ai fedelissimi: non un ministero purché sia. Ma davanti alla possibilità di Alessandro Di Battista agli Affari europei è esploso provocatorio: «Allora proponiamo Maria Elena Boschi vicepremier e Luca Lotti alla giustizia!».
E però, in mezzo a tanta scontentezza, con la possibilità ancora aperta che l' anno prossimo, quando i tempi saranno maturi, nascano gruppi autonomi in Parlamento e un partito sul modello dell' en marche macroniano, Renzi si gode il momento. Perché è stato il primo a lanciare l' idea di un governo con il M5S, cancellando come appartenesse alla preistoria la stagione dei #senzadime, l' hashtag che riuniva sui social i contrari a ogni tio di intesa con i grillini .
matteo salvini e matteo renzi si incrociano in senato 1
Ma soprattutto perché, nel duello ormai avviato con Salvini, è convinto di aver vinto contro chi credeva di avere in mano l' Italia. Agli amici mostra, sul telefonino, i messaggi che arrivano dalle cancellerie europee: «Italia is back». Impedire a un antieuropeista di andare a Bruxelles è stato, dice l' ex premier nelle riunioni di corrente, il primo risultato fondamentale. Il governo non è quello che aveva in mente, a partire dalla presidenza di Giuseppe Conte, di cui pensa tutto il male possibile, ma ha un merito: aver ricacciato indietro l' estrema destra.
La strategia è chiara e riparte da qui. Ridefinirsi come l' anti-Salvini.
Convintamente europeista, antisovranista, progressista sui diritti.
Uno dei temi chiave della Leopolda, il prossimo 19 ottobre, sarà la lotta al razzismo montante nel Paese.
matteo salvini e matteo renzi si incrociano in senato
Una degli ospiti, Gabriella, la "mamma per la pelle" che ha scritto a Repubblica del figlio adottivo di colore insultato per strada: «Negro di merda, torna casa tua, questo Paese è nostro! Peccato che non sei affogato con gli altri». Di tutto il resto però, di come questa strategia si trasformerà in azione, quando deciderà di abbandonare la barca del Pd.
Di come si porranno i suoi uomini in Parlamento, ancora la maggioranza nei gruppi dem, quando nel governo che nasce oggi spunteranno le prime spine, non fa trapelare nulla. La risposta più frequente è: «Vedremo, è prematuro». Non rassicura Nicola Zingaretti, ma è più di quanto il segretario avrebbe sperato anche solo un mese fa.
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