RENZI NON POTRÀ FAR CADERE IL GOVERNO, MA SICURAMENTE PUÒ FAR GIRARE I COJONI ALLA MELONI – MATTEONZO L’HA GIURATA ALLE SORELLE GIORGIA E ARIANNA, CHE GIUDICA RESPONSABILI DELLA NORMA “AD PERSONAM” SUI SOLDI DALL’ESTERO AI PARLAMENTARI, E MINACCIA LA PREMIER DI FARLE FARE LA STESSA FINE DI CONTE - UNA MISSIONE IMPOSSIBILE ANCHE PER UNO SFASCIA-GOVERNI COME LUI. MA IN COMMISSIONE E IN AULA, MAGARI ALLEANDOSI OCCASIONALMENTE CON LA LEGA, RENZI, CHE FINORA AVEVA APPOGGIATO A INTERMITTENZA ALCUNE LEGGI DELLA MAGGIORANZA, PUÒ FARE I SUOI DANNI…

Estratto dell’articolo di Marcello Sorgi per “La Stampa”

renzi meloni

L'ultimo anatema renziano paragona Meloni a Conte e minaccia di farle fare la stessa fine.

L'ex-premier è il primo a sapere che è impossibile, per la semplice ragione che il governo di destra centro, al contrario di quello giallorosso dell'attuale leader 5 stelle, gode di una solida maggioranza che può prescindere dall'apporto di Italia viva, mentre appunto Conte aveva sottovalutato la testardaggine del suo predecessore che al momento opportuno lo fece cadere.

E tuttavia lo scontro tra Renzi e La Russa, messo in scena ieri nell'aula del Senato, chiude una volta e per tutte il periodo dell'appoggio intermittente del leader centrista alla destra. Era stato decisivo […] il leader di Italia viva nel fornire sottobanco i propri voti al Presidente del Senato, privato a sorpresa […] di quelli indispensabili di Berlusconi.

matteo renzi voto di fiducia sulla manovra 2024 foto lapresse

[…] La "punizione" ad personam adottata dal governo nei confronti di Renzi – l'impossibilità di proseguire con la sua redditizia attività di conferenziere all'estero senza il permesso del Presidente del Senato e pena l'obbligo di consegnare il cento per cento dei ricavi al fisco – è stata rivendicata ieri apertamente dal sottosegretario alla presidenza del consiglio Fazzolari, come un principio che tutti i parlamentari e membri del governo dovranno rispettare, d'ora in poi. Ma è chiaro che l'unico o quasi a subirne le conseguenze sarà Renzi. E anche lui cercherà la sua vendetta contro "Arianna e Giorgia", come le ha chiamate per nome in aula.

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Che ci riesca, però, come gli riuscì con Conte, è difficile. E se il suo obiettivo è di far cadere il governo, va detto subito che è assolutamente velleitario. Che invece possa dare fastidio, nelle commissioni o in aula, magari con alleanze occasionali con la Lega, che lo ha difeso per bocca del capogruppo Romeo, e ne è capace, questo è sicuro. Così come che il suo piccolo partito del 2 per cento, in caso di elezioni, possa tornare comodo a un centrosinistra che non riesce a trovare un assetto comune, ma tenterà di mettere insieme una sommatoria di "tutti contro Meloni".

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