DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
Paolo Foschi per il “Corriere della Sera”
«Stavolta il ruolo di kingmaker tocca a voi del centrodestra...». Matteo Renzi, ospite per la prima volta ad Atreju, la tradizionale festa di Fratelli d'Italia, sul Quirinale mette il pallino in mano allo schieramento composto da Giorgia Meloni (nell'occasione padrona di casa sul palco dell'evento), Matteo Salvini e Silvio Berlusconi.
E le parole del leader di Italia viva, più che un atto di sfida, sono lette negli ambienti politici come un gioco di sponda con il centrodestra, ma anche un invito in codice a Pd e Movimento 5 Stelle a non avere la pretesa di cercare fughe solitarie in avanti: «Penso che il presidente sarà eletto a larga maggioranza, spero che si vada da FdI ai Cinque Stelle, dalla Lega al Pd, perché più siamo meglio è, sia dal punto di vista politico che da quello istituzionale» ha detto Renzi, che dopo aver ringraziato Giorgia Meloni per l'accoglienza, e dopo essere stato salutato in strada come «camerata Renzi», ha comunque precisato che «a differenza di quello che ha detto Pera, io qui non mi sento a casa e lo dico anche per una sicurezza e tranquillità...».
IGNAZIO LA RUSSA E RENZI AD ATREJU
Tema dell'incontro era la riforma per il presidenzialismo e il discorso, inevitabilmente, è caduto sul dopo Mattarella. Il primo passo, ha dichiarato Renzi, tocca al centrodestra, perché ha «i numeri per farlo». E, ancora, dal palco ha chiesto: «Da Fratelli d'Italia a Forza Italia, avete quanto, il 45% dei grandi elettori più o meno? Giorgia mi fa segno di sì» ha continuato il leader di Italia viva, «il punto, però è se il centrodestra prende l'iniziativa insieme oppure no. Questa volta o la destra si incarica di fare una proposta complessiva.
Se non lo fa io sono dell'idea che, quando si arriverà a discutere dal 20 gennaio in poi per la scelta del nuovo capo dello Stato, si cerchi l'uno con l'altro di trovare le ragioni migliori per scegliere tutti insieme l'arbitro per i prossimi 7 anni. Noi l'altra volta avevamo il 42% dei grandi elettori e la responsabilità di scegliere il presidente me la sono presa io, parlando con tutte le forze politiche. Giorgia, ricordi che ci vedemmo al Nazareno e alla fine facemmo una proposta».
Renzi ha avuto anche parole di elogio per Draghi: «Ha salvato il Paese, rispetto a Conte che non era all'altezza, farebbe benissimo il premier e anche il presidente della Repubblica. Ringraziamo il cielo che abbiamo uno che possiamo mettere in due ruoli diversi».
Il senatore ha poi parlato di Silvio Berlusconi: «Tutte le volte che vinceva le elezioni aveva la sfiga di non poter correre come presidente della Repubblica. Lui che è uno degli uomini più fortunati del mondo ha avuto questa nuvola di Fantozzi sopra la testa e la sente». In pole position per la corsa al Quirinale, ha concluso Renzi, ci sono tutti gli ex presidenti di Camera e Senato, a cominciare da Pier Ferdinando Casini: «Hanno una carta in più...».
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