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RESTA CON NOI, SERGIONE – LA STANDING OVATION, LE URLA “BIS” DAL LOGGIONE E IL "DISPIACERE" DELL'ULTIMA PRIMA DIETRO LE QUINTE: ALLA SCALA TUTTI HANNO CHIESTO A MATTARELLA DI RIMANERE AL QUIRINALE - CHAILLY: “LE HANNO CHIESTO IL BIS COME AI GRANDI CANTANTI, ED È RARISSIMO ALLA SCALA” – LILIANA SEGRE: “L’ANNO PROSSIMO VORREI UN PRESIDENTE COME MATTARELLA” – LUI RIMANE IMPASSIBILE E CONTINUA A DIRE A TUTTI CHE NON SUCCEDERÀ MAI, MA SE TUTTI I PARTITI ANDASSERO DA LUI FRIGNANDO E IMPLORANDOLO, COME POTRÀ DIRE DI NO?
Marzio Breda per il “Corriere della Sera”
applausi della scala a mattarella1
È un applauso interminabile, sei minuti, quello che rimbalza dalla platea ai palchi della grande sala del Piermarini all'arrivo di Sergio Mattarella. Non dovrebbe stupirlo troppo. Gli è già capitato altre volte di esser destinatario di un omaggio così fragoroso, alla Scala. Per esempio il 7 dicembre 2018, quando lo si vide congedarsi dal pubblico tutto in piedi ad acclamarlo e lui, con un visibile imbarazzo, abbassava le mani come per dire «grazie, grazie, basta così».
applausi della scala a mattarella2
L'ovazione di ieri sera è però molto diversa, perché la cadenzano anche richieste urlate di un «bis» che non hanno nulla a che fare con la musica, come succede di solito. Quella richiesta di replica (perché questa è la traduzione letterale di bis) va ben oltre gli attestati di stima, vicinanza e di affetto. Ha un preciso significato politico.
Sottintende infatti la speranza che possa accettare una rielezione considerata quasi unanimemente come provvidenziale per l'Italia. Si dirà che il pubblico del teatro milanese rappresenta soprattutto una borghesia alta che poco ha a che vedere con il popolo. E che non sarà la Scala a dare l'investitura al prossimo presidente. Tutto vero. Ma un certo valore simbolico lo ha la circostanza che le urla per il bis vengano in particolare dal loggione, sede interclassista dei melomani.
E poi, come si è verificato nei mesi scorsi, conterà pure qualcosa che a incalzare il capo dello Stato con la stessa identica richiesta sia sempre e soprattutto la gente comune, la più diversa: attori, cantanti, scolaresche che lo incrociano per strada, insegnanti, operai, medici. Il perché lo conosciamo: siamo ancora schiacciati da ondate di pandemia da Covid-19 e con una ripartenza economica cominciata bene, sì, ma da perfezionare e consolidare.
macbeth di verdi prima scala 2021 1
Ecco il motivo per il quale moltissimi italiani coltivano la speranza di vedere ancora Mattarella al Quirinale per un secondo mandato, in tandem con Mario Draghi a Palazzo Chigi. Perché loro due sono, congelati insieme ai loro posti, una garanzia di continuità per la definitiva messa in sicurezza del Paese. Una luce nel buio di questi anni difficili.
serigo mattarella riccardo chailly
Tuttavia, si sa, il dodicesimo capo dello Stato ha ripetutamente e fermamente escluso questa possibilità, per almeno tre motivi: 1) perché è contraria allo spirito, anche se non alla lettera, della Costituzione; 2) perché l'eccezione di Giorgio Napolitano, l'unico suo predecessore a essere stato rieletto, era appunto un'eccezione che, in quanto tale, non può diventare una consuetudine; 3) perché, oltre al fatto che non può esistere una monarchia repubblicana, «nessuno è davvero insostituibile», come sembra si sia sfogato con gli intimi.
sergio e laura mattarella alla scala
Pressato da sentimenti popolari e convenienze di partiti estenuati dal gioco del potere che è inutilmente in corso ormai da mesi, il presidente si ritrova ad ascoltare adesso nuovi appelli sussurrati davanti a lui, tra un atto e l'altro del Macbeth . Il direttore d'orchestra, Riccardo Chailly, lo saluta assieme ai musicisti commentando il caldo applauso del teatro con un malizioso doppio senso: «Le hanno chiesto il bis come ai grandi cantanti, ed è rarissimo alla Scala».
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Lo stesso fa, con deferenza obliqua, la senatrice a vita Liliana Segre: «Al Quirinale l'anno prossimo vorrei un presidente come Mattarella», frase a interpretazione semplice, dato che un alter ego mattarelliano non c'è. Analoghi auspici indiretti pare gli siano accennati da altre personalità che lo salutano nell'anticamera del palco reale: da Giorgio Armani all'étoile Roberto Bolle, accomunati nell'esprimere «dispiacere» all'idea che Mattarella lasci il Colle.
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Il sindaco Beppe Sala, che aveva pronosticato «un grande tributo» al capo dello Stato, si premura di ricordare le tante visite a Milano di Mattarella. Ha ragione, sono state 25, a riprova di un rapporto molto saldo con la città come con il resto della Lombardia. Un legame che ha segnato il riconoscimento del ruolo di questa terra nelle trasformazioni culturali, economiche e sociali del Paese.
sergio mattarella dominique mayer
giorgio armani sergio mattarella
sergio mattarella dietro le quinte della scala
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fedele confalonieri
alberto barbera e signora
roberto burioni
carlo sangalli
alessandro cattelan e signora
barbara palvin dylan sprouse
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liliana segre
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beppe sala
roberto bolle
greta ferro
giorgio armani
attilio fontana e signora
beppe sala dominique mayer attilio fontana
maurizio cattelan
luca argentero cristina marino
cesare cremonini
laura teso
placido domingo
manuel agnelli e signora
antonia del latte
maria elisabetta alberti casellati
arturo artom
sara maestri
prima della scala 2021
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