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SUL RIARMO È GUERRA APERTA TRA CROSETTO E IL “PACIFINTO” SALVINI – IL MINISTRO DELLA DIFESA RILANCIA L’ALLARME: “NON SIAMO PRONTI NÉ A UN ATTACCO RUSSO NÉ DI UN'ALTRA NAZIONE. ABBIAMO IL COMPITO DI METTERE L’ITALIA NELLA CONDIZIONE DI DIFENDERSI SE QUALCHE PAZZO DECIDESSE DI ATTACCARCI” – MA IL LEADER DELLA LEGA REPLICA: “IL MIO PROBLEMA NON SONO I CARRI ARMATI RUSSI MA I TROPPI DELINQUENTI STRANIERI CHE SBARCANO. LA PRIORITÀ È LA DIFESA E LA SICUREZZA DEI CONFINI, SOPRATTUTTO QUELLI DA CUI SBARCANO DELINQUENTI E TERRORISTI...”. E GIORGIA MELONI DA CHE PARTE STA?

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Estratto dell’articolo di Concetto Vecchio per “la Repubblica”

 

GUIDO CROSETTO - VERTICE NATO

«Non siamo pronti né ad un attacco russo né ad un attacco di un'altra nazione, lo dico da più tempo. Penso che abbiamo il compito di mettere questo Paese nella condizione di difendersi se qualche pazzo decidesse di attaccarci: non dico Putin, dico chiunque».

 

Guido Crosetto evoca «il dirupo». L'altro giorno a Lubiana Sergio Mattarella aveva prefigurato «il baratro». L'Europa si scopre nuda sull'orlo del precipizio. Nel governo si fa autocritica. [...]

 

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Paura di Putin, quindi. Ma non per Matteo Salvini, che in serata, al Tg3, ha stabilito un'altra gerarchia dei pericoli. «Per me e per la Lega la priorità è la sicurezza nazionale, la difesa e la sicurezza dei confini, soprattutto quelli da cui sbarcano delinquenti e terroristi». Il pericolo sono i migranti. «Il mio problema non sono i carri armati russi ma i troppi delinquenti stranieri che sbarcano».

 

Le divisioni nel governo, con Salvini morbido con le ragioni di Mosca, si riverberano anche su come difenderci dopo che la violazione dello spazio aereo polacco costringe a fare i conti con scenari impensabili fino a tempo fa.

 

MATTEO SALVINI CON MAGLIETTA DI PUTIN AL PARLAMENTO EUROPEO

La Nato chiede di rafforzare il confine orientale, con la missione Sentinella dell'Est. Il che impone all'Italia un ulteriore costo in termini di impegno. Si parla di aggiungere due caccia Eurofighter al dispositivo già presente. Manca ancora l'ufficialità, però. «Non è giunta ancora alcuna richiesta ufficiale al dicastero e pertanto non è stata assunta alcuna decisione in tal senso», hanno frenato dalla Difesa.

 

«Le eventuali valutazioni sul contributo nazionale alle missioni della Nato vengono esaminate esclusivamente nelle sedi competenti dell'Alleanza atlantica e successivamente sottoposte, come da prassi, all'approvazione degli organi istituzionali italiani». Ma il dado sembra tratto. Il Consiglio atlantico si riunirà oggi e domani, ed esaminerà la questione dei due caccia. [...]

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