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CON CHI CE L’HA IL PAPA QUANDO PARLA DI “ATEISMO DI FATTO” NEI VALORI? SECONDO L’EX MINISTRO SOCIALISTA RINO FORMICA LEONE XIV PARLA A TRUMP E MELONI – “IL PRESIDENTE USA È IL VERO GRANDE SCONFITTO: E NON SOLO PERCHÉ C'È UN AMERICANO PIÙ IMPORTANTE DI LUI ALL'ATTENZIONE DEL MONDO. L'ITALIA, INVECE, DIMOSTRA CHE LA SCRISTIANIZZAZIONE DELLA SOCIETÀ, CIOÈ L'ACCETTAZIONE DEL SISTEMA DELLE CONVENIENZE, PRODUCE LA DECOMPOSIZIONE DELLA DEMOCRAZIA. PER QUESTO LA SOLUZIONE DEL CONCLAVE, IN ITALIA HA UN SOLO VERO PERDENTE: LA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E IL SUO GOVERNO FONDATO SULL'ALLEANZA SUBALTERNA AL TRUMPISMO…"
Rino Formica per https://www.editorialedomani.it/idee/commenti/leone-xiv-valori-ateismo-meloni-trump-cxodj517 - Estratti
Il conclave per la designazione del nuovo pontefice era stato preceduto da riunioni, raccomandazioni, orientamenti. Apparentemente era iniziato con la presenza di un blocco del 40 per cento della platea elettorale intorno alla potenzialmente maggioritaria espressione della candidatura del cardinal Pietro Parolin; e dall'altra parte un 60 per cento variegato, di varie provenienze. Un tema non era stato affrontato. Non credo fosse sfuggito a così importanti elettori.
Ma era scottante, apriva una discussione sul rapporto fra la Chiesa e il potere costituito, e una revisione critica del papato appena concluso. Il tema è questo: la Chiesa deve essere guidata in una situazione nuova nella storia dei rapporti fra Chiesa e poteri dello Stato.
GIORGIA MELONI CON DONALD TRUMP NELLO STUDIO OVALE
Si tratta di quello che poi papa Leone XIV ha bene identificato nelle sue prime parole parlando di ateismo. Un ateismo di fatto, che oggi prende il posto di quello che in passato è stato l’ateismo dichiarato e combattuto, cioè l'ateismo delle istituzioni, dello Stato, del potere.
L'ateismo di fatto è un superamento formale dell'ateismo di Stato, ma pone il tema del processo di scristianizzazione della società. Durante il papato di Francesco i rapporti fra Chiesa e istituzioni è stato regolato in maniera accettabile solo perché questo fenomeno di scristianizzazione non era nominato e dichiarato. Ma ora il conclave doveva eleggere un pontefice che avrebbe dovuto (e dovrà) guidare la Chiesa in un processo di ricristianizzazione: nella Chiesa più cristianità e meno abilità di relazioni, di bilateralismo delle convenienze.
L'ateismo porta al cuore del problema di questi drammatici tempi: senza l'integrazione universale, senza il processo di globalizzazione, la pace non può affermarsi. E la pace, ci ha detto papa Leone XIV, è insidiata dai suoi nemici. E tra i suoi nemici ci sono le radici profonde dell’ateismo realizzato.
Quando si è aperto il conclave, il tema sembrava accantonato. Sembrava essere stata scelta la strada di non affrontare un accordo fondato sulla trasparenza nell'orientamento politico della nuova maggioranza.
Ma l'orientamento sotterraneo c’era, anche non era visibile, e solo attenti osservatori lo avevano percepito e rivelato: era l'inizio di un chiarimento politico sulle ragioni dell’ostilità alla pace e sulla globalizzazione possibile. E l'ateismo di fatto non poteva reggere l'impatto fra la nuova Chiesa e le nuove ragioni che chiedono integrazione, allargamento dei sistemi di alleanze, tutte questioni che richiedono una revisione critica di ciò che è avvenuto fin qui.
giorgia meloni e donald trump nello studio ovale 1 foto lapresse
Perché in tre giorni è cambiato l'orientamento dei cardinali? Perché quel 60 per cento ha accettato di fare fronte comune, pur fra molti elementi contradditori, e contemporaneamente quel 40 per cento ha rinunciato a far valere le proprie ragioni?
C'è piuttosto da domandarsi cosa è successo nel mondo esterno. È diventata forte e pericolosa l’alleanza nell’est fra Russia e Cina. Le manifestazioni di Mosca ne sono una prova. Contemporaneamente è diventato forte nella Chiesa e nella società la consapevolezza della necessità del ritorno alla cristianità, ai suoi valori, e la rinuncia all'abuso del bilateralismo delle convenienze che tanti mali ha creato.
L'Italia dimostra che la scristianizzazione della società, cioè l'accettazione del sistema delle convenienze, produce la decomposizione della democrazia. Per questo la soluzione del conclave, l’elezione di papa Leone XIV, in Italia ha un solo vero perdente: la presidente del consiglio Meloni, il melonismo, la maggioranza di governo fondata sull'alleanza subalterna al trumpismo sull'accettazione del fatto che la convenienza è al di sopra dei principi, cioè fa strame di valori, si richiama a regimi scristianizzati e opportunistici.
Abbiamo tratto l'impressione che il nuovo papato si sia posto il problema di come trovare un orientamento, una guida, nella direzione del ritorno alla cristianità e ai suoi valori, a partire dalla presa di coscienza che l'ateismo di fatto è molto più pericoloso dell'ateismo dichiarato e combattuto.
donald trump giorgia meloni foto lapresse
Perché l'ateismo di fatto è sottile e penetrante, svuota la società. L’elezione del cardinal Prevost ci dice che oggi nella Chiesa c'è la convinzione che negli Stati Uniti, sia le tendenze conservatrici sia quelle innovatrici, vedono in Trump un elemento di distruzione della vita democratica dei popoli che hanno pure tanto contribuito alla costruzione delle società moderne.
Ora si aprirà la ricerca su cosa deve essere la Chiesa attraverso, forse, un processo di recupero della cristianità, che è possibile perché c'è un papa che si porta alle fonti originarie agostiniana che sul tema dei rapporti fra Chiesa e Stato sono, e rappresentano nella Chiesa, il contrario esatto dell'ordine gesuitico.
Oggi è Trump è il vero grande sconfitto: non solo perché c'è un americano più importante di lui all'attenzione del mondo, ma perché c'è un americano - lui, Trump - che non è più riconosciuto dagli americani come capace di poter portare l’America dove con faciloneria stupida, velleitaria ma insolente aveva detto che la voleva portare, quando aveva dichiarato che gli Usa sarebbero diventati il primo paese del mondo, e che nessuno sarebbe potuto essere felice come gli americani sotto Trump.
La felicità degli americani ritornerà se questo pontefice, americano delle due Americhe, quella del Nord e quella del Sud, saprà ricercare le fonti del male che impedisce la realizzazione della pace cioè dell'integrazione globale delle ragioni del mondo. Che oggi è diviso: nell'uguaglianza degli uomini, dei popoli e tra le grandi aree geopolitiche. E se saprà fare in modo che la religione non sia un arma utilizzata per reprimere ma uno strumento, nella vita dei popoli, per realizzare i processi umani e di libertà. Non era possibile attraverso la rimozione e la dimenticanza, ma solo con l'approfondita valutazione dei fatti che si svolgono intorno a noi.
giorgia meloni e donald trump nello studio ovale 4 foto lapresse
papa leone xiv prega sulla tomba di papa francesco
RINO FORMICA
Papa Leone XIV in preghiera davanti alla Salus Populi Romani a santa maria maggiore
giorgia meloni e donald trump nello studio ovale 2 foto lapresse
papa leone xiv prega sulla tomba di papa francesco
papa leone xiv prega sulla tomba di papa francesco
papa leone xiv prega sulla tomba di papa francesco
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