DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Stefano Montefiori per il Corriere della Sera - Estratti
francia hollande e julie gayet
François Hollande scrive un libro per spiegare l’Europa ai giovani e loro lo ricambiano con un nuovo, insospettato affetto, affollando le librerie per chiedere una dedica mentre i sondaggi indicano che l’ex presidente sta raggiungendo Edouard Philippe (ex premier e sindaco di Le Havre) in testa alla classifica dei politici preferiti dai francesi.
Quanto è mutevole l’opinione pubblica, quando sono effimeri i sondaggi. Nel 2017 erano talmente disastrosi che Hollande, allora capo di Stato in carica, non ci provò neppure a candidarsi per restare all’Eliseo. Preferì lasciare l’onere della disfatta socialista al poi dimenticato Benoît Hamon, che non andò oltre un imbarazzante 6,4% e lasciò la strada aperta per il trionfo di Emmanuel Macron.
RAJOY MERKEL HOLLANDE GENTILONI
Erano i tempi di Hollande flanby (una specie di budino, ndr), del presidente che voleva essere «normale» e proprio per questo veniva detestato dai francesi tuttora un po’ nostalgici del re cui pure tagliarono la testa. Tutti i presidenti francesi hanno coltivato con gusto la loro reputazione di dongiovanni, sapendo che non questo non avrebbe nuociuto loro, anzi.
Solo Hollande è riuscito a farsi deridere anche per questo, per lo scooter con cui andava a far visita all’amante Julie Gayet a due passi dall’Eliseo, per la foto con il casco indossato persino su per le scale per non farsi riconoscere, dettaglio che volendo avrebbe potuto anche intenerire e invece diventava la prova che all’Eliseo non c’era un presidente ma un pasticcione.
(...) Lui conserva l’eterna (falsa) modestia, e commenta sul Parisien che «è un giusto bilanciamento. Se facciamo la media tra l’impopolarità di ieri e la popolarità di oggi, siamo a un livello… normale», appunto.
Gli eventi per promuovere Leur Europe (Glénat Jeunesse) sono l’occasione per nuovi bagni di folla, e anche per ricordare sommessamente qualche cosa buona che il presidente emerito sente di aver fatto durante i suoi cinque anni all’Eliseo.
Al di là dell’immagine e dell’effetto nostalgia, Hollande rivendica un bilancio importante, soprattutto in politica estera, e ha ragione: la missione in Mali, e in Siria e Iraq per fermare lo Stato islamico, il no alle navi da guerra Mistral vendute alla Russia da Sarkozy, il sostegno lungimirante all’Ucraina contro il neo-imperialismo di Vladimir Putin. E, in politica interna, il mariage pour tous che ha posto su una posizione di rispetto e parità tutti gli omosessuali, anche quelli che preferiscono non sposarsi.
SEGOLENE ROYAL FRANCOIS HOLLANDE ENA
Oggi Hollande si prende la sua rivincita: «C’è stata un po’ di confusione tra il mio desiderio di essere il più semplice, il più umano possibile, e la capacità di prendere decisioni. Quel che cerco di far capire, è che un presidente può essere vicino ai cittadini e anche capace di scelte pesanti».
I socialisti della vecchia guardia a lui vicini dicono che non può non fare un pensiero a tornare alla politica da protagonista, se le cose continuano così. Intanto il 69enne Hollande oggi firma libri e sostiene a fondo la campagna del 44enne Raphaël Glucksmann per le europee del 9 giugno. Potrebbe essere lui, nel 2027, a candidarsi per la sinistra riportando all’Eliseo, stavolta con la cravatta dritta, un po’ di hollandismo.
MERKEL HOLLANDEhollande soldatoHOLLANDE TSIPRAS RENZIhollande coiffeurgate 6hollande coiffeurgate 7hollande coiffeurgate 11HOLLANDE E PUTIN
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