DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Flavio Pompetti per “il Messaggero”
Rating BBB con outlook negativo. Ad una settimana del declassamento del debito sovrano italiano operata da Moody' s, la seconda delle tre grandi agenzie di rating si è espressa ieri pomeriggio alla chiusura del mercato, lasciando inalterato il codice alfabetico che corrisponde al livello più basso del voto per la raccomandazione di acquisto dei nostri bond, ma cambiando la previsione per il futuro da stabile a negativa.
La S&P non si è allineata nel declassamento, ma ha voluto indicare i timori che l' operato del nostro governo e il disegno della legge di bilancio possano peggiorare la situazione contabile, e spingere i mercati a chiedere un nuovo rincaro degli interessi sui nostro buoni del Tesoro. Inoltre c' è un avvertimento relativo alle banche: «Un ulteriore aumento dei rendimenti potrebbe ridurre la loro capacità di finanziare l' economia italiana».
L' agenzia newyorkese aggiunge la sua bocciatura alla lista di quanti si sono già espressi contro le spese previste dalla legge già respinta dall' Unione europea e dice che avrebbe l' effetto di indebolire la crescita del nostro Pil, piuttosto che rafforzarla. Inoltre prevede un deficit 2019 al 2,7% del Pil invece che al 2,4.
LE RIFORME
Standard and Poor' s non è mai stata molto generosa nei confronti del debito italiano. La promozione ci ha baciato una sola volta, nell' ottobre di un anno fa, quando si era passati da un BBB+ a BBB, con l' outlook stabile. Il rapporto includeva però un monito per il governo, con due mesi di anticipo sulla crisi che ha poi portato alle elezioni: se il passo delle riforme fosse stato invertito, e se la strada della riduzione del deficit fosse stata abbandonata, i cambiamenti avrebbero pesato sulla formulazione del prossimo verdetto.
La tensione per l' attesa del giudizio, sullo sfondo di un' ennesima giornata di salita dello spread, ha prodotto ieri un attacco da parte del vice presidente del Consiglio Luigi Di Maio contro il governatore della Bce: «Secondo me siamo in un momento in cui bisogna tifare Italia e mi meraviglio che un italiano si metta in questo modo ad avvelenare il clima ulteriormente» ha detto il vice primo ministro.
Da queste parole si è dissociata la Lega. smarcandosi dagli attacchi. Salvini: «Non commento Di Maio». Il vicepremier M5S ha poi esultato per il rating della S&P: «Brutta sorpresa per chi aspettava di remare contro». Mario Draghi non ha risposto direttamente, ma nel corso di una conferenza alla Banca centrale belga ha detto: «Le Banche centrali sono potenti, indipendenti, non elette e la loro credibilità dipende dall' indipendenza: la Banca centrale non deve essere soggetta alla politica o alle esigenze di bilancio».
Alla notizia sul rating ha reagisto favorevolmente anche il premier Conte: «Riteniamo che questo giudizio sia corretto alla luce della solidità economica del Paese, siamo fiduciosi che mercati e istituzioni internazionali comprenderanno la bontà delle nostre misure».
SALVINI DI MAIO CONTE BY SPINOZA
Il mercato potrebbe avere esaurito a questo punto la corsa al rialzo degli interessi sul nostro debito. La rivista Forbes ha pubblicato ieri un opinione di Bob Haber, consulente della pubblicazione e fondatore della società di investimenti Proficio Capital. Nell' articolo, dopo aver elencato tutti i problemi della nostra economia nazionale, Haber conclude che il rating del nostro debito sovrano è ora realistico.
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