IL BOTTO DI FINE ANNO: IL 1 AGOSTO 2024 (DUE SETTIMANE DOPO IL TAGLIO SUL CAPOCCIONE) GENNARO…
Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”
Dopo il boom di candidature, parte la fase della scrematura. Un paio di settimane, forse anche poco meno, per verificare i requisiti degli aspiranti parlamentari dei Cinque Stelle: un ritmo forsennato con oltre cinquecento profili vagliati al giorno (indiscrezioni parlano di un numero di autocandidature che oscilla tra le 7 e le 9 mila).
A chi ha deciso di tentare la strada delle primarie pentastellate è arrivata una mail di conferma: «La tua proposta di candidatura è stata acquisita», recita il testo e invita a spedire il certificato penale, il certificato dei carichi pendenti e il 335 c.p.p. entro il 15 gennaio, pena l' esclusione dalla corsa al seggio.
«Tra i potenziali parlamentari ci sono in prevalenza giovani e professionisti», raccontano nel Movimento. Ma la soglia d'attenzione è elevata e gli stessi Cinque Stelle insistono nel precisare «che in questa fase gli iscritti hanno potuto soltanto presentare la domanda per la candidatura alle prossime elezioni politiche. Dunque, al momento non ci sono ancora candidati».
E infatti già si profilano i primi casi di probabile rifiuto delle candidature. Come quello quasi annunciato del finanziere Alessandro Proto. Il trader ha provocatoriamente lanciato la sua corsa per le Parlamentarie. «Proto, visto il suo curriculum e le tipologie di reati che ha commesso, può rimanersene tranquillamente a casa», ribatte Danilo Toninelli. Una tagliola sui nomi - spiegano - «necessaria per mantenere la nostra linea». In bilico le posizioni anche degli ex idv Elio Lannutti e Pierfelice Zazzera.
Ma intanto filtrano altri nomi di personalità che potrebbero correre con i Cinque Stelle. Nella schiera di giornalisti e volti tv, oltre a Emilio Carelli, Dino Giarrusso e Gianluigi Paragone, trova spazio anche Franco Fracassi, figlio di Claudio che è stato direttore del quotidiano Paese Sera. E anche Vincenzo Zoccano, presidente del Forum italiano sulla disabilità.
Luigi Di Maio ieri ha ribadito che «il Movimento non è un taxi per andare in Parlamento» e, confermando le indiscrezioni sulla candidatura di Gregorio De Falco per le Parlamentarie M5S (ma è data per certa anche la sua presenza anche all' uninominale), ha gongolato: «L'appello alle migliori energie e competenze del Paese ha funzionato».
GREGORIO DE FALCO GUIDA LA CAPITANERIA DI PORTO Di LIVORNO
La notizia della candidatura del comandante ha preso spazio anche nei media stranieri. De Falco, in realtà, ha incontrato di recente il candidato premier del Movimento: lo scorso 24 dicembre, vigilia di Natale, il comandate era a Pomigliano D' Arco, in occasione dei saluti natalizi dei pentastellati locali.
Nel frattempo, iniziano a farsi largo le prime polemiche e i primi veleni sui potenziali parlamentari. Marco Montanari, il consulente della Farnesina in corsa in Emilia-Romagna, è finito sulla ribalta per una intervista a Reggionelweb.it , in cui dichiara: «A mio avviso, i cosiddetti "servizi segreti interni" dovrebbero essere smantellati». In Sicilia, invece, tra gli attivisti scorrono accuse di candidature familistiche. Un clima - non solo sull' isola - che potrebbe lasciare qualche strascico post-voto.
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