DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Silvio Buzzanca per La Repubblica
Il candidato premier del Movimento Cinque stelle lo sceglierà la Rete. Beppe Grillo, dopo avere mercoledì scorso collocato il vicepresidente grillino della Camera sul piedistallo di avversario di Matteo Renzi alle future politiche, ieri lo ha “rimesso” al suo posto. Assalito dai cronisti all’uscita dell’albergo romano che lo ha ospitato in questi giorni, tempestato di domande sull’investitura di Di Maio, il leader grillino ha risposto piuttosto seccato: «Inventatevi qualcos’altro. Cercate di fare una informazione un pochino più obiettiva invece di cercare solo i titoloni, altrimenti il Paese ne soffre».
E su quella candidatura tanto discussa, dentro e fuori il Movimento Cinque Stelle, Grillo ha spiegato: il candidato premier «si sceglierà in Rete come abbiamo sempre fatto: presentiamo una squadra di governo con un programma deciso dagli iscritti».
La precisazione conferma però il progetto di creare una sorta di “governo ombra” che dovrebbe affiancare il futuro candidato leader. Ma le parole di Grillo sembrano tanto una retromarcia che mira a mettere a tacere il malumore che sale dal Movimento contro l’abbandono della teoria “uno vale uno” e dell’assenza di capi.
Una tensione che sembrerebbe non risparmiare neanche il “direttorio” a cinque che in qualche modo guida i grillini. Ma anche questo scenario viene smentito da Carla Ruocco, una del quintetto. «Nessuna retromarcia, il metodo del M5S non è mai cambiato. Semplicemente Di Maio è una persona molto, molto in gamba, dice la deputata campana.
«Se stiamo parlando di un leader così come è inteso dagli altri partiti allora non ci siamo. Un leader di quel tipo non ci sarà mai nel Movimento. Per noi è importante definire e comunicare in modo chiaro un programma di governo, non ha così rilevanza il candidato premier», aggiunge il senatore Enrico Cappelletti.
2. SALUTAME DI MAIO
Filippo Ceccarelli per La Repubblica
Di Maio sì, Di Maio no, Di Maio forse, o forse no, ma in ogni caso «deciderà la rete», che nel tempo della post-politica equivale al «facciamo una commissione» della Prima Repubblica e all’«entriamo in cabina di regia » della Seconda.
In realtà nei movimenti carismatici, e per giunta iper-democraticisti (uno vale uno) e a sospetta etero-direzione para-aziendale (Casaleggio Associati), i processi di intronizzazione di un nuovo leader hanno un che di misterioso e aggrovigliato che neanche la più efficace programmazione neurolinguistica è in grado di sciogliere.
Se poi si pensa che a innescare l’ordigno della selezione a cinque stelle è bastata una bizzarra semi-investitura di Grillo nel corso di una conferenza stampa — «Maledetto, sei un leader!» — il destino del giovane Di Maio (29 anni, nato sotto il segno del Cancro) appare ancora più incompiuto, per non dire controverso, segnato com’è da invidie e gelosie.
Nel frattempo, per quanto sia rischioso attribuirle perfetti poteri deliberativi, la Rete mette comunque a disposizione di chiunque un immenso materiale per lo più visivo, centinaia e centinaia di video su YouTube che nel loro complesso consentono di capire che Di Maio da un lato ha certamente delle qualità che lo rendono diverso da tanti altri grillini, ma dall’altro anche una certa consapevolezza di esserlo, e altrettanta voglia di fare il capo.
Obiettivo tutt’altro che impossibile considerata la stima che gli riservano parecchi utenti che trasmettono i suoi discorsi titolandoli “il solito grandioso Di Maio” (a Bergamo), oppure “l’umiltà si fa persona” (in seconda classe sul Frecciarossa Napoli-Roma) o anche “Di Maio è trasparente” (perché appare emozionato dinanzi al discorso di una liceale di Portici).
di battista e di maio in scooter
Certo può essere ingiusto attribuire ambizione a chi non ce l’ha, ma peggio è lasciarsi abbindolare da chi più o meno abilmente la dissimula. Diversi piccoli indizi — sorrisi, sguardi, tempi, aggettivi, verbi — dicono che Di Maio non solo si sente in pista, ma soprattutto sta bene attento a non mostrare troppa fretta.
In un suo proto-spot per le elezioni a Pomigliano d’Arco (è nato ad Avellino, ma è cresciuto nella città di Giovanni Leone), sulle note degli U2 lo si vede pronunciare ante litteram: “ Ho sempre voluto metterci la faccia”. Faccia da saracino anche allora, modi rassicuranti, linguaggio di rottura, ma non troppo. Non fu eletto, ma pace. D’altra parte, l’uomo che potrebbe presto misurarsi con Renzi e Salvini è ben più giovane di loro ed è divenuto deputato con appena 189 preferenze alle “parlamentarie”.
Notazione necessariamente frivola, ma forse non troppo. Indossa cappotti eleganti, camicie bianche aderenti alla Renzi e cravatte, a volte cravattone,con pallini berlusconiani.
Dipendesse dai talk-show, sarebbe già arrivato a destinazione. Pure proveniente da un mondo finora tele-fobico, non ha bucato un solo salotto. I conduttori e ancor più le conduttrici lo ospitano volentieri perché nel teatrino o teatrone che sia Di Maio, che è anche vicepresidente della Camera, incarna l’archetipo del «bravo ragazzo».
Come tale, piace più alle mamme che alle figlie. Nelle prime incoraggianti tele-agiografie si è già visto il vecchio professore di liceo e perfino il parroco che lo incoraggiano al dialogo — ma non ce n’è troppo bisogno. E’ infatti civile, educato, chiaro e se proprio deve interrompere premette: «Mi scusi...».
Chi lo vede nutrirsi di frutta alla buvette, lo sospetta vegano. Attento alla fisiologia degli spettacoli, Grillo si è accorto che Di Maio non suda: «Ha dei poteri occulti, in lui il sudore si auto-prosciuga». Resa in pubblico, la notazione ha il senso di indicare un animale politico a sangue freddo. Nel M5S non ce ne sono tanti. Questo è un vantaggio, quindi anche un limite.
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA…
FLASH – IL GOVERNO VUOLE IMPUGNARE LA LEGGE REGIONALE DELLA CAMPANIA CHE PERMETTE IL TERZO MANDATO…
FLASH – IERI A FORTE BRASCHI, SEDE DELL’AISE, LA TRADIZIONALE BICCHIERATA PRE-NATALIZIA È SERVITA…
DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA…