DAGOREPORT – DI FRONTE ALLO PSICODRAMMA LEGHISTA SUL VENETO, CON SALVINI CHE PER SALVARE LA…
Un'altra giornata nera per la circolazione ferroviaria. Guasti, cancellazioni e ritardi. #FerroviedelloStato pensa al sabotaggio e presenta un esposto alla digos: “Circostanze altamente sospette". #Tg1 Roberta Ferrari pic.twitter.com/KwtAm65itf
— Tg1 (@Tg1Rai) January 15, 2025
1 - «ROTTURE SOSPETTE, QUALCUNO VUOLE DESTABILIZZARE FS E ISTITUZIONI»
Estratto dell’articolo di Andrea Ducci per il “Corriere della Sera”
Disalimentazione della linea elettrica. Guasto al deviatoio. Rottura della rotaia. Dietro i termini tecnici dell’esposto di Ferrovie dello Stato, depositato ieri nella mani della Digos di Roma, c’è un universo di treni in ritardo, deviati, o peggio, cancellati.
Nella denuncia che verrà trasmessa alla procura della Repubblica si contano problemi, più o meno seri, alla circolazione di ben 396 treni negli ultimi cinque giorni. Tanto che Ferrovie chiedendo l’avvio di un’indagine indica nero su bianco il timore che si tratti di un sabotaggio, con obiettivi anche di natura politica.
stefano donnarumma - piano industriale fs - foto lapresse
Il passaggio chiave della denuncia è, del resto, esplicito: «Non si può escludere in radice l’ipotesi che si tratti di una situazione connessa ad attività interne e o esterne volutamente mirate a colpire gli asset aziendali con la finalità di destabilizzare, anche a livello istituzionale e governativo il gruppo Fs ed il relativo management». […]
Ma il politico nel mirino è di immediata intuizione. In queste ore il destinatario di attacchi e inviti alle dimissioni, così come nell’ottobre scorso in occasione del tilt ferroviario nello snodo di Roma, causato da un chiodo malamente piantato da un tecnico, è Matteo Salvini, nella sua veste di ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
MATTEO SALVINI E I RITARDI DEI TRENI - VIGNETTA DI NATANGELO
Al netto delle speculazioni politiche resta la gravità di quanto sospettato e denunciato dall’azienda guidata da Stefano Donnarumma: l’idea cioè che ci sia una «mano» esterna o interna a generare il susseguirsi di guasti e problemi tecnici. Già all’indomani dell’incidente, che lo scorso 3 ottobre ha bloccato la circolazione di mezza Italia, è stato avviato da parte di Fs un monitoraggio e un processo di osservazione per ricostruire l’accaduto.
Oltre ad avere subito revocato la ditta esterna, dove lavorava il tecnico che ha causato il guasto, Fs ha poi licenziato due dipendenti per non avere provveduto alle manutenzioni […]
I controlli da qualche mese sono, insomma, più puntuali e dunque, fanno notare da Fs, imputare il ripetersi dei guasti alla «negligenza» non appare una spiegazione sufficiente.
L’idea di un disegno mirato «per colpire asset aziendali» è suffragata «dagli orari in cui si sono verificati alcuni problemi (la mattina o la sera, a ridosso dei picchi di traffico, ndr)», così come la tipologia dei guasti e «la loro frequenza».
RITARDI DEI TRENI ALLA STAZIONE TERMINI DI ROMA
Nell’esposto Fs riassume quanto accaduto tra sabato scorso e ieri. In sintesi, i problemi sono avvenuti sempre sulla rete alta velocità e in tre casi (ore 7.11 dell’11 gennaio tra Milano Centrale e Milano Lambrate) per una «disalimentazione della linea elettrica», stesso problema è capitato nello snodo di Roma sia alle ore 18.10 del 14 gennaio sia alle 5.10 di ieri mattina.
Il 14 gennaio si è scoperta una rottura sulla direttissima Firenze- Roma, mentre alle 7.05 del 13 gennaio si è guastato un deviatoio sull’alta velocità Roma-Napoli. Troppi episodi e troppo frequenti che, secondo Fs, «destano più di qualche interrogativo».
2 - IL CAPITANO E L'ARMA DEL COMPLOTTO
Estratto dell’articolo di Marcello Sorgi per “la Stampa”
I CHIODI DEGLI ALTRI - MEME BY EMILIANO CARLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA
Ha un che di ridicolo l'esposto presentato dalle Ferrovie dello Stato per denunciare una sorta di sabotaggio che avrebbe portato ai disservizi che in questi giorni hanno paralizzato la rete in tutta Italia: un complotto. […]
È evidente però che a muoversi dietro le quinte è Salvini, non più in grado di reggere il doppio assedio come ministro dei Trasporti (ieri avrebbe dovuto rispondere alla Camera, ma non s'è presentato) e come segretario del partito. All'interno del quale la questione del terzo mandato sollevata da Zaia rischia di diventare un detonatore per tutta l'area nordista, il core business di una Lega che sul piano nazionale stenta.
Ieri è stato reso noto che Salvini sì è assicurato il controllo di tutti i marchi del partito, con o senza il suo nome, e anche del simbolo di Alberto da Giussano, da sempre iconico per il Carroccio. È chiaramente un modo di avvertire i suoi avversari interni che chiunque ambisca a sostituirlo al congresso del prossimo marzo, dovrà fare i conti con lui, in un certo senso "proprietario" del partito, oppure rassegnarsi a migrare sotto altre insegne.
matteo salvini - piano industriale fs - foto lapresse
Ma credere di risolvere una questione politica adoperando il codice civile è un'illusione. Cosa potrebbe fare Salvini, con la somma di problemi che lo affligge e dopo il declino degli ultimi tempi, anche in caso di riconferma nel suo ruolo di leader? E quale potrebbe essere la reazione dei maggiorenti del partito, se davvero adoperasse l'arma della "proprietà" dei marchi per costringerli a venire a patti?
Salvini non si rende conto che la risposta più probabile a una mossa del genere diventerebbe la frantumazione della Lega in tanti rivoli. In un certo senso è ciò che ha ventilato Zaia, minacciando di mettere su una coalizione locale veneta a difesa della possibile candidatura al suo posto di un uomo (o una donna) di Fratelli d'Italia, come chiede Meloni. […]
stefano donnarumma - piano industriale fs - foto lapresse stefano donnarumma matteo salvini giorgia meloni roberto gualtieri inaugurazione piazza pia roma foto lapresse matteo salvini - piano industriale fs - foto lapresseMEME SUL CAOS TRENI E SALVINI
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