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'SALVINI, SALVACI TU' – IL LEADER LEGHISTA, ELETTO AL SENATO IN CALABRIA, VIENE ACCLAMATO A ROSARNO: "SPERO DI POTER FORMARE UN GOVERNO MA NON HO LA BACCHETTA MAGICA. SICURAMENTE NON PRENDEREMO ORDINI DA MERKEL E MACRON" (CIAO CORE) – IL NO AL GOVERNISSIMO: "NON FARÒ PARTE DI UN ESECUTIVO IN CUI ENTRANO TUTTI…"

Amedeo La Mattina per la Stampa

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«Ma chi poteva immaginare che sarei tornato a Rosarno come senatore della Lega? Il mondo politico è proprio cambiato, ora però quello che ho promesso lo devo mantenere. Spero di poter formare un governo, è difficile, ma io ce la metterò tutta. Ho la testa dura, ma non la bacchetta magica».

 

Matteo Salvini è incredulo dei 53 mila voti ottenuti dalla Lega in Calabria, 7 mila nella Piana di Gioia Tauro. L' 8,4% a Lamezia Terme, 11,2% a Tortona, l' 11,7% a Nocera Terinese. Il 13% a Rosarno, nel paese della baraccopoli degli immigrati, delle aggressioni ai ragazzi di colore che girano in bici, della rivolte.

 

C' è anche un deputato. E poi dei consiglieri di Forza Italia, forse, in transito verso le sponde leghiste. Salvini è incredulo, quasi intimidito dall' accoglienza nella grande sala conferenze del liceo scientifico Piria. Bandiere tricolori, l' inno di Mameli, molti con la mano sul cuore.

TOTI SALVINI

 

Ma il segretario leghista non lo canta. Parte invece la canzone «Il Capitano», sparata dagli altoparlanti della sala, e tutti in piedi, tantissimi ragazzi, con i telefonini in aria per immortalare l' evento, a cantare «Tutti insieme/con Salvini si può fare/qui è tempo di cambiare/non vogliamo più promesse/sempre le stesse...».

 

matteo salvini archivio fotogramma

Il carico delle aspettative ha un sapore particolare, ferrigno, preoccupante in questa nuova frontiera del Sud. E Salvini ci arriva con la consapevolezza delle difficoltà, tra la tentazione di rompere con il centrodestra e l' opportunità di trovare un' intesa di governo con Luigi Di Maio. Lo dice, lo fa capire, lo confida: non sarà facile fare un accordo con i 5 Stelle sulla legge elettorale e poi tornare al voto. Difficile governare con i grillini.

 

Sa che il capo dello Stato farà di tutto per impedire il ritorno alle urne, oltre al fatto che i neo-eletti potrebbero anche incatenarsi ai portoni di Montecitorio e Palazzo Madama pur di non lasciare la poltrona di parlamentari e mettersi di nuovo a scarpinare in una nuova sfida elettorale.

 

Il capo leghista, rompendo con il centrodestra, si troverebbe senza una coalizione, con il suo ottimo 17 e passa per cento, nel caso tutto precipitasse alle urne. Un accordo con il M5S? «Farebbe il socio di minoranza - dicono ad Arcore - e poi come giustificherebbe al Nord il reddito di cittadinanza a chi non lavora, sapendo che molti nelle Regioni settentrionali pensano che chi ha votato 5 Stelle, sperando nel reddito di cittadinanza, non voglia lavorare?».

 

Eppure, qualcosa che assomigli al reddito di cittadinanza, non proprio quello dei grillini, nella Lega lo stanno studiando. Una sorta di reddito di cittadinanza in salsa leghista. Ci stanno pensando come marcia di avvicinamento al M5S oppure perché si preparano già a fare il pieno alle elezioni europee del 2019?

matteo salvini archivio fotogramma

 

Salvini a Rosarno dice di non avere paura di tornare a votare ma poi precisa di non avere la bacchetta magica (lo ripete tre volte) e, soprattutto, che «non si può continuamente portare gli italiani alle urne». Mette in guardia i suoi nuovi elettori che leggeranno sui giornali e sentiranno in tv tante cose non vere sulle sue intenzioni.

 

«Dovete fidarvi di me, dovete sapere che io ce la metterò tutta: voglio fare un governo non per cinque mesi ma per i prossimi dieci anni. E sicuramente non prenderemo ordini da Macron e da Merkel.

Difenderemo i nostri prodotti e i nostri valori nei confronti di tutti». La sala applaude.

 

«Spero di tornare da presidente del Consiglio, sono contento di ripartire da qui!», ha detto il leader leghista che si è presentato con fare da premier.

matteo salvini archivio fotogramma

 

Poi però si è tolto la giacca e ha arrotolato le maniche della camicia bianca. Ha promesso di difendere l' olio calabrese. E ha raccontato di avere mandato un messaggino a Rino Gattuso per dire all' allenatore del Milan che avrebbe portato un saluto alla sua terra. «Ciao Rino, ci vediamo a San Siro». Ha citato lo scrittore calabrese Corrado Alvaro e «il cielo è sempre più blu» di Rino Gaetano. «Mia figlia mentre va in auto con la madre vuole sempre cantarlo».

 

In sala tanti ragazzi, alcuni dicono di votare CasaPound, altri 5 Stelle. Mamme con i figli che gridano «Matteo salvaci tu». Un piccolo imprenditore che vuole le tasse al 15% ed è arrabbiato per tutti i «nivuri», cioè i migranti che ci sono in giro a Rosarno. Matteo dice che in passato i leghisti e i meridionali si sono «guardati da lontano».

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«Ora sono orgoglioso di essere il vostro senatore, di potere rappresentare anche la Calabria, di unire il Nord con il Sud». C' è però sempre nelle sue parole il timore di non poter soddisfare tutte queste aspettative. Promessa: «Non farò parte di un governo in cui entrano tutti e che non è in grado di fare nulla»

militante lega salvini premier