LE FACCENDE IN CUI È AF-FAZIENDATO IL SAN RAFFAELE - L’EX MINISTRO DELLA SANITÀ FERRUCCIO FAZIO, ALL’EPOCA PRIMARIO DELL’OSPEDALE DI DON VERZÈ, NEL 2005 È RIUSCITO A FAR ASSEGNARE UN ASSURDO APPALTO (ANCORA IN VIGORE) DA 1,4 MLN € AD UNA SUA SOCIETÀ - ZANGRILLO (MEDICO DEL BERLUSCA) IN UN’E-MAIL A FAZIO: “HO ORGANIZZATO UN INCONTRO TRA SILVIO E DON LUIGI COSÌ DA PRESENTARGLI LE RICHIESTE FINALI PER IL MAXIEMENDAMENTO IN FINANZIARIA”...

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Gianni Barbacetto per il "Fatto quotidiano"

Nel 2005 il San Raffaele era ancora il regno incontrastato di don Luigi Verzè. Nessuno immaginava il baratro verso cui si stava incamminando, un buco da oltre un miliardo e mezzo di euro. Eppure erano già da tempo in moto i meccanismi che avrebbero portato l'ospedale all'epilogo attuale. Gestione allegra degli appalti, accumulo di fondi neri, strette connessioni con la politica.

Tra i protagonisti di questa vicenda italiana che incrocia medicina e potere, religione e politica, ci sono anche due medici: Alberto Zangrillo e Ferruccio Fazio. Zangrillo è primario di anestesia e rianimazione cardio-vascolare del San Raffaele, ma è noto al grande pubblico soprattutto come medico personale di Silvio Berlusconi. Fazio nel 2005 è primario di medicina nucleare e radioterapia nell'ospedale di don Verzè e dal maggio 2008 entrerà a far parte del governo Berlusconi, prima come sottosegretario e poi come ministro della salute.

Il 2 dicembre 2005, Zangrillo scrive al collega Fazio. In un messaggio e-mail gli accenna a un incontro per discutere su concorsi e finanziamenti a cui ha partecipato anche Mario Cal, il potente vicepresidente del San Raffaele, braccio destro di don Verzè (Cal si è poi tolto la vita, nel luglio scorso, dopo l'esplosione dello scandalo).

Al termine del suo messaggio, Zangrillo arriva al dunque: "Lunedì 5 dicembre ho organizzato un incontro nel mio studio tra Silvio e don Luigi in modo che quest'ultimo gli possa rappresentare le richieste finali per il maxiemendamento in Finanziaria... Speriamo!". Ecco dunque la lobby dei "Raffaeliani" al lavoro: Zangrillo fa incontrare Berlusconi con don Verzè e questi gli porta le richieste da inserire del maxiemendamento della legge finanziaria che sarà approvata da lì a poco.

Nei mesi seguenti, il futuro ministro Fazio si crea dentro il San Raffaele un business che gestisce con una sua società, la Tecnodim, che (come raccontato dal Fatto quotidiano il 23 novembre scorso) ottiene la gestione delle macchine di medicina nucleare e radioterapia. Il responsabile della direzione acquisti e logistica del San Raffaele, Alberto Russo, prova almeno a ridurre i costi.

Gli arriva sulla scrivania una proposta di far gestire da società esterne le macchine dei dipartimenti di medicina nucleare e di radioterapia, al costo di 1,4 milioni di euro l'anno, con un contratto triennale. A Russo sembra uno spreco. Fino a quel momento, il lavoro era eseguito da sei tecnici interni, al solo costo del loro stipendio, e i reparti funzionavano perfettamente.

Russo prova almeno a ridurre la spesa: la dimezza, mettendo nero su bianco una controproposta in cui si dice disposto a firmare il contratto triennale di gestione al costo di 700 mila euro l'anno. Gli arriva una telefonata del capo, il vicepresidente Cal, che lo gela: il contratto va firmato, e va firmato così com'è. A un milione quattrocentomila euro l'anno.

Ecco dunque un esempio, non ancora esaminato dai magistrati della procura di Milano, di come venivano gonfiati i costi e le uscite, nel regno di don Verzè. La Tecnodim scende in campo a gestire, al 50 per cento con General Electric e Tecnologie avanzate, una decina di macchine impiegate per la diagnosi e la cura dei tumori. Apparecchiature Varian, General Electric, Philips e soprattutto Tomotherapy, le preferite da Fazio, che le sponsorizza in giro per l'Italia. Macchine molto sofisticate, che bombardano i tumori senza l'intervento del bisturi, ma anche molto delicate, tanto che si fermano e hanno bisogno di assistenza tecnica molto frequentemente, anche ogni sette-dieci giorni.

Per rendere operativa la sua Tecnodim, Fazio fa pressioni sui sei tecnici che già lavoravano con le macchine al San Raffaele e cerca di farli passare alla sua società. Solo tre accettano, ma la Tecnodim comincia comunque a operare. Con il contratto triennale blindato a 1,4 milioni di euro l'anno. Così Fazio diventa il gestore "esterno" della manutenzione delle macchine nei reparti di cui è primario. Lo è ancora oggi.

In questi giorni c'è fibrillazione nei reparti: perché il contratto è in scadenza e deve essere rinnovato proprio ora. Varato il business Tecnodim, Fazio non smette di coltivare le sue passioni preferite, le attività a Pantelleria, dove ha una masseria e un centro di immersioni subacquee e dove vola spesso, anche con l'aereo del San Raffaele. Una delle sue società nell'isola, Le Cale, gli dà qualche preoccupazione: ne fa analizzare i conti da un professionista, scoprendo così che i gestori la conducono in modo spregiudicato.

Risolto il problema, non perde comunque l'occasione di fare un piacere a un vecchio amico, Francesco De Lorenzo, ex ministro della sanità, tra i protagonisti di Tangentopoli. Il 29 giugno 2006, De Lorenzo scrive a Fazio: "Come vedi, finalmente vedrò Pantelleria. Era una vita che volevo andarci, ma l'amore per Capri finora me l'aveva impedito.

La compagnia di una mia giovane amica brasiliana mi ha fatto decidere! Ricordo che mi avevi offerto la possibilità di farmi avere un trattamento amichevole dall'albergo". Fazio si dà da fare e manda subito una e-mail all'albergatore Maurizio De Simone: "Franco De Lorenzo (ex ministro della Sanità) è un mio vecchio amico. Gli ho parlato io del Pantelleria Dream e vedo che ha già prenotato. Puoi fargli un trattamento speciale?".

 

FERRUCCIO FAZIO VERZEBerlusconi arriva al tribunale con il suo medico Zangrillo OSPEDALE SAN RAFFAELE