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SANTADECHE’, TE NE VAI O NO? ANCHE LA RUSSA, SPONSOR POLITICO DI DANIELA SANTANCHE', LA MOLLA: “BASTA, NON NE POSSO PIÙ, L’AMICIZIA PRESCINDE DAL FATTO POLITICO, SIA CHE RIMANGA MINISTRA SIA CHE NON SIA MINISTRA” – IL GABBIANO “RAMPELLI” SFERZANTE: “STI CAZZI SANTANCHÈ, NON MI VA PROPRIO DI PARLARNE” – DENTRO FRATELLI D’ITALIA C’E’ GELO E PARECCHIO MALUMORE VERSO DANIELONA CHE CON ARROGANZA MAI VISTA, HA DICHIARATO URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DELLE CRITICHE DEL PARTITO (“CHISSENEFREGA”) E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”) – LA DUCETTA SI E’ DETTA INDECISA SUL DA FARSI MA TRA I CAMERATI D’ITALIA TUTTI LASCIANO INTENDERE CHE CON “DANI” ADESSO È FINITA… - VIDEO

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https://www.lastampa.it/politica/2025/01/28/video/ecco_laudio_con_le_parole_originali_di_santanche-14967706/

 

 

Antonio Fraschilla per repubblica.it - Estratti

 

 

daniela santanche giorgia meloni

«Sti cazzi Santanchè, non mi va proprio di parlarne, dai su». Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e in fase ascendente dentro Fratelli d’Italia, racconta così lo stato d’animo del partito sulla ministra del «chi se ne frega». C’è gelo e parecchio malumore. Pochi accettano di parlare, tanti preferiscono glissare, tutti lasciano intendere che con “Dani” adesso è finita.

 

Quella frase all’indirizzo dei Fratelli d’Italia che pure l’hanno accolta e portata sugli scudi dopo la triste esperienza con Forza Italia, ecco, sembra segnare una cesura pressoché definitiva. Insomma, siamo ai titoli di coda.

 

ignazio la russa daniela santanche 2003

Il resto lo fa la situazione assai complicata in cui si ritrova la titolare del Turismo: rinviata a giudizio per falso in bilancio e con altri due procedimenti giudiziari aperti per truffa all’Inps e bancarotta. In Transatlantico nessuno nel partito la difende apertamente, se si fa eccezione per la «corrente turistica» che farebbe capo a Gianluca Caramanna e Manlio Messina.

 

Anche il grande amico e sponsor politico della ministra, quel presidente del Senato che «non la abbandonerà mai» (parole sue), sembra stanco e non entra nel merito della vicenda. Ignazio La Russa, incrociato dai giornalisti alla presentazione a Palazzo Brancaccio del libro su Trump dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano, sbuffa, è insofferente quando gli si chiede dell’amica: «Basta, non ne posso più di parlare sempre dello stesso argomento — dice — l’amicizia prescinde dal fatto politico, sia che rimanga ministra sia che non sia ministra».

 

daniela santanche ignazio la russa

Non l’abbandona, appunto, ma neanche la difende a spada tratta come aveva fatto fino a qualche giorno fa. Segno che qualcosa nel termometro destra forse sta cambiando, sulla vicenda.

 

(…) In platea c’è anche Francesco Storace, dimessosi da ministro del governo Berlusconi per un’indagine su intercettazioni illegali e poi assolto: «Quel che temo adesso è un’agonia infinita. Anche se mi rendo conto che lasciare per vicende giudiziarie che potrebbero finire in assoluzione dopo anni è difficile e nessuno ti restituirà quello che hai perso».

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Nelle chat di Fratelli d’Italia è tutto un conciliabolo. Qualcuno si lamenta della «sfacciataggine» della ministra che tutto sommato il partito ha difeso apertamente, per finire adesso «vilipeso». Una beffa. E che ci sia malumore lo dimostra la presa di posizione del capogruppo Galeazzo Bignami, che mette le mani avanti per evitare che qualcuno dei suoi faccia polemiche in un momento ancora di incertezza sul futuro di Santanchè.

 

daniela santanche giorgia meloni

Del resto, la stessa premier Giorgia Meloni si è detta «indecisa» sul da farsi. Bignami getta acqua sul fuoco, appunto: «Santanchè non ha detto che se ne frega del partito, ma che non le importa se qualcuno è infastidito — dice — qualcuno, poi, non il partito o un pezzo di partito. Io non ho sentito nessuno lamentarsi di lei». Il capogruppo però non esclude le dimissioni della ministra e fissa una linea, concordata con l’inquilina di Palazzo Chigi.

 

La deadline è un eventuale rinvio a giudizio per truffa l’Inps: «Possono esserci questioni di opportunità - continua Bignami — che riguardano magari la serenità che il ministro può riservarsi di avere per organizzare la propria difesa. Ma attengono alla sua libera scelta. Santanchè dice che cambierebbe tutto se dovesse arrivare un rinvio a giudizio sull’ipotesi di truffa. Questa è la sua posizione e credo sia rimasta tale».

 

 

(…)

FABIO RAMPELLI

 

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