
FLASH! – IL DOPPIO GIOCO DI JD VANCE: COME MAI IL VICE DI “KING DONALD” CHE SEMBRAVA SPAZZATO VIA…
a cura di colinward@autistici.org (Special Guest: Pippo il Patriota)
1 - UN MERCOLEDI' DA LEONE (O DA FANFARONE?) PER MATTEUCCIO
Un taglio fiscale "di sinistra" e una riforma del lavoro "di destra". Da annunciare lo stesso giorno, mercoledì prossimo. Renzie si trasforma in uomo-sandwich, con la riduzione delle tasse a famiglie e lavoratori ben in vista sulla petto e un pacchetto di misure sul lavoro, verosimilmente tutto orientato sulle necessità delle imprese, scritto piccolo piccolo come un bugiardino, ma da portare poi a Mamma Merkel per la vidimazione.
Si spiega solo così il duello rusticano con la Cgil di Sussanna Camusso, alla vigilia di un (probabilissimo) taglio dell'Irap che un sindacato normale dovrebbe accogliere in vari modi, ma non certo con minacce di scioperi.
"Vogliamo essere sentiti prima", ripete la Camusso, che vorrebbe capire qualcosa di quello che c'è scritto dietro la schiena del Rottam'attore. "Mettete online i costi del sindacato", risponde (a pera) il bulletto di Pontassieve, che non tira avanti senza un avversario con il quale fare a cazzotti. E che tanto per far capire che ora comanda lui, vuole anche scegliersi il capo del primo sindacato italiano. Anche se nessuno ha ancora capito che cosa abbia in comune con Landini, a parte l'ambizione e la verbosità incontenibili.
Questa, in ogni caso, sarà la settimana del cuneo fiscale e del pomposo "Jobs Act". E non la settimana dell'Italicum, di cui non frega più niente a nessuno (e infatti si dibatte sulla questione di genere). Soprattutto, sarà la settimana in cui il Rottam'attore dovrebbe aggiungere per la prima volta dei fatti alle tante chiacchiere e al distintivo brutalmente strappato a Lettanipote.
Se giornali e tv faranno il proprio dovere, non cadendo nella trappola di quella formidabile macchina spara-slogan che s'è installata a Palazzo Chigi, si potrà finalmente cominciare a giudicare Renzie dalla qualità e dal coraggio delle sue azioni. A quattro anni dalla prima Leopolda, sarebbe anche ora. Diciamo che la comparsata del premier da Fabio Fazio, ieri sera, non autorizza grande ottimismo.
2 - MENO TASSE PER TUTTI?
Il famoso taglio fiscale promesso dal Banana arriva con qualche anno di ritardo, ma alla fine arriva. Solo che lo fa un altro. Uno che ha la metà degli anni di Berlusconi e una parlantina con la quale riuscirebbe a vendere multiproprietà nel Sahara ai beduini. La Repubblica di San Matteo annuncia la lieta novella: "Renzi: così taglierò le tasse. âPiù soldi a chi guadagna poco". E dentro, vai con i pronostici del lunedì: "Così il taglio dell'Irpef darà una spinta alla crescita. âIl Pil più su dello 0,8%'. Effetto sui consumi dai maggiori sgravi" (p. 4).
Perplesso il Corriere, che in prima pagina scopre e denuncia una grave disparità : "Giù le tasse ma non per tutti". Dentro, ancora impostazione minimalista: "Renzi: taglierò le tasse per aiutare le famiglie. âQualche decina di euro a chi ne guadagna 1.500 al mese'" (p. 2). Poi si ride con l'entusiasmo del rappresentante kazako in Italia: "Alfano: sull'Irpef botta forte, un segnale senza precedenti" (p. 2). Tanti anni al governo con il Banana e per gioire così ha dovuto aspettare un governo a guida democrat.
La partita comunque non è ancora chiusa, come racconta il Messaggero: "Il premier punta tutto sull'Irpef. Tesoro e Alfano: meglio un mix. Il segretario dem: solo così scossa forte ai consumi, le imprese avranno altro. Ncd e Scelta Civica spingono per una ripartizione 70-30 tra privati e aziende" (p. 3). Non stupisce, il blocco "sociale" di questi due partiti è quello di Confindustria.
Rosica da morire il Giornale di Berlusconi, dopo anni di promesse a vuoto: "Tagliare l'Irap o l'Irpef? L'eterno derby fiscale buono solo per illuderci. Esecutivo indeciso se aiutare imprese o lavoratori. Ma il trucco è noto: si fanno grandi annunci per arrivare a un compromesso inefficace" (p. 5). Divertente anche l'intervista all'economista Emiliano Brancaccio, ex allievo del ministro dell'Economia: "Padoan? E' il profeta del dolore fiscale" (p. 6).
3 - ROTTAMARE ANCHE LA CAMUSSO?
Se davvero siamo alla vigilia della prima vera diminuzione di tasse da tempo immemorabile, bisognerebbe essere tutti allegri e contenti e indossare il sorrisone delle grandi occasioni. E invece niente, l'Uomo Ruspa ha già individuato il suo prossimo cartellone da abbattere: è quello con il faccione della Camusso. La Stampa di Marpionne gode così: "I sindacati contro? Ce ne faremo una ragione. Renzi: âCgil, Cisl e Uil inizino a fare la loro parte: mettano online tutte le spese che hanno" (p. 2).
Repubblica racconta: "Scatta l'Opa di Landini sulla Cgil, il patto con Renzi cambia il sindacato. Fiom, filo diretto con Palazzo Chigi. La segreteria nell'angolo. Il premier e il capo delle tute blu hanno in comune la velocità nelle decisioni. Proprio mentre Camusso incalza l'esecutivo, lo Spi-Cgil dà fiducia all'ex sindaco". L'organizzazione dei pensionati (tre milioni di iscritti) ha scelto proprio ieri per far uscire un sondaggio in base al quale il 70% dei pensionati avrebbe molta o abbastanza fiducia nel presidente del Consiglio (p. 7).
4 - ITALICUM, L'ARMA DELLE DONNE PER ARCHIVIARE IL RENZUSCONI?
Continua la gioiosa ammuina delle quote rosa intorno a quel che resta del patto Renzi-Berlusconi. Corriere: "Italicum alla stretta finale. Sulle donne non c'è l'intesa. Trattative continue tra i ministri del Pd e Verdini. No degli azzurri. Il premier: la parità non sono le quote. Voci di uno scambio tra l'emendamento a favore della parità di genere e il salva-Lega" (p. 8).
Più donne in Parlamento, ma scortare da manipoli di Borghezi e Cosentini? E fa bene la Prestigiacomo a fa notare che gli stessi maschietti contrari all'emendamento rosa hanno votato tranquillamente il medesimo meccanismo per le Europee: "Se la poltrona non è la loro, problemi non ce ne sono" (Corriere, p. 9).
Sente puzza di fregatura la pitonessa Santadechè, giunta alla sua milionesima intervista su Repubblica: "L'emendamento viola il patto e se passa allora io voto le preferenze. Non c'è nessuna renziana che abbia sottoscritto l'appello delle novanta deputate, qualcosa vorrà pur dire" (p. 9).
5 - LOMBROSIANI PER SEMPRE
Ritagliare e rimirare la sacra immaginetta pubblicata a pagina 6 dal Corriere della Sera. Vi si contempla una biondina vestita sobriamente e con la faccia pulita che sbandiera una tessera di partito su un palco con lo sfondo rosso. La sinistra italiana ha finalmente trovato un leader. Solo che per un disguido su quella tessera numero uno, anziché il nome di De Benedetti, c'è scritto Meloni Giorgia. Comunicazione di servizio per la Commissione Elettorale Suprema: meno casino nelle designazioni. Fare ordine.
6 - ROSA D'IMBARAZZO
Giancarlo Perna, sul Giornale, oggi si dedica alla ministra Mogherini, "la fan di Arafat che dorme con âBella ciao'". E va a ripescare un post del 2012 sul suo blog in cui, per farsi bella con Bersani, scriveva: "Renzi ha bisogno di studiare un bel po' di politica estera...non arriva alla sufficienza" (p. 9). Adesso però le pagelle le distribuisce lui. ¬
7 - PIU' POLTRONE PER TUTTI
Si chiama Upb, Ufficio parlamentare di bilancio, è nuovo di zecca ed è il sogno di decine di "tecnici" in cerca d'autore. "Super controllori dei conti in fila per l'Authority d'oro. Arriva l'Ufficio di bilancio, il garante che farà le pulci a Tesoro e Ragioneria. Ciampi-boys, Draghi-boys, ex mandarini in corsa per una poltrona da 300 mila euro. I tre componenti saranno scelti definitivamente dai presidenti della Camera e del Senato" (Messaggero, p. 4).
Ma cos'è, il primo passo verso l'abolizione della Corte dei conti? No, è il figlio del Fiscal compact. Insomma, una brutta bestia.
8 - COMPAGNI CHE SBA(RA)GLIANO
Non turberà le notti a Palazzo Chigi del turbo-garantista (con i suoi) Matteo Renzi, ma la vittoria dell'imputato D'Alfonso alle primarie in Abruzzo non è una di quelle notizie che aprono il cuore. Duro il Cetriolo Quotidiano: "Abruzzo, D'Alfonso vince le primarie farsa. Il candidato del Pd, imputato per corruzione nel processo Housework, sbaraglia i due avversari con l'80%. In 40 mila alle urne. La sua disinteressata amicizia con Carlo Toto", quello di Air One (p. 2).
9 - NON AVRAI ALTRA LEGGE CHE IL CODICE IBAN
Capolavoro sul Corriere delle banche di oggi: "Banche, le partite che bloccano il credito. Solo Risanamento, Sorgenia e Tassara costano al sistema oltre sette miliardi e fanno da freno alla circolazione della liquidità . Da finanziatori a soci (involontari). In Italia sono 1,2 milioni le posizioni a rischio. E tutti sperano nella âBad bank'". Tutti chi? Tutti gli istituti di credito. Ah ecco. Veramente notevole anche leggere, sempre sul supplemento economico dell'ex Corriere imbazolito, una lunga tirata su Romain Zaleski alla voce "Finanza spericolata" (p. 2). Benvenuti, con almeno sei anni di ritardo.
10 - IL GIORNALISMO E' UNA COSA MERAVIGLIOSA
Oggi tutti a caccia di Olimpio, il lettore della Gazzetta dello Sport che il 10 marzo di qualche anno fa ha rimorchiato Letizia con la seguente battuta: "Sei come un goal all'ultimo minuto: non te l'aspetti, per questo è così bello". Oggi Olimpio ha comprato una pagina sul Corriere della Sera (14) per invitarla a cena fuori e festeggiare. Se l'avesse incontrata oggi e se al bar leggesse il Corriere le avrebbe detto: "Sei come il taglio delle tasse: te lo promettono per vent'anni e poi arriva a tempo scaduto".
11 - BERGOGLIO SIEMPRE!
"Il Papa vuole studiare le unioni gay" (Messaggero, p. 7). Un modo simpatico e carino per annunciare un giro nei seminari?
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