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SCACCO MATTO DI GRILLO A CONTE - NESSUNA DEROGA AL TETTO DEI DUE MANDATI. L’AVVOCATO CON IL NULLA INTORNO ROSICA: “BEPPE E’ STATO IRREMOVIBILE” – LA REGOLA ELIMINERA’ MOLTI FEDELISSIMI DI PEPPINIELLO, A PARTIRE DA PAOLA TAVERNA (CHE VOLEVA SFONNA’ TUTTI ED E’ FINITA SFONNATA ANCHE LEI) – PER GLI ALTRI CONTE BOYS IL RISCHIO DI ESSERE SPAZZATI VIA NELLE URNE. SI PREPARA LA DIARCHIA DI BATTISTA-RAGGI CON LA BENEDIZIONE DI GRILLO (SALUTAME A PEPPINIELLO!)
Emanuele Buzzi per corriere.it
Il presidente della Camera Roberto Fico, la vice vicaria di Conte Paola Taverna, i ministri Fabiana Dadone e Federico D’Incà e molti altri big storici come Alfonso Bonfede e Riccardo Fraccaro non saranno candidati dai 5 Stelle.
Nessuna deroga, dunque. Come richiesto dal cofondatore, Beppe Grillo, il Movimento ha deciso che non ci saranno «scappatoie» alla regola del tetto dei due mandati .
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La decisione, secondo quanto anticipato da Ileana Sciarra dell’AdnKronos, che cita «autorevoli fonti» nel Movimento,è stata già comunicata dal leader del movimento Giuseppe Conte ai «veterani» del M5S. Una serie di telefonate, quelle di Conte ai big per ribadire che Beppe Grillo è stato «irremovibile» su questo tema.
In una intervista al Corriere , Giuseppe Conte aveva spiegato che il tetto dei 2 mandati non era da intendersi come «un diktat»: «Non è un diktat, ma lo spirito della regola sarà salvaguardato», aveva detto, rassicurando che «non manderemo in soffitta chi per 10 anni ha preso insulti per difendere i nostri ideali e per contribuire in Parlamento a realizzare le nostre battaglie».
Le reazioni non si sono fatte attendere. La notizia della conferma del tetto dei due mandati è stata accolta con umori opposti all’interno dei Cinque Stelle.
I contiani esultano maliziosi: «Bye bye...». Per loro l’assenza dei big è determinante in chiave liste elettorali: si liberano posti di primo piano. Mentre nell’ambiente c’è chi commenta: «Ormai è tutti gli effetti il partito di Conte», sottolineato dome il presidente «con la sua debolezza abbia di fatto ucciso politicamente chi lo ha portato ai vertici del Movimento».
Nel gruppo si apre un’altra partita: «Ora non si deroga su nulla, a partire dal principio di territorialità». In pratica i candidati come in passato dovranno essere residenti nelle zone in cui saranno in lista. Quindi nessuna candidatura multipla o in collegi «blindati». A rischio sono soprattutto i pochi big rimasti al Nord e al C entro, come Stefano Patuanelli (Friuli Venezia Giulia) o i vice Riccardo Ricciardi (Toscana) e Alessandra Todde (candidata alle Europee in Sardegna).
ALESSANDRO DI BATTISTA VIRGINIA RAGGI PH LAPRESSE
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