ben elliot e boris johnson 2

FACILE SALVARE IL PARTITO COI FINANZIATORI SEGRETI - IL “FINANCIAL TIMES” HA SCOPERTO UN CLUB DI RICCONI GRAZIE AI QUALI BORIS JOHNSON RIEMPIVA LE CASSE SFASCIATE DEI CONSERVATORI BRITANNICI - AI MEMBRI DI QUESTA RETE D’ÉLITE, IN CAMBIO DI 250 MILA STERLINE, VENIVA DATA LA POSSIBILITÀ DI INCONTRARE IL PREMIER, IL CANCELLIERE DELLO SCACCHIERE E NON SOLO...

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Paola De Carolis per il “Corriere della Sera

 

ben elliot e boris johnson

Una rete se non proprio segreta almeno non apertamente conosciuta di finanziatori d'élite, che in cambio di 250.000 sterline l'anno - circa 290.000 euro - hanno la possibilità di parlare regolarmente con il primo ministro Boris Johnson o il cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak e di portare all'attenzione dei due le proprie priorità.

 

ben elliot 1

Sarebbero questi i termini dell'Advisory Board, un gruppo che, stando alla ricostruzione del Financial Times, non figura nelle carte ufficiali del partito conservatore e che sarebbe gestito in modo diretto ed esclusivo da Ben Elliot, lanciato imprenditore britannico, co-presidente dei Tories e nipote per parte di madre di Camilla, duchessa di Cornovaglia, a sua volta moglie dell'erede al trono Carlo.

ben elliot e boris johnson 1

 

Stando allo scoop del quotidiano, Johnson ha affidato a Elliot, ex allievo del collegio di Eton come il premier e parte dello stesso giro sociale, la gestione della raccolta fondi del partito con alcuni obiettivi: finanziare la campagna elettorale che ha permesso a Johnson di realizzare la Brexit - ovvero le elezioni del dicembre 2019, in cui Johnson allargò la sua maggioranza - e di ripristinare le sorti economiche dei Tories, che con Theresa May avevano raccolto meno favore tra i donatori.

 

ben elliot con carlo e camilla

Compiti che Elliot ha assunto con determinazione applicandosi con modi insistenti e bruschi non dissimili, stando a chi ha parlato con il Financial Times, da quelli di un ufficiale giudiziario. «Una pacca sulla spalla, una telefonata, parole forti, tipo ci devi quei soldi, ce li hai promessi…».

 

Se Downing Street ha fornito per ora risposte vaghe sull'esistenza dell'Advisory Board - se esiste è stato creato prima dell'arrivo di Johnson e non è una struttura formale - il Financial Times ha fatto le sue ricerche e ha trovato otto finanziatori che nell'anno 2020 hanno fornito al partito la stessa cifra, ovvero 250.000 sterline esatte.

 

ben elliot

Una coincidenza? Anche se per ora non c'è alcuna prova che i membri di questo club d'élite abbiano influenzato il premier o il cancelliere dello Scacchiere è inevitabile che l'accesso a personaggi di punta del governo e la possibilità di parlare apertamente con loro porti a lungo andare qualche vantaggio.

 

Chi fa parte della squadra? Banchieri, imprenditori, dirigenti che grazie a Elliot hanno la possibilità di incontrare non solo politici ma anche reali e celebrità. Il nipote di Camilla è infatti il fondatore di Quintessentially, la società di concierge per vip cui si rivolgono personaggi come Jennifer Lopez e Madonna per soddisfare capricci all'apparenza impossibili.

 

ben elliot e boris johnson 2

Elliot conosce tutti, sa dove sono i soldi e non si fa problemi a chiedere ai facoltosi clienti del suo gruppo di finanziare anche il partito conservatore, come ha raccontato al Financial Times l'imprenditore Mohamed Amersi, che dopo una cena con il principe Carlo organizzata dal nipote di Camilla è stato inserito nel giro dei donatori al partito.

 

Se Elliot è riuscito in poco tempo a riempire le casse dei Tories - avrebbe contribuito alla raccolta di circa 50 milioni di sterline dal 2019 ad oggi - le consulenze fornite al primo ministro sulle sue finanze private non sono sempre azzeccate, come insegna il caso della ristrutturazione dell'appartamento di Downing Street che Johnson ha dovuto alla fine in parte spesare di tasca propria. Con il divorzio, i sei figli e la neomoglie Carrie, BoJo, come viene chiamato, fatica a vivere con lo stipendio da premier, 157.000 sterline lorde l'anno.