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1. USA 2020: COMMISSIONE DIBATTITI STUDIA MODIFICHE FORMAT
(ANSA) - La commissione responsabile per i dibattiti presidenziali valuterà delle modifiche al format e annuncerà a breve le sue decisioni al riguardo. Ringraziando il moderatore Chris Wallace per la sua "professionalità", la commissione mette in evidenza che una impostazione più chiara deve essere attuata per i prossimi confronti in modo da "assicurare un'ordinata discussione sui temi".
dibattito donald trump e joe biden
La commissione punta ad adottare misure che consentano uno svolgimento più ordinato dei prossimi dibattiti dopo la debacle del primo scontro, dove il caos ha regnato nonostante i ripetuti tentativi del moderatore Chris Wallace di far rispettare le regole. La commissione si impegna a valutare e aggiungere nuovi "strumenti per mantenere l'ordine". "La commissione per i dibattiti presidenziali sponsorizza i dibattiti televisivi a beneficio degli americani.
Il dibattito della scorse notte ha messo chiaramente in evidenza che ulteriori misure dovrebbero essere aggiunte al format dei restanti dibattiti per assicurare un'ordinata discussione sui temi. La commissione per i dibattiti presidenziali - si legge in una nota - esaminerà attentamente le modifiche da adottare e le annuncerà a breve. La commissione è grata a Chris Wallace per la sua professionalità e intende assicurare che ci siano ulteriori strumenti per mantenere l'ordine".
donald trump con la mascherina in mano al dibattito contro biden
2. IL GIUDIZIO DEL POLITOLOGO BILL SCHNEIDER È DEVASTANTE: ''È STATO UN DIBATTITO MOSTRUOSO E IMBARAZZANTE PER L' AMERICA''
Paolo Mastrolilli per “la Stampa”
Che impressione le ha fatto il dibattito?
«Sembrava di vedere il film "Grumpy Old Men", due anziani che litigano come bambini.
Non ne abbiamo ricavato nulla di produttivo, ma non è andato bene per Trump, perché non è apparso presidenziale.
Si è comportato come se fosse lo sfidante, arrabbiato, accusatorio. Voleva una "food fight", quando i ragazzini si tirano il cibo, e a volte è riuscito a trascinare Biden in basso, ad esempio quando gli ha dato del clown».
Quindi il dibattito lo ha aiutato?
«No. Il suo obiettivo era spingere Biden a fare qualche gaffe e dimostrare la propria incompetenza mentale, ma non è riuscito».
eric e ivanka trump nel pubblico del primo dibattito trump biden
Di chi è la colpa?
«Il presidente voleva la battaglia, Biden ha cercato di resistere, però non ha potuto. E' stato risucchiato. Imbarazzante».
Trump ha evitato di condannare i suprematisti.
«È stato l' errore più serio che ha commesso. Sono estremisti, ma se stanno dalla sua parte non li condanna. Orribile, è la frase che avrà più conseguenze».
Contestando l' integrità delle elezioni minaccia la democrazia?
«Certo. La democrazia è in pericolo e l' America non è mai stata così spaccata, dai tempi della Guerra Civile.
Trump vuole la divisione, pensa che lo farà vincere come nel 2016, mobilitando la destra e i conservatori, ma sbaglia».
Perché?
«Quattro anni fa a molti democratici non piaceva Hillary, e visti i sondaggi non erano andati a votare, pensando che lei avrebbe vinto comunque. Quest' anno non ripeteranno l' errore».
I sondaggi stavolta sono giusti?
chris wallace moderatore primo dibattito trump biden
«Sì. Nel 2016 erano sbagliati negli Stati per ragioni tecniche. Li avevano condotti i media locali senza grandi mezzi, e non avevano tenuto abbastanza conto del fattore istruzione, che invece è decisivo, perché i sostenitori di Trump sono in prevalenza banchi senza laurea. Stavolta i sondaggi negli Stati li hanno fatti grandi organizzazioni, e sono affidabili».
Biden è avanti di 7 punti a livello nazionale, ma meno negli Stati chiave. Il dibattito cambierà qualcosa?
«Non credo. I sostenitori di Trump amano la battaglia, e quindi un dibattito che somigli al wrestling. Quelli di Biden non sono entusiasti di Joe, ma sono furiosi con Trump, e le scenate di Cleveland li spingono a votare».
Quali temi saranno decisivi?
«Il Covid peserà più dell' economia».
Biden deve andare ai prossimi due dibattiti?
«Sì, ma senza cadere nelle trappole del presidente. Deve sollevarsi sopra il suo infantilismo».
Trump ha sempre puntato sulla base, perché non dovrebbe bastare?
«I dati sui voti postali in arrivo dimostrano che i democratici sono mobilitati. La variabile è come saranno contati. Il processo sarà lento, e la sera del 3 novembre Trump dirà di aver vinto, perché solo il 18% dei repubblicani vota per posta e quindi avrà la maggioranza tra chi andrà ai seggi. Così provocherà una crisi costituzionale, perché l' elezione non sarà finita fino a quando verranno contati milioni di voti postali, cioè dopo 2 o 3 settimane. I suoi sostenitori scenderanno in strada, ma Biden non riconoscerà il risultato fino alla fine completa dello spoglio».
Deciderà la Corte Suprema?
«È probabile, ma non sono sicuro che si schiererà con Trump, come lui crede. La maggioranza dei giudici è stata nominata dai repubblicani, ma la loro missione è applicare la Costituzione, e sul voto danno la precedenza alle autorità elettorali. Nel 2000 la Corte intervenne in Florida perché le autorità locali non erano riuscite a risolvere la disputa, e non c' era più tempo per ricontare tutti i voti, ma stavolta sarà molto più cauta».
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