SE QUESTO È UN SEQUESTRO - SCARCERATO PIERLUIGI TRANQUILLI, CHE SECONDO I PM DOVEVA ESSERE LA “MENTE” DEL RAPIMENTO SPINELLI, MA CHE DOPO DUE MESI E MEZZO DI INDAGINI DIVENTA QUASI UN ESTRANEO - A POCHI GIORNI DAL SEQUESTRO AVEVA PRENOTATO UNA FERRARI, MA PER IL RAPITORE FRANCESCO LEONE, CON CUI SI SCAMBIò 20 TELEFONATE DURANTE IL BLITZ, NON C’ENTRAVA NIENTE - STASERA “SERVIZIO PUBBLICO” RICOSTRUISCE IL CASO SPINELLI CON FICTION E TESTIMONIANZE, TRA RUBY, GHEDINI E TARANTINI…

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1- LA7: SPECIALE SERVIZIO PUBBLICO SUL SEQUESTRO SPINELLI
(ANSA) -
''Quando la banda passo''' e' il titolo dello speciale che inaugura ''Servizio Pubblico piu''', il nuovo spazio di approfondimento del programma di Michele Santoro in onda oggi giovedi' 27 dicembre alle 21.10 su La7. Nello speciale - a cura di Walter Molino e Stefano Maria Bianchi, e condotto da Sandro Ruotolo - si intrecciano la fiction della ricostruzione della notte del sequestro e delle fasi salienti delle indagini della Squadra mobile di Milano ai fumetti, le interviste esclusive a Ruby, Gianpaolo Tarantini, Imane Fadil e Fabrizio Corona agli interventi di Marco Travaglio, Fiorenza Sarzanini e dell'avvocato Niccolo Ghedini.

''Quali misteri si nascondono dietro il sequestro lampo del ragionier Spinelli? - si legge nella nota del programma - I banditi volevano davvero vendere a Silvio Berlusconi un video sul lodo Mondadori o in ballo c'era qualcosa di molto piu' pericoloso? E perche' l'avvocato Ghedini denuncio' il fatto solo 31 ore dopo? Da dove arrivano gli otto milioni di euro di cui parlano i banditi nei giorni successivi al sequestro?''.


2- SEQUESTRO SPINELLI, L'ULTIMO GIALLO SCARCERATA LA "MENTE" DEL PIANO
Paolo Colonnello per "La Stampa"


Indicato inizialmente come possibile «mente» del sequestro Spinelli e per questo arrestato il 19 novembre scorso insieme al resto della banda di italo-albanesi, Pierluigi Tranquilli, 34 anni, giovane imprenditore vinicolo di Olevano Romano, alla fine è risultato aver avuto un ruolo molto più sfumato nello scombiccherato rapimento del contabile di Silvio Berlusconi avvenuto la notte del 15 ottobre scorso.

Così, una decina di giorni fa la Procura non si è opposta alla richiesta di scarcerazione avanzata dal difensore di Tranquilli ed accolta dal tribunale del Riesame che lo ha rimesso in libertà. Di certo Tranquilli, anche a detta di altri indagati, non poteva essere considerato né l'organizzatore né l'uomo che avrebbe procurato il misterioso materiale con cui la banda di italo-albanesi cercò di farsi versare 35 milioni di euro dal Cavaliere tenendo in ostaggio il suo contabile: un foglio di carta con una serie di riferimenti alla vicenda del Lodo Mondadori, ad alcuni giudici e all'ingegner Carlo De Benedetti.

Rimangono però i numerosissimi contatti proprio nei giorni del sequestro tra Tranquilli e il capo della banda Francesco Leone: una ventina di telefonate nell'ora che precede l'irruzione in casa di Spinelli a Bresso e una chiamata immediatamente dopo l'uscita di Leone dall'abitazione del ragioniere, ovvero il 16 ottobre. Seguono 77 sms e diverse telefonate esclusivamente tra Leone e Tranquilli nei due giorni successivi, più una serie di riferimenti a un trasferimento di soldi in Svizzera che ancora attendono di essere chiariti.

Tranquilli è l'uomo che, intercettato una decina di giorni dopo il rapimento, fa sapere ai sequestratori di essersi già prenotato una Ferrari 458 spider ma poi si lamenta anche del fatto che «da quei soldi» dipendono «tutti i sacrifici della mia famiglia». Su quali soldi stava contando? Infine è risultato che in diverse telefonate con Leone, l'imprenditore preferiva utilizzare un cellulare intestato a un suo dipendente albanese.

Lo stesso Leone però, in uno dei suoi interrogatori, ha escluso che Tranquilli abbia avuto a che fare con il sequestro. Il fatto però che l'inchiesta non sia conclusa dimostra che gli investigatori non credono a tutto ciò che racconta il capo della banda, personaggio con un passato criminale di tutto rispetto, specializzato in sequestri lampo a scopo di estorsione ed ex pentito. Stando ai racconti di Leone il piano dei sequestratori - oltre al «capo», il rivenditore di auto Alessio Maier e tre albanesi pregiudicati - sarebbe stato quello di costringere il contabile di Berlusconi, dopo averlo tenuto tutta la notte prigioniero in casa, a prelevare in banca denaro dell'ex Premier.

E una volta rivelatasi impossibile la circostanza, tentare di ricattare Berlusconi per ottenere almeno una manciata di milioni in cambio di un filmato e una registrazione audio sul Lodo Mondadori. Materiale contenuto in una chiavetta Usb di cui non è mai stata trovata traccia e che, secondo lo stesso Leone, non avrebbe avuto alcun contenuto.

A complicare il tutto c'è poi il ritardo di 31 ore con cui da Arcore, attraverso un fax dell'avvocato Niccolò Ghedini, venne avvisata la Procura del sequestro di Spinelli. Una tempistica che ha alimentato una serie di sospetti sul reale contenuto della chiavetta Usb e sul reale svolgimento dei fatti, anche perché, nel suo verbale, Spinelli non ha mai fatto cenno alla possibilità che i banditi volessero costringerlo a recarsi in banca al mattino.

 

INGRESSO DI CASA SPINELLI A BRESSO SPINELLI E BANDA jpegLA BANDA DEL RAPIMENTO SPINELLI rre big spinelli FRANCESCO LEONE CAPO DELLA BAND CHE HA RAPITO SPINELLI PIERLUIGI TRANQUILLIRUBY INTERVISTATA A SERVIZIO PUBBLICO CON IL LOGO SILVIAN HEACH ALLE SPALLE Berlusconi e Ghedini TARANTINI