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"IL SEGRETARIO ALLA GIUSTIZIA USA SESSIONS NEI GUAI SUL RUSSIAGATE” - TRUMP IN UN VICOLO CIECO: SE LO CACCIA, SAREBBE COSTRETTO AD USARE LO STESSO METRO COL GENERO KUSHNER – L’EX MANAGER DELLA CAMPAGNA PRESIDENZIALE MANAFORT INDAGATO: "RICICLÒ 17 MILIONI DI MOSCA" - NUOVE SANZIONI AL CREMLINO
Pao.Mas. per la Stampa
Il segretario alla Giustizia Sessions aveva discusso con l' ambasciatore russo a Washington Kislyak la campagna presidenziale di Trump, e gli interessi nazionali di Mosca. Lo ha rivelato il «Washington Post», mentre il Congresso è pronto a imporre nuove sanzioni al Cremlino.
Sessions e Kislyak L' intelligence Usa aveva registrato una telefonata ai superiori, in cui il diplomatico diceva di aver parlato degli interessi russi con l' allora senatore, durante la campagna elettorale. Se non millantava, questo solleva diversi problemi. Primo, conferma che l' attuale ministro della Giustizia ha mentito sotto giuramento riguardo la natura dei suoi scambi con i russi.
Secondo, dimostra la sua volontà di colludere con il Cremlino. Terzo, bisogna ora chiarire se aveva parlato delle sanzioni, citato informazioni classificate, accettato l' aiuto elettorale degli hacker di Mosca in cambio della disponibilità a rivedere le misure. Quarto, mette Trump in un vicolo cieco, perché se caccia Sessions per aver mentito sulle conversazioni con i russi, poi sarebbe costretto a usare lo stesso metro col figlio Don junior e il genero Kushner.
Le audizioni Domani e martedì Kushner verrà interrogato a porte chiuse dalle Commissioni intelligence di Senato e Camera, mentre le Commissioni Giustizia sentiranno Don junior e Paul Manafort in privato, sull' incontro del 9 giugno 2016 con una delegazione russa.
L' ex manager della campagna presidenziale è sotto inchiesta per riciclaggio da parte del procuratore Mueller. Il sospetto è che abbia acquistato tre proprietà con 17 milioni di dollari sporchi ricevuti da Mosca, per poi accenderci sopra mutui allo scopo di ottenere indietro soldi puliti. Se Mueller riuscirà a provare questo reato, potrebbe poi usarlo per costringere Manafort a collaborare con l' indagine, pur di evitare la prigione. Kushner invece avrebbe nascosto alcuni redditi, quando era stato assunto alla Casa Bianca dal cognato come consigliere.
Ha cambiato 39 volte la dichiarazione sulle sue sostanze, vale in totale circa 800 milioni di dollari, ma non ha rivelato affari che potrebbero essere compromettenti o portare a conflitti di interessi.
Anche lui, poi, dovrà rispondere dell' incontro del 9 giugno 2016.
Trump all' attacco In una serie di tweet mattutini, il presidente ha reagito ieri a questa bufera montante. Ha scritto che ha il potere di perdonarsi, ma ancora non ci pensa, perché non esistono crimini provati. Poi ha sollecitato Mueller a indagare Hillary Clinton, perché aveva distrutto le proprie mail, a differenza di suo figlio Don che le ha consegnate. Inaugurando ieri la portaerei Gerald Ford, ha incitato la sua base a fare pressioni sul Congresso, affinché approvi la legge di bilancio e la riforma sanitaria.
Congresso contro la Russia Camera e Senato intanto hanno trovato l' accordo per imporre nuove sanzioni a Mosca, per punirla dell' interferenza nelle elezioni. Trump non le vuole, ma gli stessi parlamentari repubblicani le appoggiano, perché votando contro rischiano di perdere le elezioni dell' anno prossimo. Quindi il presidente si troverà presto nel dilemma di mettere il veto, alimentando i sospetti di collusione con Putin, oppure firmare un provvedimento che non condivide e urta il Cremlino.
[pao. mas.]
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