MARCIO SU ROMA - MARINO E ZINGARETTI NON SONO COINVOLTI NEL SEQUEL DI MAFIA CAPITALE, MA LA LORO DEBOLEZZA HA AIZZATO CRIMINALI E MEZZECALZETTE CHE SI SONO PRESI ROMA (E NON SOLO)

1. APPALTI E FAVORI, NEI GUAI GLI UOMINI DI ZINGARETTI

Anna Maria Greco per “il Giornale

 

Zingaretti abbraccia Marino Zingaretti abbraccia Marino

Sta' partita la gestisce Venafro per conto de Zingaretti». Roma, sede della Cooperativa 29 giugno di via Pomona, 14 maggio 2014: Salvatore Buzzi incontra altri personaggi che tramano con lui per aggiudicarsi l'appalto della Regione Lazio, oltre 91 milioni di euro, per il servizio Cup, il centro di prenotazioni sanitarie. Nell'intercettazione parla dell'ex capo di gabinetto del governatore, Maurizio Venafro e del suo capo, Nicola Zingaretti. Assicura che, attraverso l'exconsigliere regionale Fi Luca Gramazio, arrestato ieri, è stato piazzato nella commissione aggiudicatrice un uomo di fiducia dell'organizzazione criminale. Quell'Angelo Scozzafava anche lui arrestato.

 

Nicola Zingaretti e Ignazio Marino Nicola Zingaretti e Ignazio Marino

Colloqui come questi, dell'inchiesta Mafia Capitale 2, mettono nei guai anche il presidente della Regione. Tra le 21 perquisizioni di ieri, i carabinieri ne hanno fatta una a casa di Venafro, indagato per tentata turbativa d'asta. La gara d'appalto per il Cup è stata indetta e poi revocata da Zingaretti a dicembre, quando il bando è finito nell'indagine sul Mondo di Mezzo. Venafro è stato interrogato dai pm e si è dimesso. Ma ora, nelle carte della nuova inchiesta, c'è un intero capitolo sul Cup e molti particolari in più.

 

Marino Camusso Zingaretti Marino Camusso Zingaretti

Poi c'è l'arresto di Daniele Magrini, «colui che Buzzi definiva un “padreterno” e che Zingaretti ha nominato in una posizione dirigenziale “di studio”», ricordano i grillini. Fi, La Destra , Nuovo Cdu, M5S attaccano il governatore, chiedono che chiarisca i rapporti con i coinvolti, reclamano le dimissioni. La nuova bufera sconvolge via della Pisana, il Consiglio regionale viene sospeso e il governatore cerca copertura ai vertici Dem.

 

Alle 13 raggiunge a Via del Nazareno il commissario del Pd romano Matteo Orfini e il sindaco Ignazio Marino, pure lui nel mirino. «Baluardi contro il malaffare», li definirà Orfini 2 ore dopo. Zingaretti ha già elogiato la procura per il «lavoro importante e utile», rivendicato l' impegno «per legalità e trasparenza», assicurato: «Andremo avanti».

buzzi e marinobuzzi e marino

 

Dal Nazareno il governatore esce un po' più leggero, ma le preoccupazioni non mancano. Prima delle 16 qualcuno giura di averlo visto scendere dalla macchina di servizio, giacca blu e occhiali scuri, vicino a piazza in Lucina, avviandosi verso il bar Ciampini. Con il suo ex braccio destro, quel Venafro che la mattina si è trovato i carabinieri in casa.

 

 

2. MAFIA ROMA: ZINGARETTI, CIÒ CHE EMERGE È INQUIETANTE

luca gramazio alessandra mussolini e domenico gramazioluca gramazio alessandra mussolini e domenico gramazio

 (ANSA) - "Ciò che sta emergendo è inquietante, l'inchiesta offre un quadro devastante di ciò che si muove o si è mosso in città", ma in Regione "noi abbiamo bandito gare per 3 miliardi e 900 milioni e a quei 'signori' non è arrivato neanche un centesimo, non hanno proprio toccato palla". Intervistato dal Corriere della Sera il governatore del Lazio Nicola Zingaretti torna così sulla nuova ondata di arresti nell'ambito dell'inchiesta Mafia Capitale.

 

L'esponente del Pd cita le "cose fatte e prima dell'inchiesta: abbiamo fatto ruotare i dirigenti, istituito una centrale unica degli acquisti, avviato la collaborazione con Raffaele Cantone per le gare, digitalizzato i procedimenti amministrativi. Si può fare di più? Sì, certo: ma qui dentro non abbiamo giocato a briscola, abbiamo messo gli anticorpi contro certe pratiche". E sull'arresto del suo ex capo di gabinetto Maurizio Venafro, commenta: "Ha chiarito molto bene, ha interloquito con il capo dell'opposizione Luca Gramazio solo ed esclusivamente su un terreno politico".

maurizio venafro maurizio venafro

 

Zingaretti riflette poi sulla situazione del Pd romano: "Bisogna continuare a rinnovare. E per me è necessario rifondare l'idea stessa del perché si fa politica: non per se stessi, ma per gli altri. A me colpisce l'interesse quasi privatistico dimostrato da alcuni. E comunque - sottolinea il governatore - se qualcuno ha sbagliato deve pagare". Quanto al sindaco Ignazio Marino, "c'è una sola cosa che emerge chiaramente: tutti questi 'signori' si muovevano contro di lui, nella speranza che cadesse, e non si può non prenderne atto".