DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA…
Paolo Mastrolilli per “la Stampa”
La «Via della Seta» delle democrazie. Non è sbagliato definire così il piano per la ripresa economica globale che il G7 approverà, perché con questo angolo lo ha presentato la Casa Bianca: «Lanceremo un' iniziativa per investire nelle infrastrutture fisiche e digitali dei Paesi a basso reddito, in alternativa a quella offerta dalla Cina, ma con standard più alti, attenzione al clima, trasparenza e regole».
Un piano in tre punti che conterà sui 650 miliardi di dollari stanziati dall' Fmi con i nuovi «special drawing rights», e avrà il doppio scopo di aiutare la ripresa delle nazioni povere, generando benefici anche per quelle ricche. Perché Washington ha capito di aver perso tempo nella sfida geopolitica con Pechino, e ora per vincerla servono risultati concreti che convincano i cittadini della superiorità del modello democratico.
CINA - LA NUOVA VIA DELLA SETA
Nel briefing di background tenuto ieri mattina, tre fonti molto autorevoli della Casa Bianca hanno sottolineato che il G7 non si riunisce da due anni, sorvolando sul fatto che l' appuntamento negli Usa del 2020 è saltato per Trump.
xi jinping e la colonizzazione della cina
Nel frattempo il mondo è andato avanti e la Cina ha proseguito la marcia, perché da una parte ha sfruttato a suo vantaggio il Covid, di cui ora dovrà rispondere nell' inchiesta sollecitata dai G7, e dall' altra i dazi imposti da Donald non hanno raggiunto lo scopo.
Perché la sfida epocale di Pechino è assai più vasta dello squilibrio nella bilancia commerciale, e richiede una mobilitazione simile alla Guerra Fredda, dove l' Occidente aveva prevalso non solo per ragioni ideologiche o morali, ma perché aveva costruito il modello più efficace.
La miopia di Trump, e la sua inspiegata ammirazione per Putin e gli autocrati, ha creato quello che le fonti della Casa Bianca hanno descritto come «un momento incredibilmente importante per il G7. Nella sfida in corso tra democrazie e autocrazie, dobbiamo dimostrare di essere uniti, e capaci di rispondere alle esigenze dei cittadini.
Il G7 deve contribuire alla ripresa economica globale. Servono iniziative tangibili», a partire dalla "Via della Seta delle democrazie". Nello stesso tempo bisognerà combattere la battaglia sul fronte digitale, con l' offensiva dei ricatti cibernetici "ransomware", per garantire che «le democrazie scrivano le regole del Ventunesimo secolo, invece delle autocrazie».
Anche per questo nel bilaterale di ieri Biden e Johnson, oltre a discutere dell' Irlanda dopo la Brexit o della commissione di studio per riaprire ai viaggi verso gli Usa, hanno firmato una nuova Atlantic Charter come quella siglata nel 1941 da Roosevelt e Churchill: «Non per definire il paradigma della nuova Guerra Fredda, ma per vincere insieme le molteplici sfide complesse di oggi».
joe biden e boris johnson con le consorti
Le belle parole però hanno bisogno di essere sorrette dai fatti, perché se i cittadini perdono il lavoro è ovvio che poi guardino con speranza agli investimenti cinesi. I governi di Italia, Germania o Francia non possono chiudere gli occhi, e se seguiranno Washington nella sfida con Pechino, avranno bisogno di compensare quanto perderanno.
La Casa Bianca sembra averlo compreso, a giudicare da come ha presentato la prima giornata del vertice intitolata "Recovery for All". Ha sottolineato che gli Usa partono da una posizione di forza, perché la loro economia cresce come mai negli ultimi decenni, nonostante il dato di ieri sull' aumento del 5% dei prezzi al consumo rilanci l' allarme inflazione. «Questi risultati non sono venuti per caso.
Sono frutto degli stimoli fiscali e gli investimenti strutturali, per potenziare la crescita, contrastare le disparità, favorire innovazione e dinamismo. Secondo l' Fmi faranno aumentare la crescita globale dell' 1%, ma ora dobbiamo accelerarla ovunque. Lo faremo in tre modi. Primo, i leader del G7 continueranno i sostegni fiscali per la ripresa, e gli interventi strutturali di lungo termine.
Secondo, si impegneranno ad indirizzare i 650 miliardi stanziati dall' Fmi con gli SDR per la crescita nei Paesi a basso reddito, dove la pandemia ha avuto un impatto più forte e il recupero è più lento. Terzo, applicheranno la global minimum tax del 15%. Queste misure aiuteranno tutti, e dimostreranno che le democrazie sono ancora più efficaci delle autocrazie».
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