
DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI SERGIO MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN…
SI È COSTITUITO AL CARCERE DI OPERA L'EX SOTTOSEGRETARIO ALL'INTERNO DI FORZA ITALIA, ANTONIO D'ALÌ. IERI LA CASSAZIONE HA CONFERMATO LA SUA CONDANNA A 6 ANNI DI RECLUSIONE PER CONCORSO IN ASSOCIAZIONE MAFIOSA – SECONDO I GIUDICI, D'ALÌ HA “INTRATTENUTO RELAZIONI CON L’ASSOCIAZIONE MAFIOSA” ALMENO FINO AL 2006, IN CAMBIO DI UN APPOGGIO ELETTORALE CHE GLI HA CONSENTITO DI ESSERE RIELETTO AL SENATO...
1 – MAFIA: ANTONIO D'ALÌ SI COSTITUISCE A MILANO
(ANSA) - Si è appena costituito al carcere di Opera, alle porte di Milano, l'ex sottosegretario all'Interno di Fi Antonio D'Alì. Ieri la Cassazione aveva confermato la sua condanna per concorso in associazione mafiosa.
2 – ANTONIO D’ALÌ, LA CASSAZIONE RIGETTA IL RICORSO: L’EX SENATORE CONDANNATO A 6 ANNI DI CARCERE
Da www.agi.it
La Cassazione ha rigettato il ricorso della difesa e confermato la condanna per concorso esterno all’associazione mafiosa a carico di Antonio D’Alì, ex senatore di FI ed ex sottosegretario all’Interno. Stamane il Pg aveva sollecitato questo verdetto. La condanna dunque diventa definitiva.
Il carcere
L’effetto della condanna definitiva per l’ex senatore D’Alì per concorso esterno è la reclusione in carcere. Secondo le motivazioni depositate l’anno scorso dai giudici della Corte d’Appello di Palermo, «D’Alì ha certamente assunto degli impegni seri e concreti a favore dell’associazione mafiosa e ciò lo si può desumere dalla sua già stabile, affidabile, comprovata e ventennale disponibilità a spendersi in favore di Cosa nostra».
Il politico, che è stato anche sottosegretario all’Interno dal 2001 al 2005, secondo i giudici avrebbe «intrattenuto relazioni con l’associazione mafiosa», almeno, fino al 2006, agevolando la mafia di Matteo Messina Denaro, tuttora ricercato. Il processo d’Appello bis era iniziato dopo l’annullamento con rinvio della Corte di Cassazione della precedente sentenza di assoluzione, in cui era stato prescritto per i fatti precedenti al 1994, con un metodo giudicato come «una cesura illogica» tra i due periodi.
Il nuovo processo ha dunque sostenuto che «D’Alì ha concluso nel 2001 (dopo una invero già ventennale disponibilità verso il sodalizio mafioso) un patto (l’ennesimo) politico/mafioso con Cosa nostra in forza del quale il sodalizio gli ha garantito l’appoggio elettorale che ha consentito all’imputato di essere nuovamente eletto al Senato (elezione che poi ha costituito da viatico per l’acquisizione dell’incarico di sottosegretario al ministero dell’Interno», si legge nella sentenza), rispetto all’accordo che sarebbe proseguito fino al 2006, anno in cui si concluse la legislatura.
DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI SERGIO MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN…
DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI…
DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI…
DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI…
DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING…
DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI…