DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE…
SI SCRIVE DRAGHI, SI LEGGE MATTARELLA – SALVINI TEME CHE DIETRO LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA BCE CI SIA IL COLLE E CHE SIA PARTITA LA MANOVRA A TENAGLIA QUIRINALE-EUROPA-MAGISTRATURA SUL GOVERNO GIALLOVERDE. E SE IL CAPO DELLO STATO INIZIA A USARE I SUOI “SUPERPOTERI” SUI PROVVEDIMENTI IN VIA D'ADOZIONE DELL'ESECUTIVO NE VEDREMO DELLE BELLE…
Marco Antonellis per Dagospia
Dire che ci sia disappunto o fastidio tra i vertici di Lega e 5Stelle nei confronti di Mario Draghi è un eufemismo. Dissimulato molto bene in casa M5s (per ora si preferisce non cedere alle "provocazioni" perchè tali vengono considerate) ma molto meno in via Bellerio dove l'invasione di campo del Governatore Bce è stata vissuta quasi come un affronto: "Se le parole fanno danni perchè non comincia lui a dare l'esempio anzichè aizzare la polemica?" questo il leit motiv che si registrava nell'entourage salviniano.
SALVINI DI MAIO CONTE BY SPINOZA
Ma la vera paura in casa leghista è un'altra: che Draghi parli a nuora perchè suocera intenda. Ovvero che dietro le parole del Governatore Bce in realtà si nasconda la 'visione' e il pensiero del Presidente Sergio Mattarella. "E' impensabile che Mario Draghi possa pronunciare parole del genere sulla situazione italiana senza pensare che anche il Capo delo Stato sia d'accordo con ciò che dice" fanno notare esponenti della maggioranza di governo. Insomma, Draghi non direbbe mai cose del genere se non fosse più che sicuro di interpretare anche il pensiero di Sergio Mattarella. D'altra parte, spiegano ambienti quirinalizi, anche il Capo dello Stato ha più volte fatto notare nelle sue riflessioni come la 'cacofonia' di troppe voci al potere possa nuocere al paese. Parole del tutto assimilabili a quelle pronunciate dal Governatore Bce.
Il timore, ora, è che sia partita una vera e propria manovra a tenaglia sul governo gialloverde da parte di Quirinale, Europa e Magistratura. Proprio alla vigilia della presentazione della legge di Bilancio e proprio mentre ambienti quirinalizi fanno filtrare la possibilità che il Capo dello Stato cominci ad usare i 'superpoteri', ovvero che possa contestare legittimità e costituzionalità di alcuni tra i provvedimenti adottati o in via di adozione dal governo gialloverde (coperture finanziarie in primis). E allora si che ne vedremo delle belle.
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