SIMONE "CICALONE", IL VANNACCI DELLA MELONI (ANCHE LUI VERRÀ CANDIDATO?) - IL NERBORUTO INFLUENCER FAMOSO PER RIPRENDERE LE BORSEGGIATRICI NELLE METRO DI ROMA HA FATTO LA SUA COMPARSA AD ATREJU, LA FESTA DI FRATELLI D'ITALIA - VICINO AL PACCHIANO ALBERO DI NATALE PIAZZATO AL CIRCO MASSIMO, "CICALONE" VIENE OSANNATO DAI FAN - L'INFLUENCER, CHIAMATO A DISCUTERE DI CASE OCCUPATE, SI LANCIA IN "FINI" RIFLESSIONI POLITICHE ("LA SINISTRA MI SCHIFA")....

 

Estratto dell’articolo di Paola Zanca per “Il Fatto Quotidiano”

 

simone cicalone ad atreju 3

Giorgia ha trovato il suo Vannacci. Come il generale, ha un esercito di selfie. Come l’acchiappavoti leghista, ha scritto un libro. E come lui si fa sornione se gli chiedi: “Entra in politica?”.

 

Ecco il mondo al contrario di Simone Ruzzi, alias Cicalone, influencer con centinaia di migliaia di visualizzazioni ai suoi video anti-borseggi sulla metropolitana di Roma, autorità riconosciuta al punto che la Sapienza l’ha chiamato per una lezione.

 

Ieri il suo esordio a una festa di partito. E quale, se non Atreju? “La sinistra mi schifa – taglia corto – e anche se io ho criticato questo governo, ho accettato l’invito perché hanno dimostrato di volersi sedere a parlare”.

 

simone cicalone ad atreju 1

I Fratelli d’Italia lo hanno chiamato a discutere di case occupate, e mentre sfilano via veloci ministri e onorevoli, è lo youtuber romano l’unico con un capannello di fan fuori dalle transenne. “Abbiamo bisogno di Cicalone?”, domandano sul palco al sottosegretario Delmastro. Che seduto di fianco al 50enne in trendissima tuta Adidas, risponde di getto: “Drammaticamente sì”.

 

Quelli che lo aspettano per un selfie, non sono venuti al Circo Massimo soltanto per vedere lui: hanno la felpa di Fdi, i K-Way della “via italiana”, le magliette di Gioventù nazionale. Lo attendono coi cartelli: “Cicalone sindaco”. Lui non ci pensa proprio: “Sono deluso da Gualtieri, che pure ho votato. Ma governare Roma è complicatissimo. [...]”.

 

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[...] Lo accompagna la sua videomaker di fiducia, Evelina, che fa da filtro con la stampa, lo interrompe quando parla troppo, gestisce l’agenda. “Abbiamo detto tanti no”, dice sibillina. A Giorgia, però, non si comanda.

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