RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
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Il casus belli è stata la dichiarazione del ministro dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. Senza neppure rendersi conto della gravità di quanto stava per dichiarare ai giornalisti in Transatlantico, il meloniano Ciriani ha candidamente affermato che l’accordo con l’Albania sui migranti non passerà da un voto alle Camere: “Non ci sarà un passaggio parlamentare.
C'è già un accordo internazionale che regola la materia. Questo è un trattato di collaborazione rafforzata tra Italia ed Albania in tema di immigrazione che è già previsto dagli accordi internazionali precedenti sottoscritti dai due Paesi". Quindi, ha chiosato il ministro, il passaggio alle Camere "non serve".
edi rama e giorgia meloni firma accordo per i migranti italia albania 2
Apriti cielo. Lette le agenzie, l’opposizione è subito insorta: ma come – è il concetto - noi impieghiamo risorse umane, mobilitiamo le nostre navi, i nostri soldi, costruiamo centri di permanenza in Albania e le Camere non possono vigilare? Altro che premierato, la Ducetta ha già i “pieni poteri”.
I primi ad attaccare sono stati i 5 Stelle, con il deputato Alfonso Colucci che in Aula incalza: “Noi vorremmo rimarcare la delicatezza invece di questo trattato internazionale che pone problemi di diritto d'asilo, di giurisdizione, di compatibilità con il diritto Ue, pone un tema di extraterritoralità e di costi e conti per l'Italia".
Colucci ha citato articoli della Costituzione che imporrebbero invece il passaggio parlamentare: "In particolare l'articolo 80 che dice che è necessaria la ratifica laddove il trattato internazionale importi variazioni territoriali, e qui c'è un tema di extraterritorialità, e che comporti oneri alle finanze, e qui stiamo parlando di milioni di euro erogati all'Albania, si ipotizza il vincolo di una somma di 100 milioni di garanzia per obblighi pecuniari per l'Italia che derivano dall'accordo stesso". Quindi, conclude Colucci: "Chiediamo un'informativa urgente al ministro Ciriani che ci riferisca su queste gravi dichiarazioni".
benedetto della vedova foto di bacco (2)
Il deputato Più Europa Benedetto Della Vedova aggiunge: “Che il Protocollo d’intesa che abbiamo visto oggi sui quotidiani possa passare de plano come una decisione di routine all’interno di un accordo di cooperazione del 2017, come ha sostenuto il Ministro Ciriani, senza alcun vaglio parlamentare, non è accettabile.
Sono certo che le Camere, a partire dal Presidente Fontana, interverranno per evitare questo ennesimo vulnus al Parlamento da parte del Governo. Meloni non scappi, dispone di una solida maggioranza e quindi affronti un iter parlamentare e legislativo adeguato alla portata di quello che vorrebbe fare in Albania. Quella annunciata da Ciriani sarebbe una forzatura incomprensibile e pericolosa”.
Per il Pd parla Laura Boldini: “Il ministro per i rapporti con il Parlamento - che forse dovremmo chiamare ‘ministro contro i rapporti con il Parlamento’ – Luca Ciriani, ha fatto sapere che non ci sarà alcun passaggio parlamentare sull'accordo siglato dalla premier Meloni con l'omologo dell'Albania Edi Rama.
Siamo davanti all'ennesima umiliazione del Parlamento dopo il record di decreti e di fiducie che mutilano il ruolo dei parlamentari dall'inizio di questa legislatura. Ma, a quanto si legge sui giornali di oggi, di questo accordo era all'oscuro perfino il resto del governo. Si tratta per altro di un accordo vago, di basso cabotaggio, pieno di contraddizioni e destinato a creare molti problemi.
L'ennesima trovata propagandistica sulla pelle dei migranti, per far dimenticare un grande fallimento. Meloni non governa, pretende di comandare. E comandare da sola, senza alcun rispetto per la dialettica democratica, per i ruoli delle istituzioni parlamentari e, perfino, per la sua coalizione".
Prova a spegnere le polemiche il capogruppo di Fdi Tommaso Foti che, come al solito, parte diplomaticamente salvo poi farsi prendere dalla foga: “La sottoscrizione di memorandum non comporta alcuna ratifica. C'è stato in passato un memorandum del governo Gentiloni sulla Libia e non mi pare che sia stato attenzionato da questo Parlamento.
Sul piano politico la presidenza della Camera valuterà come comportarsi con il governo, ma qui non c'è alcun elemento eversivo”. E a chi dice che "con un procedimento di natura eversiva il presidente del Consiglio avrebbe sottoscritto un trattato, che non è un trattato, e non lo avrebbe sottoposto alla ratifica del Parlamento, vorrei solo far presente che quello del Mes, sottoscritto dal governo Conte, non è mai stato ratificato dal governo Conte...".
Il ministro (a sua insaputa) Ciriani è all’ennesimo incidente parlamentare. Sua la responsabilità della prima figuraccia del governo Meloni, quando la maggioranza non riuscì a votare lo scostamento del Def. Il centrodestra andò sotto per sei voti. Era sempre sua la responsabilità di quando la maggioranza votò a favore di un emendamento del comunista Fratojanni per reintrodurre la patrimoniale…
luca ciriani a villa taverna per la festa dell indipendenza usaluca ciriani a villa taverna per la festa dell indipendenza usa 1
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