DAGOREPORT - A.A.A. ATTENZIONE ALLA MONETA: RITORNA MINACCIOSA SULLA SCENA GEOPOLITICA DEL MONDO -…
Lorenzo D' Albergo per “la Repubblica”
Secondo Domenico De Masi, sociologo d'area 5S e amico di vecchia data di Beppe Grillo, non ci sono dubbi: «Il Movimento è stato dato per morto quando ha preso il 33%, figurarsi ora che è dato a poco più del 10. Gli addii di Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista? La parabola del partito è ancora lunga. Ne riparleremo tra qualche anno».
Professore, ora però c'è la fuga dei leader. È un fatto.
«Tutti i partiti nascono come movimenti. Ma non tutti riescono a compiere il salto. Guardate le Sardine. Il M5S è arrivato a conquistare un terzo dei voti. Il Pci di Berlinguer ci mise più tempo. Il Psi di Craxi non ci è mai riuscito».
BEPPE GRILLO E ALESSANDRO DI BATTISTA
I protagonisti di quel successo non ci sono più. Alessandro Di Battista pare intenzionato a lanciare una nuova creatura politica con Davide Casaleggio.
«Il padre, Gianroberto, era un visionario. Il figlio è più una reliquia che un ideologo. Non mi pare che abbia scritto nulla di rilevante. Per lanciare un nuovo movimento servono grandi visionari, eroi e delinquenti. Non ne vedo in Italia. Poi, per carità... massima stima per Di Battista e Davide Casaleggio. Ma non mi pare che possano ripetere la storia del Movimento 5 Stelle».
BEPPE GRILLO DAVIDE CASALEGGIO
Insomma, non vede un nuovo Grillo nei paraggi?
«Lui e Gianroberto hanno tradotto in ironia la rabbia che un tempo avrebbe prodotto una rivoluzione. Penso all'epoca delle Brigate rosse e credo che Grillo abbia salvato l'Italia da un'ondata di violenza».
Per Di Battista, Grillo è uno di cui non ci si può fidare più. Un «padre padrone». Per il M5S è ancora un fattore positivo o una zavorra?
«Sono un sociologo, lavoro da esterno e cerco di capire quello che succede. Grillo sarà cacciato? Può accadere. Tutti i movimenti si sono liberati dei loro padri fondatori.
beppe grillo luigi di maio alessandro di battista virginia raggi
Vale anche per il cristianesimo originario e per i suoi valori. A un certo punto la fase della predisposizione al martirio si è esaurita».
E quello di Luigi Di Maio cos' è? Un martirio politico? Una fuga? Un tradimento? «Tradimento è un parolone. Lo ha usato anche Grillo. Quando due si sposano, le preferenze alla lunga possono cambiare. Di Maio è diventato presidente della Camera da ragazzino e prima ancora vendeva bibite allo stadio. Da ministro degli Esteri ha incontrato il presidente degli Stati Uniti, ha ricevuto i capi di mezzo globo. Ha appreso una visione del mondo diversa».
Come?
«Prima parlava tre volte al giorno con Grillo, poi ha iniziato a passare 12 ore al giorno a contatto con Mario Draghi. A 35 anni, davanti a un cambiamento così grosso, si può restare per sempre della stessa idea? No. L'evoluzione è stata repentina, altrimenti Di Maio non avrebbe mai abiurato i valori del 5S nel suo messaggio di addio al Movimento».
E lei? Si candiderà?
«Ho 84 anni e sono stato io a elaborare il concetto di "ozio creativo". Se dovessi mettermi a lavorare per 10 ore al giorno nelle commissioni parlamentari, rinuncerei a tante cose strepitose. Preferisco tenere bassi i consumi».
Sostenibilità ambientale.
«Esatto».
Giuseppe Conte non le ha chiesto di correre?
«Sì, certo. Ma gli ho spiegato i miei motivi e li ha capiti».
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