DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Maria Giovanna Maglie per “Dagospia”
E’ stato il destino crudele, oppure è stato il popolo bue che si fa irretire da panem et circenses, soprattutto a Roma, infine è stata colpa dei social e dell'odio che diffondono. Colpa loro mai. Viene una gran voglia di intonare a tutto fiato il mitico verdoniano “aho, cambia spacciatore”, leggendo l'intervista che il super progressista quotidiano inglese Guardian, di quelli a sopracciglio inarcato contro l'orrore populista, dedica, a coronamento di sei mesi di inchiesta sul populismo avanzante, in ordine di importanza a Hillary Clinton, Tony Blair, Matteo Renzi, etichettati come perdenti che intendono ancora combattere e cercano la rivincita.
Con questi argomenti è un po' difficile che ci riescano, a partire dalle sortite grottesche di Hillary Clinton. Sentite questa. “Uno come Steve Bannon è perfetto per imbonire i romani, perché quello è sempre stato un posto di panem e circenses, da quando conosciamo la storia. Basta che prometti di farli divertire e fai appello ai loro pregiudizi, gli dai l'illusione di far parte di qualcosa più grande di loro, intanto politici e affaristi li lasciano in mutande”’’. L'ha detto sul serio Hillary Clinton per spiegare il populismo che si afferma facilmente in Europa e in Italia.
Testuale. “Rome is the right place for him since it is bread and circuses and it’s as old as recorded history. Keep people diverted, keep them riled up appeal to their prejudices, give them a sense they are part of something bigger than themselves – while elected leaders and business leaders steal them blind. It’s a classic story and Bannon is the latest avatar of it”. Che vuoi rispondere a una così che evidentemente la storia l'ha studiata con le fiction TV, se non “cambia spacciatore”?
Se Roma , l'Italia e l'Europa sono il regno dei coglioni raggirabili, come mai anche in America ha vinto Trump? Qui la signora ha un'altra teora ardita: nell'intero Occidente c'era un desiderio psicologico di farsi dire cosa fare, dove andare, come vivere, avere una stampa omologata e una sola versione della realtà.
hillary clinton donald trump il town hall debate
Ma come, se i media sono stati tutti con lei durante la campagna del 2016, fino a mentire sulle possibilità di Donald Trump di farcela, se ancora oggi continuano a trattarlo come un presidente non legittimo… Non è finita con le esternazioni: l'intero sistema americano è stato studiato per eliminare il pericolo di un re o leader forte e autoritario, e può darsi che la gente sia stanca di questo. Non vogliono più tante responsabilità e libertà, vogliono che gli si dica cosa fare e dove andare, come vivere, e vogliono una sola versione della realtà.
Perciò se gli americani non l'hanno votata è perché sono stanchi della democrazia, perciò panem et circenses per tutti oppure tutti a Las Vegas, come preferite. Sembra di sentire uno di quei sociopatici per i quali la colpa è sempre del resto del mondo e mai loro, se qualcosa non è andato per il verso che volevano.
Il dibattito nel Partito Democratico soffocato perché ha impedito altre candidature comprandosi il comitato elettorale, pagandone i debiti a inizio campagna? I mille posti del Paese nei quali non è mai andata, nonostante fossero cruciali per attribuire uno Stato al Partito Democratico? Le bugie sulle mail, sulla Libia, sulla svendita di gas americano ai russi, il tutto quando era segretario di Stato? I fondi generosi alla fondazione Clinton da parte di Stati stranieri agevolati? il progetto di aumentare il numero di immigrati e dare la cittadinanza molto più facilmente?
Siamo sempre lì, al bunch di deplorables, che però ora la signora è costretta a tenere in conto. Perciò macchina indietro tutta e fermatela questa benedetta migrazione mondiale, che’ l'ineffabile mancata presidente degli Stati Uniti, ci vorrebbe riprovare nel 2020, e I Democratici non sanno più come fare per tenerla fuori dalla porta. La teoria per fermare il populismo, che è naturalmente di destra, A questo punto la espongono in tre.
Nell'intervista del corrispondente diplomatico del Guardian, c'è uno spazio un po' più piccolo anche per le opinioni dli altri due perdenti illustri con voglia di tornare sull'arena e vincere, ma nessuna intenzione di autocritica: Tony Blair e Matteo Renzi. In realtà, Blair la sua traiettoria politica l'ha percorsa fino in fondo, non si può definire un perdente alla stregua di Renzi e della Clinton. Certamente però la sua eredità politica è stata devastata dalla Brexit, e all'affermarsi del Londonistan hanno sicuramente contribuito le sue scelte di apertura all'Islam.
Dice ora la Clinton che siccome c'è una crescente minaccia di populismo di destra, i leader europei devono dare un segnale molto forte e dire che non sono più in grado di accogliere e sostenere rifugiati. Ma come, e il mito dell' accoglienza, i nuovi confini, il meticciato necessario, i poveri e i perseguitati da proteggere, il casino contro il muro di Trump?
Voi europei siete stati bravissimi, risponde ineffabile la Clinton, soprattutto Angela Merkel con la sua grande generosità. Però purtroppo questa generosità ha suscitato reazioni avverse e grande rabbia nelle popolazioni delle nazioni interessate all'arrivo dei rifugiati, e alcuni ne hanno approfittato, sono avvenuti due fenomeni terribili come la Brexit e la vittoria di Trump. Perciò adesso basta, confini chiusi per salvare la democrazia, sic.
Che poi lo capisce anche un bambino che un leader politico, uno statista, una che aspiri a diventare Presidente degli Stati Uniti, certi fenomeni li deve comprendere in anticipo ed elaborare una risposta politica adeguata, giusta, di compromesso, in grado di essere accettata dai cittadini ed elettori.Vabbe'.
Tony Blair da’ ragione alla Clinton, così Matteo Renzi. “Qua bisogna vedersela con le lamentele legittime e dar loro una risposta - dice -, la ragione per la quale oggi in Europa non puoi vincere le elezioni se non hai una forte posizione sull'immigrazione è perché è questa la preoccupazione principale delle persone. Se non dai una risposta adeguata, arrivano i populisti e ne approfittano”.
MATTEO RENZI - FRANCOIS HOLLANDE - SEGOLENE ROYAL
Si accoda Matteo Renzi, neanche a dirlo un po' più lamentoso degli altri due.” La colpa- dice- è di uno scarto generazionale che ha alzato il livello di odio e di confronto, schiacciato l'ammirazione e il rispetto. C'è un clima di odio che viene dai 5 Stelle e dalla Lega in Italia, e c'è il problema delle nuove generazioni che sono stati educate all'odio e all'invidia sociale.
Abbiamo perso la chance di lottare contro il populismo, anzi l'Italia ne è stata l'incubatrice, e abbiamo perso la campagna elettorale perché abbiamo fatto la scelta, un errore secondo me,di essere prudenti e freddi. Ci siamo presentati come il governo che ha salvato l'Italia dal disastro economico, che ha riportato ordine sul tavolo, quasi dei tecnocrati. E’ stato il nostro errore, forse il peggior errore della campagna elettorale”. Ciao core.
E ora? Ora dicono in coro i tre condottieri, il centrosinistra combatte per far sentire la sua voce più forte del linguaggio emotivo e semplicistico usato contro di noi. Ora, chiosa Tony Blair, la cui organizzazione no profit peraltro opulentissima, Institute for Global Change, ha pubblicato una gran ricerca sulla crescita del populismo in Europa: lo spazio politico per dibattiti e argomenti è diventato molto duro da tenere in piedi perché tutto è risucchiato nel vortice della retorica politica infiammata e di prese di posizione, senza che la gente cerchi di raggiungere davvero un terreno comune”.
hillary clinton donald trump il town hall
Come per la migrazione, conclude Renzi, che non dovrebbe far paura in sé, ma ormai è la percezione della migrazione come pericolo a farla da padrone. Intanto, ordina la Clinton al nuovo tentativo di Ulivo mondiale, percezione o no, per favore indietro tutta e basta con gli sbarchi. La Open Society è rinviata.
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