DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Franca Giansoldati per “il Messaggero”
No alla secessione. C'è preoccupazione nel Palazzo Apostolico. E' decrittabile anche nella mimica controllata del ministro degli Esteri del Papa, monsignor Gallagher. «No non c'è nessuna mediazione in atto tra Santa Sede e Spagna. Naturalmente la situazione la stiamo seguendo con attenzione, ma viene affrontata come una questione di politica interna spagnola».
Come dire che non riguarda direttamente la Santa Sede. Gallagher di più non vuole aggiungere, c'è già troppa carne al fuoco in Catalogna. Ma se le parti vi chiedessero un aiuto? «Saremmo ovviamente a disposizione». Papa Francesco ha avuto modo di studiare a fondo il caso della Catalogna prima di ricevere il nuovo ambasciatore della Santa Sede, Gerardo Bugallo, accolto lunedì 2 ottobre, il giorno dopo i disordini.
MANIFESTAZIONE CONTRO L'INDIPENDENZA DELLA CATALOGNA
Durante la conversazione privata tra il diplomatico e il pontefice nella biblioteca privata, dove è avvenuto anche lo scambio delle Lettere Credenziali, Francesco ha difeso la legalità, la costituzionalità, ripetendo all'ambasciatore che la via dell'autodeterminazione in questo caso non è giustificata, che non può essere giustificato di certo un processo di secessione.
L'ALTRA CATALOGNA CONTRO LA SECESSIONE
Il corrispondente della rivista Vita Nueva e consigliere ecclesiastico dell'ambasciata spagnola in Vaticano, don Antonio Pelajo, in un articolo ha spiegato che la Chiesa contrasta ogni azione che non sia basata sul rispetto della legalità. Il nuovo ambasciatore non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione alla stampa.
Sciopero Generale in Catalogna
Papa Bergoglio da un anno seguiva con un certo allarme lo stallo spagnolo. L'anno scorso gli venne chiesto se fosse preoccupato per i referendum che dopo la Brexit potrebbero portare alla disintegrazione dell'Europa e anche alla guerra. «C'è un'aria di divisione, e non solo in Europa. Si ricordi la Catalogna, l'anno scorso la Scozia. Queste divisioni bisogna studiarle bene e prima di fare un passo verso la divisione, bisogna cercare soluzioni percorribili. Il rischio è quello della balcanizzazione. Per me l'unità è superiore al conflitto, ma ci sono diverse modi di unità».
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