DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
DAGONOTA
renzi in versione regina elisabetta ritwittato da grillo
Pensiamo sia nel giusto (merito) Beppe Grillo nel lasciare ai suoi senatori Pentastellati libertà di coscienza sulla legge Cirinnà che riguarda le unioni civili (stepchild) giunte al voto finale a palazzo Madama. E appare davvero ingenerosa l’accusa ad personam che gli riserva il Corriere della Sera di “acrobazie dialettiche per nascondere un piccolo cabotaggio politico”.
Soprattutto perché da quando palazzo Chigi è stata occupato dal cazzaro Renzi, l’intera vita politica è stata conquistata e dominata – forse all’insaputa dei redattori di via Solferino - dai nani e dai grembiulini della politica che di esercizi funambolici e di giravolte si sono rivelati degli insuperabili maestri.
renzi con andreotti e buttiglione ritwittato da beppe grillo
Ma per il Corrierone, evidentemente, i Ponzio Pilato siederebbero soltanto all’opposizione del Gesù-Matteo del Nazareno. Gente, pronta a lavarsi le mani “per non scoprirsi a destra” del proprio elettorato. Mentre alla sua sinistra, a occupare un degno posto a tavola (lottizzazione & altro) ci sarebbero soltanto dei rispettabilissimi Giuda: Verdini, Alfano, Pippo Sala e compagnia bella.
RENZI E GRILLO a b a e db d dbecd f
Gente, che con i trenta denari si è comprata la “coerenza” che adesso è negata dal Corriere a Grillo e Casaleggio. Nemmeno fossero i soli voltagabbana che s’aggirerebbero alle Camere (e dintorni). Camere ormai ridotte a squallido mercato degli scranni come un suk arabo in attesa delle Grandi Riforme istituzionali.
Mentre, pensiamo ancora, sul tema sensibile delle unioni civili e ragionando nel merito della legge e senza inseguire i fantasmi ideologici, anche gli altri leader di partito – rinunciando alle false Crociate -, dovrebbero svincolare i propri rappresentanti in Parlamento su un tema urgente (e giusto), ma attinente – appunto - alla famiglia. E soprattutto i suoi valori (o di quel che resta di quell’istituto).
A cominciare, ovviamente, dal segretario del Pd, il pio fratello Renzi, convinto di poter costruire il futuro Partito della Nazione alla stregua di un’armata Brancaleone di elettori, ma senza alcun valore (o ideale) condiviso e fondante alla sua base. In quel che resta del centro-sinistra, inoltre, l’anima cattolica di ex diccì e azzurri incontra ogni giorno difficoltà a stare al passo con la rottamazione pure della sacra famiglia imposta dal piccolo Ceasescu di Rignano sull’Arno. Che, invece – ripetiamo -, dovrebbe lasciargli piena libertà di scelta. Il che significherebbe mettere al riparo il suo stesso governo da una possibile debacle in aula.
“La libertà di coscienza è storicamente la pietra angolare su cui poggia direttamente la libertà di pensiero (e di opinione) e la stessa libertà religiosa”, ha osservato il sociologo (laico) delle religioni, Jean Baubérot. Essa, inoltre, “ingloba» - cioè comprende – la libertà di pensiero e la libertà religiosa”. E questa “libertà costituzionale” è sancita sia dalla nostra Magna carta sia da una lunga e democratica prassi parlamentare.
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