alfano renzi

1. CHI DISSE IL 3 OTTOBRE SCORSO, RISPONDENDO ALLE CRITICHE: “NON TROVO CONTRADDIZIONE TRA MARE NOSTRUM E FRONTEX PLUS” (CHE PRENDERÀ POI IL NOME DI TRITON)? MASSÌ RENZI! 2. IL 31 OTTOBRE IL MINISTRO ALFANO LA PRESENTA COSÌ: “CON TRITON L’ITALIA SPENDERÀ ZERO EURO PERCHÉ COSTERÀ 3 MILIONI AL MESE, MA SARÒ FINANZIATA CON FONDI EUROPEI. INVECE L’ITALIA PER MARE NOSTRUM HA SPESO 9,5 MILIONI AL MESE, 114 MILIONI IN QUEST’ANNO”. SE NE VANTA E CHISSÀ SE OGGI RIPETEREBBE QUELLE PAROLE

DAGOREPORT

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“Hanno cancellato Mare Nostrum con una motivazione che fa vergogna. Perché costava 9 milioni di euro al mese”, dice oggi Emma Bonino, intervistata dal Messaggero. E in effetti è andata così, anche se a rileggersi le dichiarazioni ufficiali di Renzi sembra che ci sia stato un mutamento di idee, su “Mare nostrum”.

 

La vecchia operazione di pattugliamenti e salvataggi, lo ricordiamo, riguardava anche le acque internazionali e si spingeva fino alle coste libiche, mentre il suo sostituto “Triton” è una vigilanza delle coste italiane entro il limite delle 30 miglia. Triton, operazione europea, ha preso il posto dell’italiana Mare nostrum dal primo novembre.

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Il 25 settembre scorso, davanti ai delegati dell’Onu, Matteo Renzi vanta i successi dell’operazione varata un anno prima dopo la tragedia di Lampedusa (368 vittime): “L'operazione Mare Nostrum ha salvato 80mila persone, strappate al Mediterraneo come cimitero, un'operazione che rivendichiamo ma che non può essere lasciata ad una singola forza”.

 

E il 3 ottobre, per l’anniversario di Lampedusa, il nostro premier si scaglia contro chi riduce “tutto a una questione economica”, rivendicando l’orgoglio delle vite salvate. La presidente della Camera Laura Boldrini esulta e dichiara prontamente alle agenzie: “Concordo pienamente con il premier Renzi sull’allargamento degli interventi di Mare Nostrum in Frontex”.

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Ampliare Mare nostrum? In realtà quel giorno Renzi fa di tutto per ingenerare confusione, come quando dichiara: “Non trovo contraddizione tra Mare nostrum e Frontex plus” (che prenderà poi il nome di Triton).

 

Passate le commemorazioni, il governo prepara il campo alla giubilazione di Mare nostrum e all’arrivo di Triton. Il 22 ottobre Renzi dichiara che bisogna “valorizzare” il lavoro del ministro Alfano che sta seguendo il lancio di Triton parlando di un’operazione “che vedrà finalmente coinvolti anche altri Paesi”.

 

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Messa così, sembra un passo avanti e non l’arretramento che poi è risultato evidente. E il 24 novembre, dopo tre settimane della nuova operazione europea, il premier loda “la fase nuova”.

 

Triton scatta il primo novembre e il giorno prima Angelino Alfano la presenta così: “Con Triton l’Italia spenderà zero euro perché costerà 3 milioni al mese, ma sarò finanziata con fondi europei. Invece l’Italia per Mare Nostrum ha speso 9,5 milioni al mese, 114 milioni in quest’anno”. Se ne vanta e chissà se oggi ripeterebbe quelle parole.

 

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L’abbandono di Mare Nostrum era stato annunciato ufficialmente il 16 ottobre da Alfano e oggi è importante ricordare che qualche voce di protesta si levò. Il 31 ottobre un cartello di associazioni che comprende Cgil, Uil, Arci, Acli, Caritas, Sant’Egidio, Chiese evangeliche, Save the children e Amnesty International chiede il mantenimento di Mare nostrum e scrive in una nota che “il suo abbandono è un gravissimo errore” perché la nuova operazione europea non fermerà né le partenze né le stragi”.

 

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Da ricordare anche che il 23 ottobre 40 deputati del Pd, tra i quali Pippo Civati, Gianni Cuperlo, Matteo Richetti e Walter Verini scrivono a Matteo Renzi una lettera in cui chiedono che non si abbandoni Mare nostrum, perché “la sua interruzione comporterà di fatto una fortissima limitazione delle capacità di soccorso in mare dei migranti”.

 

Ma non succede niente: Renzi e Alfano tirano dritti per la loro strada, così risparmiosa. E anzi, il 15 dicembre il ministro degli Interni celebra già “il positivo addio di Triton sia dal punto di vista delle vite umane, sia dal punto di vista politico ed economico”.

 

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Alfano ricorda ancora una volta che Mare nostrum ci costava 9 milioni al mese e poi fa una bizzarra contabilità delle vite umane: “E’ vero che Mare nostrum ha salvato migliaia di vite, ma tanti altri sono dispersi in mare, forse 1.500 secondo i superstiti. Con Triton, dal primo novembre, sono già state salvate 3.226 persone”. Volendo ci si possono aggiungere i 28 superstiti di ieri, provando a sorvolare sui 900 morti delle ultime stime.

 

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