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UNA SPERANZA DURATA POCO – IL MINISTRO DELLA SALUTE HA FIRMATO L’ORDINE CON I NUOVI COLORI DELLE REGIONI: LA SARDEGNA PERDE IL PARADISO DELLA ZONA BIANCA E BALZA IN UN SOLO COLPO IN ZONA ARANCIONE, RENDENDOLA MENO ATTRATTIVA PER I VACANZIERI CHE IL GOVERNATORE SOLINAS AVEVA CERCATO DI MANTENERE ALLA LARGA – TUTTE LE REGIONI CHE ERANO IN LOCKDOWN RESTANO IN ROSSO, A ECCEZIONE DEL MOLISE PROMOSSO IN ARANCIONE - GLI OSPEDALI HANNO SEMPRE PIÙ IL FIATO CORTO: 13 REGIONI SONO SOPRA LA SOGLIA CRITICA DEL 30% DEI LETTI IN TERAPIA INTENSIVA OCCUPATI DA PAZIENTI COVID…

Paolo Russo per “La Stampa”

 

SPERANZA 9

Alla roulette del monitoraggio settimanale la pallina cade ancora sul rosso per tutte le regioni che già erano in lockdown.

Uniche eccezioni il piccolo Molise che viene promosso in fascia arancione dove riaprono i negozi, si può uscire liberamente di casa, ma restano chiusi bar e ristoranti tutto il giorno. E la Sardegna, che perde invece il paradiso della fascia bianca, dove tutto o quasi riapre e anche il coprifuoco è un ricordo. I suoi numeri le consentirebbero di non uscire dall' Eden delle riaperture, ma dopo una serie di verifiche al ministero della Salute su altri indicatori un' ordinanza del ministro Speranza la fa ora balzare in un sol colpo in zona arancione.

SARDEGNA ZONA BIANCA

 

Colore assai meno attrattivo per i vacanzieri, che il governatore Solinas aveva comunque cercato di tenere alla larga dall' isola durante le vacanze pasquali con il passaporto sanitario a riprova dell' avvenuta vaccinazione o di un test negativo prima della partenza.

Per il resto sono per almeno un' altra settimana in zona rossa: Campania, Emilia Romagna, Friuli, Lombardia, Lazio, Marche, Piemonte, Trento, Puglia e Veneto. Tutte le altre rimangono tinte di arancione.

 

Ma i numeri del monitoraggio che fotografa la situazione nella settimana dall' 8 al 14 marzo ci aiutano a capire anche cosa accadrà da qui a dopo Pasqua.

ROBERTO SPERANZA E MARIO DRAGHI

Il Lazio ad esempio quasi sicuramente verrà promosso in fascia arancione già lunedì 29 marzo, facendo passare ai suoi abitanti una settimana santa liberi di uscire di casa fino al sabato prima di Pasqua, quando tutta l' Italia si ritingerà di rosso per tre giorni .

Questo perché l' Rt della regione è sceso dal valore minimo di 1,27 a quello di 1,06 e poiché sotto il valore soglia di 1,25 si va in arancio la promozione è quasi scontata, essendo improbabile un' impennata dei contagi in pieno lockdown.

 

Altrettanto non si può dire per tutte le altre 8 regioni più una provincia autonoma con una incidenza dei casi superiore ai 250 contagi ogni 100mila abitanti, che il decreto legge della scorsa settimana ha introdotto come nuovo limite superato il quale si va sparati in fascia rossa, indipendentemente dal valore dell' Rt. E poiché per essere promossi bisogna avere numeri da arancione per almeno due settimane consecutive, ecco che ad eccezione del Lazio, tutte le altre regioni in lockdown ci resteranno sicuramente fino al 5 aprile.

 

coronavirus

Ma per alcune la quarantena si prolungherà probabilmente ancora più in là. Perché se l' Rt nazionale resta inchiodato all' 1,6 come la scorsa settimana, l' incidenza dei contagi aumenta da 225 a 250 casi ogni 100mila abitanti. Valore che farebbe scattare il rosso in tutta Italia se il semaforo fosse unico per l' intero Paese. Ma così non è e allora leggendo tra le righe del report si scopre che alcune regioni hanno ampiamente superato il livello di guardia dei 250 casi ogni 100mila abitanti, con il Friuli Venezia Giulia a quota 468, l' Emilia Romagna a 423, il Piemonte a 352, le Marche a 338, la Lombardia a 329. Il che vuol dire che, salvo repentini abbassamenti dell' indice dei contagi, questo plotone di cinque in maglia rossa rischia seriamente di passare anche buona parte di aprile in lockdown.

 

MILANO ZONA ROSSA

Vedendo sempre più svanire nel tempo il ritorno alla semi normalità del giallo, visto che prima bisogna pur sempre sostare per due settimana in fascia arancione.

Del resto, si legge nel report, «si continua ad osservare un livello di rischio alto», nel quale si collocano attualmente 10 regioni, come del resto la settimana precedente.

Ma tra le altre 11 classificate a rischio «moderato», sette «sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane».

 

terapie intensive

E gli ospedali hanno sempre più il fiato corto, con oramai 13 regioni sopra la soglia critica del 30% dei letti in terapia intensiva occupati da pazienti Covid. In realtà il livello di guardia era già stato superato sia pure di un solo punto percentuale la settimana scorsa, ma ora siamo a un tasso di occupazione del 36%, con regioni oltre la soglia del 40 e persino del 50%. Valori che mettono a rischio l' assistenza ad altri malati estremamente gravi.

coronavirus

 

Ma nel giorno che vede superare il tetto del milione di morti in Europa, da noi la crescita dei contagi negli ultimi sette giorni sembra essersi arrestata. Ieri se ne contavano 24.935, un migliaio in meno di quelli conteggiati venerdì della scorsa settimana, quando la curva ha raggiunto il picco di questa terza ondata. E se ad aprile non ci saranno nuovi intoppi, con mezzo milione di vaccinati al giorno i lockdown potrebbero diventare finalmente solo un cattivo ricordo.

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