SPERIAMO CHE, ALLE URNE, SIA FEMMINA! - OBAMA IN TESTA NEI SONDAGGI GRAZIE AL VOTO DELLE DONNE: CON IL 58% SCHIANTA ROMNEY INCHIODATO AL 19% - MITT SUPERA BARACK TRA GLI ELETTORI MASCHI: 50 A 44 - PAPEROMNEY ANCORA IN AFFANNO DOPO LA GAFFE SUL “47% DI AMERICANI PARASSITI” - A MIAMI: “LA MIA CAMPAGNA È ATTORNO ALLA VITA DEL CENTO PER CENTO DEGLI AMERICANI” - E SVOLTA A SINISTRA SULL’IMMIGRAZIONE…

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1-OBAMA IN TESTA GRAZIE ALLE DONNE
FRA I MASCHI È IN VANTAGGIO ROMNEY
da repubblica.it

Se conquisterà il secondo mandato alla Casa bianca, Barack Obama lo dovrà soprattutto alle donne. Secondo un sondaggio del Washington post, infatti, l'elettorato femminile è schierato in grandissima maggioranza con il presidente uscente. Obama sarebbe al 58%, mentre lo sfidante repubblicano Romney avrebbe un misero 19%. L'ex governatore del Massachusetts sarebbe invece in testa tra gli elettori maschi, con il 50% delle preferenze. Obama è indietro con il 44%.

Intanto, ieri il presidente ha incontrato a Washington la leader dell'opposizione birmana, Aung San Suu Kyi. Fondatrice della Lega nazionale per la democrazia, partito contrario al regime militare in Birmania, Aung San Suu Kyi è stata in arresto per più di vent'anni e ha potuto ritirare il premio Nobel per la pace, vinto nel 1991, solo quest'anno. Obama ha espresso "ammirazione per il suo coraggio, la determinazione e il sacrificio personale nel battersi per democrazia e diritti umani negli anni".

Nella nota della Casa Bianca dopo il colloquio, si sottolinea che il presidente "ha poi riaffermato la determinazione degli Stati Uniti nel supportare i suoi sforzi per la promozione di riforme politiche ed economiche e per garantire la piena protezione dei diritti fondamentali del popolo birmano".

Oltre a Obama, Aung San Suu Kyi ha incontrato i leader di Camera e Senato e il segretario di Stato, Hillary Clinton. "È quasi troppo bello - ha detto la Clinton, consegnandole la medaglia d'oro del Congresso - per essere vero, amica mia, che lei sia qui nella rotonda del nostro Campidoglio, il fulcro della nostra democrazia".

2-E ORA ROMNEY CERCA DI RIMEDIARE
"MI RIVOLGO AL 100% DEGLI AMERICANI"
da repubblica.it

"La mia campagna elettorale si rivolge al cento percento degli americani". Mitt Romney fa chiaramente retromarcia, nella speranza di rimediare ai danni fatti con quelle dichiarazioni sul 47% dei cittadini che "dipende dal governo" e "non paga le tasse", una parte dell'elettorato che non vale la pena di corteggiare visto che voterà comunque per Barack Obama. Da quando la rivista Mother Jones ha diffuso il video di questa sua ennesima gaffe, il candidato repubblicano alla Casa Bianca è stato oggetto di critiche feroci e ha perso consensi. Quindi ora prova a rimediare e, intervistato dalla tv ispanica Univision, smorza decisamente i toni su tutta la linea.

Sinora Romney aveva evitato di difendersi, anzi aveva radicalizzato ancora di più lo scontro. Una strategia perdente, come dimostrano gli ultimi sondaggi. E davanti agli spettatori stipati in una sala dell'Università di Miami, arriva il dietrofront. "Negli ultimi quattro anni - dice l'ex governatore del Massachusetts, pur senza mai fare riferimento al video 'rubato' durante una cena per la raccolta di fondi in Florida - abbiamo assistito in questo Paese a una divisione sempre più grande. La politica ci ha allontanato, invece che riavvicinarci.

Ora invece dobbiamo sperare di tornare a essere tutti più uniti. Per questa ragione la mia campagna è attorno alla vita del cento per cento degli americani. Io sono molto preoccupato per tutti i cittadini, per il fatto che negli ultimi anni, la loro vita è diventata sempre più dura".

Romney ovviamente è consapevole che non tutti gli americani "voteranno" per lui. "Tuttavia - aggiunge - la mia proposta vuole aiutare la gente che ha bisogno, chi si trova in difficoltà, i più poveri del Paese a cui serve una mano per stare meglio, la gente del ceto medio che ha bisogno di un sostegno perché i loro stipendi sono calati drasticamente in questi ultimi quattro anni". Una svolta radicale rispetto a quando chiamava "i poveri" parassiti, mantenuti dallo Stato.

Quindi, come previsto, Romney tratta il tema dell'immigrazione, molto caro agli elettori ispanici. E anche su questo ammorbidisce i toni usati in passato, soprattutto durante le primarie, quando parlò di "auto-deportazione". Sa benissimo che al momento tra i 'latinos' ha un enorme ritardo su Obama, avanti di molto, secondo gli ultimi sondaggi addirittura 68% a 26%. Così frena sulle espulsioni di massa: "Penso che il nostro compito - afferma - non sia quello di girare attorno al Paese per cercare le persone e rimandarle a casa. Credo che la gente debba riflettere e scegliere se tornare al proprio Paese d'origine pur di regolarizzare la propria posizione".

Romney cerca addirittura di scavalcare Obama 'a sinistra' sul tema della cittadinanza ai ragazzi che pur essendo arrivati in America piccolissimi, stanno crescendo da clandestini. Per loro la Casa Bianca ha pensato a una sanatoria che li protegge dall'espulsione per almeno due anni, prorogabili. Ma il candidato miliardario, pur di recuperare voti, va molto oltre:

"Questi giovani meritano di più di un permesso temporaneo, ci dovrebbe essere qualcosa di permanente. Quando sarò presidente, prometto che metterò le basi per una riforma dell'immigrazione che risolva questo problema".

Una promessa che non fa i conti con la linea dura adottata dalla Convention repubblicana di Tampa. Ma quando al voto mancano solo 48 giorni, tutto può essere utile per raccogliere consensi. E oggi toccherà a Obama parlare degli stessi temi, sempre ospite di Univision, sempre in diretta dalla Florida.

 

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