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NON È TUTTO SPREAD QUELLO CHE LUCCICA – IL DIFFERENZIALE TRA BTP E BUND È SCESO AI LIVELLI DEL GOVERNO DRAGHI, INTORNO AI 125 PUNTI BASE. MA LA MELONI NON HA MOLTO DA FESTEGGIARE – L'OSSERVATORIO DEI CONTI PUBBLICI ITALIANI: “SIAMO IL PAESE DELL’EUROZONA CON LO SPREAD PIÙ ALTO, TRA I PIIGS IL PORTOGALLO STA A 63, L’IRLANDA A 37, LA SPAGNA A 80” – E LA SPESA PER INTERESSI DELL’ITALIA (IL VERO NODO) È DESTINATA A RESTARE OLTRE IL 4% DEL PIL, COME INDICATO DAL GOVERNO NELLA NADEF…

Estratto dell’articolo di Valentina Conte per “la Repubblica”

 

GIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONI

Uno spread così basso, 126 punti venerdì, non si vedeva dal governo Draghi, iniziato a 100 e finito a 250 in quell’estate 2022 che ha aperto poi la strada all’esecutivo delle destre. Per la premier Meloni si tratta di un riconoscimento: «Siamo una nazione virtuosa». Potremmo arrivare a 110, ipotizza il ministro dell’Economia Giorgetti. «Pochi potevano immaginarlo fino a qualche mese fa», dice al Financial Times.

 

La notizia in sé è positiva. Perché lo spread misura la differenza tra Btp e Bund, cioè del rendimento tra i titoli italiani e tedeschi a dieci anni. In buona sostanza il costo del debito del Paese e dunque la sua solidità.

 

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[…]  Eppure niente è come sembra, ora che festeggiamo un differenziale molto più esiguo all’ 1,26%. L’entusiasmo andrebbe forse ridimensionato. E se c’è chi spera in un tesoretto da usare magari nella prossima legge di bilancio (che parte zavorrata da 15 miliardi tre cuneo e Irpef da rinnovare) si sbaglia di grosso.

 

«Siamo intanto il Paese dell’Eurozona con lo spread più alto», osserva Giampaolo Galli, direttore dell’Osservatorio dei conti pubblici italiani. «Di sicuro più alto dei Paesi ex Piigs: il Portogallo sta a 63, l’Irlanda a 37, la Grecia a 93, la Spagna a 80».

 

Il vento è girato per tutti gli ex paria d’Europa. In particolare le economie del Sud crescono in modo più solido e continuo di quelle del Nord. La Germania arranca, fatica ad uscire dalla recessione, l’Italia riesce persino a sorpassarla, per ora.

 

GIORGIA MELONI GIANCARLO GIORGETTI

«Di sicuro pesa la percezione dei mercati sulla durata del governo in Italia che forse sarà più lunga di altri», dice Galli. «Ma sullo spread basso agisce anche il nuovo meccanismo messo in campo dalla Bce, il Tpi: la Banca centrale interviene se lo spread aumenta troppo, perché a quel punto rende inefficiente la trasmissione della politica monetaria. Gli speculatori lo sanno».

 

Una combinazione di fattori – governo prudente nelle manovre, stretta sulla spesa e sulle pensioni in particolare, oltre all’ombrello della Bce – consentono in questo momento all’Italia di respirare. «Ma uno spread basso per due mesi serve a poco», dice Galli. «Per avere un reale vantaggio, dovrebbe rimanere a questo livello più a lungo».

 

SPREAD ITALIANO 1

Questo è il punto. Spiega ancora Galli: «Non dimentichiamo che il nostro debito ha una vita media di circa 7 anni. Quindi ogni variazione dello spread ha un effetto dilazionato sul costo medio del debito: si scarica man mano che scadono i Btp e vengono rinnovati ai nuovi tassi». Che per ora sono ancora alti: al 3,72%, faceva notare lo stesso Financial Times, nell’articolo stracitato a destra.

 

Il tasso dei Bund tedeschi è cresciuto di più (altro motivo di uno spread migliore per noi): dal 2% di inizio gennaio al 2,43%, pur sempre oltre un punto in meno dei nostri titoli. La spesa per interessi dell’Italia, vero nodo, sembra dunque destinata a restare oltre il 4% del Pil, come indicato dal governo nella Nadef. Tesoretti alle viste: nessuno.

LO SCUDO ANTI SPREAD DELLA BCESPREAD ITALIANO 2PACCO A SORPRESA - VIGNETTA BY MACONDO