COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA…
1 – COSÌ SPUTNIK SPINGE I TWEET ANTI-MIGRANTI
Nadia Ferrigo per www.lastampa.it
Su Twitter il gruppo sociale di chi pensa che i migranti vadano accolti, e non respinti, è più numeroso di chi invece vorrebbe cacciare chiunque sia disposto a rischiare la vita pur di raggiungere l’Europa. Ma i contrari, sebbene siano meno numerosi, sono molto più attivi. Anche grazie al ruolo di Sputnik, l’agenzia di stampa russa che gestisce siti internet in oltre trenta lingue.
A dirlo è l’analisi condotta dai ricercatori di Alto Data Analytics su 1.055.774 cinguettii di 98.191 utenti che hanno partecipato al dibattito italiano sull’immigrazione dal 1 ° febbraio al 31 luglio 2017. Così sono riusciti a individuare i gruppi sociali capaci di costruire una narrativa ideata per sostenere una o l’altra posizione, grazie a livelli anormali di coinvolgimento. Con l’analisi si dimostra che la narrativa è stata costruita prima del processo elettorale, e sistematicamente coltivata fino a oggi.
la polarizzazione del dibattito sui migranti su twitter
«Le narrative definite polarizzanti sono dunque premeditate e mantenute nel tempo, in alcuni casi con evidenti sforzi per dimostrare la propria solidità - commentano i ricercatori di Alto -, grazie a riferimenti ad altre importanti e riconosciute fonti di informazione, individui identificati come esperti, dichiarazioni di figure pubbliche e al concetto di fact checking».
Su Twitter il dibattito è polarizzato tra pro e contro
Il dibattito pubblico ha mostrato un’alta concentrazione su Twitter, con l’85 per cento degli utenti coinvolti nella discussione digitale iscritti al social network. Due le comunità chiave alla base del dibattito: anti-immigrazione e pro-immigrazione.
Il principale gruppo sociale pro-immigrazione è formato da 35.017 utenti, quasi il doppio di quello anti-immigrazione. Ma ha postato “appena” 187,665 tweet, 2 volte e mezza in meno rispetto ai loro “avversari”. Questo gruppo sociale è strettamente legato a una comunità di utenti che difende l’immigrazione principalmente per valori religiosi: è formata da 7.478 utenti che hanno pubblicato 31.522 tweet. Il nucleo pro-immigrazione e quelli contigui rappresentano il 53% di tutti gli utenti, ma appena il 27% di tutti i tweet.
Le comunità pro-immigrazione hanno concentrato le loro discussioni su diritto di asilo, il ruolo delle ONG a sostegno dei nuovi immigrati e l’obbligo morale di aiutare chi si trova in una situazione critica. La loro narrativa collegano l’aiuto umanitario con l’idea dei diritti umani fondamentali, e le opinioni anti-immigrazione sono etichettate come razziste. Queste comunità hanno supportato le loro narrazioni con siti italiani come Redattore Sociale, Open Migration, Famiglia Cristiana, Radio Vaticana, Rai o siti di organizzazioni non governative che lavorano nell’immigrazione in Italia. I media stranieri con un’alta affinità includono The Guardian, Euronews e VICE.
Il principale gruppo sociale anti-immigrazione è invece formato da 17.748 utenti, che hanno postato 469.881 tweet. Questa comunità è strettamente correlata a chi critica il ruolo delle Ong, 7.577 utenti che hanno pubblicato 92.287 tweet.
Queste due comunità anti-immigrazione rappresentano il 32% degli utenti nella discussione principale sull’immigrazione, ma hanno prodotto un volume impressionante di tweet: sono il 68% di tutti quelli correlati alla discussione pubblica. «Ciò rappresenta un rapporto anormale di attività nel lungo periodo di sei mesi di analisi - spiegano i ricercatori -. Questi utenti mantengono alti livelli di attività, che potrebbero essere considerati comportamenti anomali se confrontati con altri utenti all’interno del dibattito pubblico».
Chi è più attivo, sostiene che l’Italia stia subendo un’invasione, con conseguenze economiche e sociali negative per gli italiani. Seguono le critiche alla gestione dell’immigrazione di governo e politica, con una narrativa antieuropea basata sul discredito dell’Ue, sui dubbi sul suo ruolo e sul quello dell’Italia. Si associa così l’immigrazione a insicurezza, crimine e terrorismo. La principale comunità anti-immigrazione è alimentata da un numero molto attivo e limitato di utenti allineati ideologicamente e influenzati dalle preferenze politiche per Lega Nord, Forza Italia e Casa Pound.
Il ruolo chiave di Russia Today e Sputnik
Su un totale di 3.164 diverse fonti di contenuti - articoli di giornali, blog, immagini e video - i media stranieri hanno avuto un ruolo chiave. Russia Today e Sputnik si sono classificati tra i primi 100 siti più influenti nel dibattito. La versione italiana di Sputnik News si è classificata al 40esimo posto, Russia Today al 58esimo. «Quando abbiamo identificato quali community hanno condiviso più attivamente i contenuti di Russia Today e Sputnik News - continuano gli analisti - abbiamo scoperto che il 90,4% della distribuzione di contenuti Russia Today e Sputnik arriva da comunità anti-immigrazione».
Altri siti con elevata affinità all’interno degli utenti anti-immigrazione sono “Tutti I Crimini degli Immigrati”, “Il Populista”, “Italia Patriamia”, “Vox News” e siti web di partiti o personaggi politici come Movimento 5 Stelle e Beppe Grillo.
Il sito “Tutti i crimini degli immigrati” collega la sua ultima sezione di notizie a Vox News, un altro sito con un’alta affinità e influenza tra gli utenti anti-immigrazione. Vox News a sua volta include una sezione fact checking per consentire agli utenti di verificare le sue novità. Vox afferma che «ogni post ha almeno un’altra fonte, oltre la nostra identificabile direttamente con un clic». Dopo aver usato il servizio, gli analisti hanno rilevato che le fonti rimandano sempre a siti simili a Vox News, o a pagine di Facebook collegate al partito politico neofascista Casa Pound o di altri siti come “Tutti I Crimini degli Immigrati”. Una costruzione narrativa che si auto alimenta. E che continua a guidare il dibattito social sull’immigrazione.
2 – “PROVACI ANCORA, SAM”: OVVERO, IL GRUPPO GEDI ‘SPONSORIZZA’ SPUTNIK ITALIA
Alessio Trovato per https://it.sputniknews.com
Ogni tanto lo fanno. Ed è un bene perchè è tutta pubblicità gratuita. Ma lo sanno anche loro che una pubblicità negativa è pur sempre meglio di una pubblicità alcuna, allora perchè lo fanno?
L'articolo di oggi de La Stampa poi, ricalca la falsa riga di un articolo molto simile de La Repubblica di quasi un anno prima basato a sua volta su di uno studio di una fonte che si autodefinisce ‘indipendente' di addirittura un anno e mezzo fa contenente una marea di fuffa. La chiamano ‘informazione di qualità' e poi dichiarano esuberi, entrano in crisi e se la prendono con Di Maio quando dice: "Mi dispiace per i lavoratori, ma parecchi giornali tra cui quelli del gruppo l'Espresso stanno avviando processi di esuberi perché nessuno li legge più perché ogni giorno passano il tempo ad alterare la realtà e non a raccontare i fatti". Poi, a proposito di fatti, anche quello ‘Quotidiano' pubblica editoriali di solidarietà. Anche noi siamo molto solidali con il gruppo GEDI. Perchè lo sapete voi quanto costa la pubblicità sui giornali sopratutto in questi tempi di crisi? Costa una cifra, loro invece ce la fanno gratis. Ma andiamo per ordine se no non capite:
Una certa ALTO Data Analytics a luglio del 2017 pubblica una ricerca dal titolo: "The Construction Of Anti-Immigration Electoral Messages In Italy". Sulla base di questo ‘studio' si sbizzarriscono in mezza Europa a scrivere di quanto siano scorretti ad interferire nelle elezioni altrui i russi. La Repubblica ci scrive un pistolone il 1 marzo 2018 dal titolo roboante "L'Italia di Sputnik: propaganda russa pro ultradestra". Tesi di questa opera di ‘informazione di qualità' è che noi, specificatamente per influenzare le elezioni italiane ed indirizzare l'opinione pubblica verso l'ultradestra, avremmo calzato la mano sul tema dell'immigrazione clandestina terrorizzando l'opinione pubblica. Uno dei nostri cavalli di battaglia sarebbe stato quello di paventare le possibili infiltrazioni di terroristi e male intenzionati tra le fila dei clandestini. Cattivoni. Chissà perchè lo avremmo fatto.
Proviamo ad immaginare — perchè su Sputnik Italia ci scrivono tanti italiani e questi potrebbero avere tutto il diritto di sentirsi preoccupati nel caso il Paese andasse a put… a putrefare soffocato dai problemi? No, troppo facile. Ipotesi B — perchè anche i russi sanno benissimo che l'Eurasia è un continente unico e come una barca sulla quale tutti siamo se va a fuoco la prua poi le fiamme si propagano fino a poppa e viceversa se si apre uno squarcio a poppa poi va a fondo anche la prua primo o poi? No, certo che no. Abbiamo fatto tutto questo per far vincere le ulradestre. Così poi distruggiamo l'Europa. Infatti le ultradestre alle ultime elezioni hanno preso cifre da prefisso telefonico. La cosa più interessante però è un'altra. Tenetevi forte perchè adesso arriva l'orgasmo:
Marco Minniti, Ministro dell'Interno nel Governo Gentiloni. Dimissionario, poco prima di lasciare il Palazzo del Viminale dichiarava, guarda caso… che c'era forte rischio di infiltrazioni di terroristi tra i clandestini. Ma qui non lo dicevamo noi, qui lo dicevano Huffingtonpost: "Terroristi nascosti tra i migranti, il rischio attentato è altissimo", RaiNews:"rischio attentati in Italia alto, terroristi infiltrati nelle rotte dei migranti", AnalisiDifesa: "Ma il link terrorismo-immigrazione illegale non è certo una novità", WallStreetItalia addirittura titolava: "Minniti — In arrivo 30mila combattenti Isis". Ma la cosa che fa più godere di tutte è che la stessa La Repubblica, il 3 maggio, cioè dopo appena due mesi da averci defecato addosso tutta la manfrina sulle informazioni gonfiate sulla questione migranti, titolava essa stessa: "Allarme di Minniti e al-Serraj — Combattenti Isis in fuga potrebbero arrivare in Europa con i barconi dei migranti".
Bene, la figuraccia passò inosservata. Per lo meno passò inosservata ai lettori che rimasero, magari qualcuno smise di comprare il giornale o seguirli online proprio per quello e loro non ci hanno fatto caso. Infatti adesso ci riprovano. Stessa fonte, identico studio, dati sempre quelli dell'altra volta. Cambia però il giornale (cambia per modo di dire) e passiamo da La Repubblica a La Stampa. Articolo di oggi: "Così Sputnik spinge i tweet anti-migranti". E vai con tutta una serie di congetture accompagnate da screenshot sui nostri articoli sull'immigrazione (strano però non c'erano i miei).
Questa volta la tesi è che ‘spingiamo' i tweet anti-migranti. L'autrice, donna per altro che ha scritto anche ottimi testi e non si capisce perchè abbia voluto impantanarsi con questa roba, è andata a sostenere che siccome il numero degli account a favore dell'immigrazione è maggiore del numero degli account contrari ma il numero dei tweet totali contrari è decisamente superiore al numero dei tweet a favore, allora ci deve essere qualcuno che gonfia la faccenda (noi). Motivo? Lo stesso — favorire gli estremisti di destra. Cioè spariscono i riferimenti ai rischi immigrazione incontrollata perchè oramai quella partita lì hanno capito che è persa, però insistono con la faccenda secondo la quale vogliamo favorire le estreme destre per destabilizzare il continuum spazio-temporale. Va di moda, ogni volta che sei diverso da loro, loro tendono a darsi sempre la stessa giustificazione — "Ma come? Noi siamo nel giusto, noi siamo democratici, perchè insistono a darci torto? Ah, già — fascisti di merda!"
CONTE SALVINI DI MAIO BY SPINOZA
Tutto questo alla fine porta ad una pubblicità gratuita innegabile della quale mi sento personalmente di ringraziare. Una cosa però vorrei farla notare ai carissimi colleghi del gruppo GEDI che ci sponsorizzano così gentilmente — ragazzi, grazie di tutto, però noi qui siamo abbastanza convinti di potercela fare anche da soli. Pensate alla qualità dell'informazione vostra, alla nostra ci pensiamo da noi.
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